Jacovetti Emilio redentorista

P. Emilio Jacovetti (1834-1918) – Italia.

P. Emilio Jacovetti (1834-1918)
 (elogio)

Nacque a Castellone al Volturno il 17 marzo 1834, in provincia di Campobasso.
Professò in Congregazione l’ 11 ottobre 1850. Si ordinò Sacerdote il 19 settembre 1857.
Fu più volte Rettore, più volte Provinciale, e finalmente Consultore Generale.
Morì a Pagani il 7 gennaio 1918, di anni 83, mesi 9, giorni 25.

Jacovetti fu uomo di Dio, tutto dedito alla pietà. Era di bello aspetto, alto, ritto nella persona, composto, nel volto grave, solenne: l’ occhio modesto ma senza affettatura: figura ieratica che muoveva a rispetto.

Sul suo labbro mai un detto meno che degno, mai scurrilità; nec nominetur in vobis: al contrario vi sonavano sempre parole di lodi a Dio, cose vere, pudiche, amabili, giuste, sante. Schietto il suo linguaggio e ridondante di fraterna carità.

Parlando della santità del nostro Istituto, nell’entusiasmo del suo affetto prendeva con mano la falda dell’ abito e diceva alto: «Serbiamo immacolato quest’abito: meglio finire, che tramandarlo anche lievemente adombrato».

Il pregare gli era gioconda abitudine, per cui c’era in lui quella sollecita prontezza ai segni che, secondo la Regola, chiamano alla preghiera comune; ed era sempre il primo al Coro e all’Oratorio, anche quando per irrigidimento ed inerzia delle gambe, gli tornava difficile di camminare. Si avviava molto prima degli altri, perché assai gli premeva di trovarsi con essi a pregare.

Che serietà di raccoglimento, che religioso contegno lo accompagnava; e quando si recava all’altare, e più quando vi compieva i riti e i solenni Misteri del S. Sacrificio. Assumeva la maestà dell’uomo di Dio, che sostiene quasi visibile la presenza del Signore.

Poiché per avanzata senilità si credette bene non poter più celebrare, riceveva le consolazioni della Messa, comunicandosi ogni mattina sacramentalmente.

Jacovetti fu grande missionario. Dalla sua prima giovinezza fino alla tarda età di 75 anni ha lavorato nel campo del Signore, predicando e confessando, in casa e fuori, solo e in compagnia, per lunghi corsi di Missioni o di Esercizi al popolo e a varie classi di persone.
Ed anche nell’ultimo decennio della sua vita non pareva dimentico della sua amata arte di Missionario: e confessava e qualche volta predicava in allocuzioni brevi e teneri fervorini.
Missionario zelante, operoso, prudente, senza pretese, né ambizione, stava al suo posto, che era quello assegnato dall’ubbidienza. Dovunque lasciava gratissima memoria di sé.

Con le Autorità Ecclesiastiche e Civili e con ogni classe di persone trattava in modo da guadagnarle tutte alla felice riuscita della Missione. A quelli che lo vincevano in scienza, in pratica di ministero, in zelo, si adattava con molta duttilità – frutto di umiltà e prudenza – da formar un sol tutto, una soave armonia.

E parimenti quando si imbatteva in compagni scadenti o per pietà o per scienza o per altro, con tanto garbo li tirava al suo modo illuminato e pio, che niuna discordante differenza appariva innanzi al popolo.
Chi può numerare i monasteri illuminati e confortati dalla sua predicazione buona e soave!

Le case, nei paesi dove P. Jacovetti missionava o risiedeva, parevano mutarsi in Monasteri, tante erano le fanciulle, che, innamorate per opera di lui, della purità angelica – in molte famiglie ve ne erano due, tre e più – si consacravano a Gesù Cristo. E così perfetto era il tenore di lor vita, che non so se in qualche cosa si differisse da quello delle più fervorose claustrali.

Era assiduo al Confessionale; e gli cresceva la gioia e la serenità del cielo in vederlo sempre circondato da numerose anime avide della sua direzione inspirata.
Osservava le Regole e le voleva osservate; e sapeva adoperare i modi acconci, propri per arrivare, senza strepito, alla piena osservanza di esse.

Una delle più care occupazioni del suo cuore era il disporre ordinatamente le missioni da compiersi dai nostri Padri. Vi attendeva con straordinaria diligenza perché temeva che i Missionari non fossero rimasti oziosi.
Voleva Missioni, sempre Missioni e molte Missioni. Godeva poi udendo narrare le meraviglie operate in esse!

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Profilo tratto da Biografie manoscritte
del P. Salvatore Schiavone –
vol.3 Pagani, Archivio Provinciale Redentorista.
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Ritratto fotografico di P. Emilio Jacovetti, vero uomo di Dio, amato e stimato da tutti. Fu ottimo missionario e gradito Superiore, anche Provinciale. Morì nel 1918.
Ritratto fotografico di P. Emilio Jacovetti, vero uomo di Dio, amato e stimato da tutti. Fu ottimo missionario e gradito Superiore, anche Provinciale. Morì nel 1918.

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