Gravagnuolo Alfonso redentorista

P. Alfonso Gravagnuolo (1916-1994) – Italia.

L’improvvisa scomparsa di P. Alfonso Gravagnuolo, avvenuta a Pagani alle 7,30 di Venerdì 6 maggio 1994.
Anche se il confratello aveva quasi raggiunto 78 anni di vita, nulla faceva presagire una fine tanto repentina. La sua stessa situazione sanitaria, che negli ultimi tempi aveva suggerito una permanenza nella nostra casa di cura a Pagani, lasciava ottimisticamente presagire un suo ritorno alla comunità di Francavilla Fontana: questo era almeno il suo desiderio, sul quale – in un mio recente colloquio con lui – io stesso mi ero detto d’accordo.
E invece l’angelo della morte” è passato alle prime ore di una giornata che P. Alfonso aveva affrontato come di consueto: con la preghiera e un po’ di colazione. Se n’è andato in silenzio, dopo aver chiuso il breviario e sorseggiato l’ultima tazza di latte. Come era nel suo stile, ha cercato di infastidire il meno possibile quanti gli erano vicini.

Nato a Cava dei Tirreni da Francesco e Siani Amalia il 1 agosto 1916, P. Alfonso Gravagnuolo sperimentò già dall’inizio sulla sua vita l’ombra affettuosa del nostro Fondatore: naturalmente non lo si poté che chiamare Alfonso.
A 17 anni, precisamente il 26 ottobre 1933, indossò l’abito Redentorista, dando così il via al noviziato, e avviandosi verso la prima Professione, emessa il 27 ottobre 1934 a Ciorani. In questo suo primo tratto di strada fu accompagnato dal Maestro P. Tommaso De Pascale.
P. Alfonso coronò il suo sogno di diventare Sacerdote il 24 giugno 1940 a Pagani, nella Basilica di S. Alfonso, per le mani di Mons. Teodorico De Angelis, Vescovo di Nocera. Non sappiamo come concretamente si svolse la cerimonia, ma senz’altro il contesto di guerra che infuriava per l’Europa non doveva essere un invito alla festa e alla spensieratezza.
Ma tutto questo non servì che a rendere più generoso il “sì” di P. Alfonso al Signore e ai fratelli, anche perché fu subito chiamato dai Superiori a insegnare al Ginnasio nella Scuola Missionaria a Lettere, lì dove lo spettro della guerra si traduceva anche in termini di fame e di disagio. Questo incarico, assolto dal 1941 al 1953, servì per P. Alfonso da pedana per l’incarico di professore nello Studentato: prima a Ciorani (1953-1954), poi a S. Angelo a Cupolo (1954-1956).

Ma l’ansia apostolica di P. Alfonso, per lunghi anni impegnata nella formazione dei futuri missionari, ebbe infine modo di defluire verso la piena attività: dal 1957 al 1961 egli svolse attività missionaria risiedendo nelle nostre case di Francavilla Fontana, Avellino e Pagani. Dal 1962 al 1963 esercitò il mistero sacramentale della Penitenza nel nostro santuario di Materdomini.
Nel 1964 inizia una nuova fase nella vita di P. Alfonso, quella che lo vede responsabile e animatore di alcune nostre comunità: da quell’anno fino al 1970 è Superiore a Tropea, dal 1970 al 1975 Superiore a Pompei.
Dopo altri sei anni dedicati al sacramento della riconciliazione (dal 1975 al 1976 e Confessore degli studenti al Colle S.Alfonso e dal 1976 al 1981 confessore a Materdomini) nel 1981 ritorna ad essere Superiore: questa volta a Scala, dove risiederà fino al 1990, svolgendo il prezioso servizio di confessore e assistente spirituale delle Monache Redentoriste.
Il confessionale lo vide spesso al lavoro anche dal 1990 al 1993, quando fu assegnato a Francavilla Fontana, prima di essere trasferito a Pagani per gli ultimi mesi di vita.

Credo che di P. Alfonso sopravviverà nel ricordo di ciascuno di noi l’esempio e la testimonianza preziosa che ne hanno accompagnato il passaggio su questa terra. La sua presenza era di quelle che si fanno sentire in una qualsiasi comunità: certo non per un’inclinazione all’invadenza, che anzi disdiceva al suo carattere discreto e signorile. Il suo era invece un contributo di serenità: gioviale, ottimista, aperto nei rapporti interpersonali, si dimostrava costruttivo nei giudizi e serenamente partecipe della vita comunitaria.
Il suo esempio di religioso e sacerdote ha avuto nella pietà, nella preparazione culturale, nella disponibilità e nell’impegno apostolico i suoi più solidi punti di riferimento. Parimenti l’amore alla Madonna, a S. Alfonso e a S. Gerardo; oltre che alla sua famiglia religiosa, hanno sostenuto la sua vicenda terrena.
Sono certo che la comunione dei santi ci farà sentire particolarmente vicino P. Alfonso: non solo abbiamo da mettere a frutto la sua testimonianza, ma da confidare anche nella sua intercessione presso il Padre, ora che abita nella sua dimora eterna.

P. Antonio Di Masi
Superiore Provinciale

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Dalla Lettera Circolare
del 17 maggio 1994

P. Alfonso Gravagnuolo aveva un carattere discreto e signorile; gioviale, ottimista, aperto nei rapporti interpersonali, si dimostrava costruttivo nei giudizi e serenamente partecipe della vita comunitaria. Si è distinto nella preparazione culturale, nella disponibilità e nell'impegno apostolico.

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Tropea, aprile 1967. Il P. Generale Guglielmo Gaudreau benedice il bassorilievo marmoreo che ricopre la tomba del Venerabile P. Vito Michele Di Netta, voluto fortemente dal P. Alfonso Gravagnuolo insieme ai lavori di restauro e di abbellimeto della chiesa del Gesù. (foto archivio redentorista Tropea).

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Tropea 16 ottobre 1976. P. Alfonso Gravagnuolo, già Rettore di Tropea, partecipa alle celebrazioni presiedute dal cardinale Ursi e dal P. Generale Pfab in onore di San Gerardo e per il termine dei lavori nella chiesa del Gesù. Rettore era P. Luigi Gravagnuolo accanto al fratello P. Alfonso. - Gli altri Padri nella foto: P. Antonio Iacovino, il Provinciale P. Giuseppe Tretola, Il P. Generale Pfab.

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