Kammermeier Josef redentorista

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Frat. Josef Kammermeier, C.Ss.R. 1867-1946 – Baviera/Brasile.

Frat. Josef Kammermeier, C.Ss.R. 1867-1946.

Il redentorista Fratello Josef Kammermeier, 1867-1946, Baviera, Provincia di Monaco, poi Brasile, dove arrivò nel 1894 con il primo gruppo di missionari bavaresi. Grande lavoratore e specialista nel fare il vino. Insieme al lavoro curò molto la sua vita spirituale. Morì a 79 anni.

Dati Ufficiali

  • Cognome = Kammermeier
  • Nome = Josef (Ulrico)
  • Nazionalità = Baviera – (Provincia di Monaco)
  • Nato = 06-Ott-1867
  • Morto = 13-Ott-1946
  • Professione = 01-Nov-1899

Di povera e religiosa famiglia bavarese, fratello Ulrico ereditò dai suoi disposizione al lavoro, buona salute e una pietà sincera e ferma.
Arrivò in Brasile nel 1894 con il primo gruppo di missionari bavaresi, e fu subito assegnato alla fondazione di Campinas (GO). Negli ultimi suoi anni egli ricordava con entusiasmo e visibile nostalgia le peripezie vissute nella prima fondazione in terra goiana.
Accompagnato da un altro confratello, all’alba andava nella foresta a tagliare il legno per la costruzione della casa. Neppure le piogge torrenziali che inzuppavano le loro tonache interrompevano il lavoro che si concludeva solo al tramonto. A casa per cibo nient’altro che riso e fagioli. Solamente nel giorno onomastico del Padre Generale fu permesso a ciascun confratello di gustare una tortora, frutto di una battuta di caccia…
Trascorrevano le notti combattendo con tutti i tipi di zanzare, sdraiato a terra, su una pelle di mucca. Uomo dai sette strumenti, fratello Ulrico era un cantante, e imparò a suonare un po’ l’harmonium per solemnizzare le messe e lepreghiere nella chiesa. Era lui che faceva il vino per le celebrazioni e il suo famoso vino di tucum [tratto dalle palme] fu premiato ad una mostra a Rio de Janeiro.

Sempre disponibile a qualsiasi lavoro, non trascurava la sua vita interiore. Quando non lavorava, era nella cappella, col rosario tra le mani, o facendo la Via Crucis. Scrupoloso nell’osservanza, con sorprendente umiltà, a volte, anche a ricreazione, si accusava di qualche colpa involontaria. Si distingueva per il rispetto verso i sacerdoti ed i superiori; negli incontri, anche nei giochi, cercava l’ultimo posto.
Trasferito ad Araraquara nei suoi ultimi anni, lavorava in casa o in giardino. E quando si vedeva impossibilitato a qualche attività, piangeva dicendosi un fratello inutile e indegno della Congregazione.
Tuttavia mostrò grande fiducia e coraggio ammirevole, quando capì che la morte stava avvicinandosi. Pregava sempre e chiedeva perdono delle sue colpe. Ebbe un’agonia tranquilla e rese la sua anima al Padre il 13 ottobre 1946.

CERESP
Redentorista Centro di Spiritualità – Aparecida-SP
Pe.Isac Barreto Lorraine C.Ss.R (In memoriam)
Pe.Vitor Hugo Lapenta CSsR
Pe.Flávio Cavalca Castro CSsR.

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