Marrazzo Luigi redentorista

 Fratello  Luigi Marrazzo (1923-2012) – Italia.

 La morte di fratello Luigi Marrazzo
(1923-2012)

Fratello Luigi Marrazzo è morto serenamente
sabato 11 febbraio, memoria della Madonna di Lourdes all’età di 88 anni.
I Redentoristi dell’Italia Meridionale, attraverso le parole del Provinciale P. Davide Perdonò, ne partecipano la triste notizia
e ne ricordano la bella figura: un vero campione dell’amore al lavoro
.

Quanto sono amabili le tue dimore,
Signore degli eserciti!
L’anima mia languisce
e brama gli atri del Signore”   (
Sal. 84,2-3)

Carissimi confratelli,
domenica 12 febbraio alle ore 15.30 si sono tenuti i funerali di Fr. Luigi Marrazzo, morto serenamente al mattino (h.5.45) di  sabato 11 febbraio, memoria della Madonna di Lourdes. Il confratello aveva 88 anni.
La concelebrazione è stata presieduta dal p. Provinciale alla presenza di vari confratelli.

Fr. Luigi nasce a Pagani il 25.10.1923 da Alessio e Coppola Maria, genitori semplici e timorati di Dio, dediti ai lavori dei campi che hanno saputo inculcare nei figli sani e solidi valori religiosi.
In un suo scritto , Fr. Luigi, parlando  del tempo prima di entrare in Congregazione, dice di sé:  “Prima di entrare in Congregazione, frequentavo la chiesa e la confraternita guidata dai PP. Redentoristi in Pagani e partecipavo alla preghiera e alle prediche domenicali della sera.”

Viene  accolto a Ciorani il 29 giugno 1946 e vi resta fino al 04 ottobre 1950, prima come postulante, in seguito come novizio e poi, dopo la professione temporanea emessa il 22.11 1948 , viene addetto ai servizi della casa, come fratello coadiutore.
Da Ciorani viene assegnato alla comunità di Scala con l’incarico di tutto fare: Il 29 settembre 1952 fa la professione perpetua.  A Scala  resta per 5 anni, poi il 04 dicembre 1955 vie trasferito a Pagani e vi  resta fino al 02 ottobre 1962 espletando l’incarico di cuoco e di giardiniere. Gli stessi incarichi avrà, quando da Pagani viene assegnato alla comunità di Colle s. Alfonso. Nella comunità di Colle s. Alfonso resterà 7 anni, al termine dei quali verrà trasferito a Teano fino a ottobre 1972.

Il 10 ottobre del 1972 ritorna a Colle s. Alfonso  con l’incarico di ortolano e vi resterà per 32 anni accudendo la comunità ma soprattutto coltivando il giardino.

A giugno del 2004, date le sue precarie condizioni di salute, viene assegnato alla casa di cura di Pagani.
Il 26 aprile 2011 , in seguito alla rottura del femore, viene ricoverato all’ospedale di Nocera Inferiore e  il 13  maggio, dopo l’intervento chirurgico, viene dimesso.
Il 10 giugno dello stesso anno, in seguito ad un malore viene prima portato al pronto soccorso dell’ospedale di Nocera Inferiore e poi, da qui, trasferito all’ospedale di Cava dei Tirreni. Il 20 giugno, dopo le dovute cure, viene dimesso.
Ritornato a Pagani, resterà allettato fino al mattino dell’undici febbraio, giorno della sua morte.

Tutti noi ricordiamo Fr. Luigi: ricordiamo la sua laboriosità, la sua giovialità, l’affetto che nutriva nei confronti dei giovani in formazione. Quante volte, al Colle s. Alfonso, si alzava di notte e con una lanternina da lui stesso fatta, per ore ed ore fino all’alba,  si dedicava ad  innaffiare gli ortaggi!
Il giardino era la sua passione. Quante volte ha rimproverato, bonariamente, noi studenti perché calpestavamo qualche ortaggio o furtivamente prendevamo qualche frutto!
Mi piace ricordare alcune considerazioni, in merito all’animazione vocazionale, da lui riportate in uno scritto con data del 04 maggio 1987 al termine di un corso di formazione per fratelli.
Per me non c’è altra via per promuovere le vocazioni di fratello redentorista se non quella di valorizzare l’amore al servizio e di servire per amore. Tutti gli uffici e dignità, fosse pure S.S. il Papa, se non si ama il servizio e non si serve per amore, a niente giova ed è povero ed infelice.
S. Paolo dice che se anche avesse dato il suo corpo per essere bruciato vivo, senza la carità a nulla gli sarebbe giovato…
Per questo io mi sento realizzato quando nel mio ambito e per quel tantino che so posso servire qualcuno e renderlo felice.  Insieme a lui mi rendo felice anch’io.
Così auguro  non soltanto a tutti i redentoristi, ma ad ogni uomo: piaccia a tutti servire e servire per amore”

Queste affermazioni che sono espressione delle sue convinzioni, sono state da lui vissute  nell’ umiltà del servizio quotidiano prestato sempre con tanto amore.
La sua spiritualità era alimentata  dall’Eucarestia alla quale partecipava quotidianamente sia all’inizio che al termine della giornata e dalla devozione alla Madonna con la recita, anch’essa quotidiana, del rosario.

Fratello Luigi è vissuto in una laboriosità amorevole e silenziosa ed è morto anche silenziosamente. Da buon figlio di s. Alfonso, amante della Madonna, è stato chiamato dal Signore nel giorno in cuila Chiesacelebra la memoria della Madonna di Lourdes.
La Madonna e s. Gerardo le cui virtù ha cercato di imitare, lo introducano al cospetto di Dio per ricevere in eredità il regno promesso ai servi fedeli (cf. Mt. 25, 34).

In Gesù Redentore
p. Davide Perdonò
Superiore provinciale.

Un pensiero di Fr. Luigi (1923-2012): "Per me non c’è altra via per promuovere le vocazioni di fratello redentorista se non quella di valorizzare l’amore al servizio e di servire per amore".

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