Giovanni Nepomuceno Neumann e Paolo VI

G.-Neumann-Beatificazione

San Giovanni Nepomuceno Neumann
nelle parole del Beato Paolo VI – 1963.

Nato in Boemia nel 1811.
Emigrato negli USA nel 1836.
Vescovo di Filadelfia nel 1852.
Morto nel 1860.
Proclamato Beato nel 1963.
Proclamato Santo nel 1977.

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Dalla lettera apostolica “Summa gloria” di Paolo VI, papa
(AAg 55*,1963, pp. 905-911)

Questa luce raggiante dell’America nacque a Prachatitz, in Boemia. In lui traspariva una rara dolcezza di costumi, un’intelligenza docile, la passione di conoscere. Ma già tendeva a vette più alte.

Avendo letto le lettere di san Paolo e le riviste sull’attività missionaria nelle lontane regioni dell’America, capì di essere chiamato a questa missione, e stabilì di emigrare appena possibile. Frattanto cominciò ad esercitarsi nelle virtù e s’irrobustì con sofferenze volontarie come un soldato si prepara fisicamente e moralmente al combattimento.

Accolto con piacere dal vescovo di New York e ammesso quasi subito al suddiaconato e al diaconato, circa tre settimane dopo il suo arrivo, il 25 giugno 1836 fu ordinato sacerdote. Con l’ordine di svolgere l’attività missionaria, soprattutto tra gli emigrati tedeschi, giunge a Williamsville, dove, in una povera casa, attese alla salvezza delle anime. Da quella città partiva per visitare i villaggi, per illuminare chi era avvolto nelle tenebre, per confortare i tristi, per assistere i moribondi. È appena possibile immaginare quante fatiche, angustie, affronti sopportò; tuttavia le distanze incalcolabili, i luoghi irraggiungibili, il clima, la mancanza di cibo, la malevolenza mai scoraggiò l’intrepido soldato di Cristo.

Desideroso di servire più da vicino Cristo, entrò nel 1840 nella Congregazione del Santissimo Redentore e fu il primo novizio chierico della famiglia di sant’Alfonso in America. Sforzandosi di riprodurre in sé la vita del fondatore, il servo di Dio offrì luminosa prova delle sue virtù: perseverante, resistette coraggiosamente agli assalti del diavolo e alle lotte intime; s’era abituato, lottando contro le sue passioni, a umiliarsi, a sopportare con gioia la povertà della Congregazione in America e a sottoporsi a volontarie penitenze; sempre obbediente ai superiori, assiduo nell’osservanza regolare, trascorreva le notti nella preghiera, per divenire vero discepolo di sant’Alfonso.

Dopo l’anno di noviziato si consacrò a Dio con la professione religiosa. Senza trascurare le sacre missioni, scopo principale della Congregazione, diffuse l’amore alla religione, riformò i costumi corrotti, riportò sulla buona strada gli erranti.

Uomo di tante virtù ebbe incarichi più importanti per il bene della Chiesa. Per volere del Papa, eletto vescovo di Filadelfia nel 1852, si dimostrò quel buon pastore che la precedente fama di santità aveva fatto intravedere. Non risparmiò fatiche per allontanare dal male le pecorelle affidategli e condurle a pascoli salutari, per istruire i credenti e spingerli alla partecipazione dei divini misteri, per impegnare i sacerdoti a svolgere il loro ministero santamente e attivamente.

S. Giovanni Nepomuceno Neumann (1811-1860), redentorista, vescovo di Filadelia -USA (Immagine in AGR)

Visitò gli ammalati, i carcerati, assistette i moribondi. Fece erigere dalle fondamenta la cattedrale e moltissimi templi di culto. Dedicò particolare attenzione ai seminaristi, costruendo seminari e formandoli seriamente al ministero sacerdotale. Aprì molte scuole e case per i fanciulli abbandonati. Per diffondere questo tipo di apostolato istituì la Congregazione delle Suore del Terzo Ordine di san Francesco. Modello del suo gregge, resse con sapienza soprannaturale la sua diocesi, la visitò di frequente e riunì sinodi per stabilire la disciplina ecclesiastica.

Per otto anni il vescovo, fervoroso, umile, lontano dalle distrazioni del mondo, gentile verso tutti, distinguendosi per il suo zelo pastorale, servì fruttuosamente la Chiesa e morì sulla breccia del lavoro giornaliero, in una via della città, il 5 gennaio 1860.

Quando la salma fu portata in episcopio, apparve una nuova prova della sua virtù: il rozzo cilicio con cui il servo di Dio aveva martoriato il suo corpo. Celebrate le esequie, la fama della sua santità cominciò a diffondersi, se è vero che la morte non annulla una gloria fondata sulle virtù, ma, tolto il velo, la rende più luminosa. Dio infatti comprovava questa fama con i miracoli.

Il Beato Giovanni Nepomuceno Neumann nella gloria insieme al suo Padre Fondatore S. Alfonso M. de Liguori. – Vescovi e fedeli in ascolto del discorso del papa, oggi Beato, Paolo VI.
Il Beato Giovanni Nepomuceno Neumann nella gloria insieme al suo Padre Fondatore S. Alfonso M. de Liguori. – Vescovi e fedeli in ascolto del discorso del papa, oggi Beato, Paolo VI.