Lettera a Carolina Gallucci Taccone_9

Lettera n. 42. Alla Signora Donna Carolina Gallucci, Mileto 1838

42. Alla Signora Donna Carolina Gallucci, Mileto[1].
Direzione spirituale e suo possibile ritorno a Tropea.

Ciorani 8 settembre 1838[2]
Jesus, Maria, Joseph,  Beatus Alphonsus

Figlia in Gesù Cristo,

Ho ricevute le vostre, e mi consola l’ultima perché vi siete resa obbediente al vostro Confessore, ma mi dispiace che insistete sul testamento di vostro fu marito[3], onde di questo non bisogna scrivermi più.
Mi sono consolato che le Monache si trovano contente perché le ritrovai non poco afflitte allorché nel passaggio da Messina venni qua[4].
Benedetto Gesù, ela Madre SS.Applicatevi alla vostra benedetta famiglia, come una S. Brigida, regolatevi in tutte le cose col Confessore, ed andrete sempre bene.

Intorno al mio ritorno costà, vi dico, che sono abbandonato nelle braccia dell’obbedienza[5], che può solamente assicurare qualche cosa per la vita eterna.

Gesù, e Maria vi benedicano, e voi pregate per me, come non lascio far l’istesso per voi.

P. S. – La lettera affranchita la ricevei, onde volendomi scrivere altra volta, fate bene a franchirla, giacché questo Collegio non ha, che pochissima rendita[6].

 

Umilissimo Servitore e Padre in Gesù Cristo
Vito Michele Di Netta
del SS. Redentore

Indirizzo:
A Sua Eccellenza

La Signora Carolina Gallucci
Monteleone per Mileto


[1] Lettera facente parte del pacchetto presentato ai Processi Ordinari Tropeani da Filippo Taccone-Gallucci, Processi sugli Scritti, pag. 54 – fol. 12.

[2] Formato originale della data: 8 7bre 1838.

[3] Le difficoltà sollevate dal testamento facilmente erano dovute al fatto che il defunto si era sposato due volte e l’eredità riguardava tutti i figli (di prime e seconde nozze).

[4] A Messina c’era il Monastero cisterciense di Montaldo. Probabilmente P. Di Netta nel trasferirsi da Tropea a Ciorani andò ad imbarcarsi a Messina, per avere l’occasione di incontrare le due monache sorelle del defunto Nicola Taccone e sue penitenti.

[5] Durante il periodo che P. Di Netta stette a Ciorani vi furono diverse richieste (persino delegazioni) di cittadini di Tropea e di altri paesi per averlo di nuovo a Tropea. Alla fine di luglio 1839 P. Di Netta di nuovo fu assegnato a Tropea come Rettore.

[6] Il senso della povertà era vivissimo in P. Di Netta, soprattutto quando riguarda i beni della comunità, persino (come in questo caso) l’affrancamento della posta.

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           Con cuore integro e fedele
       LETTERE DEL Ven. P. DI NETTA
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Lettera n. 42
legge: Donato Mantoan
[audio:/LettereMp3/042.mp3]

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P. Vito Michele Di Netta