Giraldo Cardona Guillermo redentorista

P. Guillermo Giraldo Cardona, C.Ss.R. 1953-2017 – Colombia.

 P. Guillermo Giraldo Cardona, C.Ss.R. 1953-2017.

Il redentorista P. Guillermo Giraldo Cardona, 1953-2017, Colombia, Provincia di Bogotà. Un grande confratello: profondo, semplice, radicale, austero e gioioso. Ha vissuto in profondità la spiritualità cristiana, missionaria, Alfonsiana, Mariana e Redentorista. Fu missionario per quasi venti anni in Africa. È morto a 64 anni.

Dati ufficiali

  • Cognome = Giraldo Cardona
  • Nome = Guillermo
  • Nazionalità = Colombia – (Provincia di Bogotà)
  • Nato = 29-Mag-1953 (nella biografia 9 giugno 1953)
  • Morto =17-Ago-2017
  • Professione = 06-Gen-1972
  • Sacerdote = 03-Mar-1979

È andato all’abbraccio del Padre il nostro confratello di 64 anni di età: Guillermo Giraldo Cardona. Il defunto missionario era nato in Pennsylvania, Caldas, il 9 giugno 1953 [9-Mag-1953 nel data base ufficiale]. Ha fatto la sua professione religiosa il 6 gennaio 1972 e fu ordinato sacerdote il 3 marzo 1979. Figlio di una numerosa famiglia tirata su da Álvaro e Dona Inés.

Studiò presso l’Università di San Buenaventura, ma a livello intellettuale si dinstinse per essere autodidatta. Non si sottomise al rigore del lavoro scientifico filosofico o teologico richiesto dall’università, tuttavia, si avventurò senza esitazione nel mondo della teologia, della tecnologia, della scienza. Era di un’intelligenza brillante che ereditò dalla sua famiglia, e lo portò ad essere molto creativo in tutti i suoi incarichi e nell’uso di strumenti. Gli piaceva indagare in astronomia, psicologia, cibernetica. E su tutti questi soggetti parlava con molto autorità, con pensiero sicuro e autosufficiente.

Fin da giovane si dedicò con creatività alla missione popolare, incoraggiando moltissimo i gruppi missionari e difendendoli davanti ai diversi governi provinciali e capitoli. Lavorò per quasi venti anni in Africa.
Nelle missioni compilò una serie di materiali che mise a disposizione di tutti i confratelli, soprattutto dei giovani seminaristi che integrò nella missione come uno dei grandi contributi che diede alla Provincia.
Si dedicò con tutto il cuore ai laici, è fu co-fondatore, con Argemiro Gallego, dell’Istituto Missionario Secolare Alfonsiano (IMSA).

Era un confratello molto umano, impegnato verso i poveri con la parola e con le opere. Sempre si è notata la sua austerità nel vestire e nei mezzi di trasporto. Viaggiava molte volte in autobus, anche nell’ultima missione della diocesi di Buga. Uusava quel mezzo anche dopo che la grande paura di essere rotolato giù per molti metri in un precipizio. Diceva sempre che da allora tutto per lui era un “guadagno” e un dono aggiunto di Dio.
Era di piacevole umore con ogni confratello, ed aveva le sue battute e gli aneddoti che ripeteva piacevolmente.

Per il suo viaggio in Africa imparò l’inglese, che ha parlò molto bene, anche nell’ultimo Capitolo Generale dove ha partecipato come membro della Provincia.
Nelle sue decisioni era sulla linea dells benignità alfonsiana, misericordioso, calmo, critico delle situazioni che non erano conformi al Vangelo sia nella Comunità Redentorista che nella Chiesa. Era calmo nel suo temperamento.
Era sempre affettuoso e intellettuale legato a S. Alfonso, che amava molto come “suo padre”. Sempre in lui vibrò il carisma redentorista dell’attenzione per i più poveri: per loro e molte altre persone fu consigliere, amico, fratello; anche le donazioni che riceveva e chiedeva per le persone in difficoltà le condivideva con loro.

Sull’esempio del maestro di preghiera, S. Alfonso, era uomo di preghiera personale e comunitaria. Di tendenza “provvidenzialista” si nutriva nella sua preghiera personale per maturare i suoi difetti e per servire la Congregazione e la Chiesa.
Fu un predicatore di ritiri nella provincia di Bogotà, in altre province e comunità religiose. Fu Maestro dei Novizi. Fu anche consultore straordinario per diversi periodi, incluso quello attuale. Nell’ultimi anni si è dedicati con affetto chiaro e aperto allo studio dell’icona della Madonna del Perpetuo Soccorso.

In breve, era: profondo, semplice, radicale, austero e gioioso. Ha vissuto in profondità la spiritualità cristiana, missionaria, Alfonsiana, Mariana e Redentorista.
Ci lascia un compito molto grande: seguire le orme di Gesù Cristo e di S. Alfonso nell’ombra della sua coerenza.

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