Luglio 25 Obbedienza

25 luglio
Gesù visse sempre con ubbidienza esattissima a Maria e a Giuseppe, siccome nota l’evangelista: Et venit Nazaret et erat subditus illis. Grande umiltà, grande sommissione: il Maestro soggetto ai suoi discepoli, il creatore ubbidiente alle sue creature! Un Dio sommesso all’uomo! Ritorna Gesù in Nazaret con Maria, per vivere umile, solitario, sconosciuto, nascosto, sino a fare da falegname in una bottega per esser discepolo dell’ubbidienza. (Beato Gennaro Sarnelli in L’anima illuminata, Considerazione III ad “Sensum” ed. F.).

  • S. Alfonso per imitare il suo Divino Maestro, che si fece ubbidiente non solo al Divin Padre fino alla morte di croce, ma anche alla sua Vergine Madre, volle imitarlo in modo perfettissimo. Sebben fosse agli altri Superiore per condizione di ufficio, volle nondimeno assoggettarsi e dipendere come un servo dal suo padrone, come un figlio dai suoi genitori, non solo dal direttore della propria coscienza, ma anche dal Superiore delle cose a somiglianza di ogni altro congregato. In conformità di ciò chiedeva al Superiore ogni permesso riguardo al vitto, al vestito e all’uscire di casa, con tale scrupolosità che mancando il Rettore domandava tale permesso al più anziano dei Padri.

Da “Spigolature“, a cura di P. Pompeo Franciosa, 1987.

S. Alfonso fu modello della virtù dell'obbedienza. Qui è raffigurato in una rara incisione di origine tedesca.

 

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