Marcone Francesco redentorista

Fratello Francesco Marcone (1876-1959) – Italia.

Dopo una vita di preghiere, di lavoro assiduo, di nascondimento e di sacrifici, serenamente si è spento, all’ombra della Tomba del Padre, il Fratello Coadiutore Francesco Marcone, nato a S. Egidio Montalbino il 28 aprile 1876.
Entrava nell’Istituto Redentorista a 15 anni a S. Angelo a Cupolo; professava il 21 giugno 1910. Il 4 settembre 1913 da Ciorani veniva ascritto alla Comunità di Pagani, ove ha scrupolosamente disimpegnato l’ufficio di sacrista della Basilica assieme a Fr. Achille sino al 1940, e di economo fino all’anno 1952; bravo apicoltore ha curato le api fino alla tarda età.
Ricco di meriti volava al cielo il 31 agosto 1959.

in S. ALFONSO, anno 1959, pag. 128.

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Profilo tratto da
Nella luce di Dio, Redentoristi di ieri.
del P. Francesco Minervino, Pompei 1985

Fratello Francesco Marcone, affettuosamente chiamato Fratello Ciccillo: una vita di preghiere, di lavoro assiduo, di nascondimento e di sacrifici.

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Altro profilo

Fratello  Francesco Marcone
di Luigi e Marrazzo Ma Giovanna.

Nato a S. Egidio Montalbino (Dioc. Nocera e Prov. Salerno) il 28.4.1876 = Prof. 21.6.1910 = + a Pagani 31.8.1959.

  • Nel 1912 è di assegno a Ciorani.
  • In ottobre 1913 passa a Pagani fino alla morte.

“Fu ricevuto a S. Angelo a Cupolo, ma tanto piccolo, che il Rettore P. Cianciulli Domenico esclamò: “Ci hanno mandato questo ragazzo che ha bisogno ancora di latte”. Era però di buona salute e capace di ogni sorte di ufficio affidatogli.

Durante il servizio militare 1915/18 fu colpito dal grave male tbc. e dovette ritornare in famiglia per curarsi bene. Ma un giorno mentre stava ancora a letto molto grave, andò a visitarlo il santo nostro P. Barone Pietro, anche per amministragli i santi sacramenti. Andò migliorando prodigiosamente e appena guarito, pur potendo far tutto di opere manuali, rimase sempre con salute apparentemente cagionevole ma pieno di buona volontà e di movimentata attività.

Fu assegnato a Napoli per aiuto; poi a Ciorani e finalmente a Pagani, quale aiuto sacrestano al Fr. Achille, ereditandone lo spirito di sacrificio costante e di preghiere assidue, unito al massimo rispetto pei Sacerdoti della Casa e forestieri.

Nel progresso degli anni fu assalito dallo stesso male che tanto lo aveva tribolato per tutta la sua vita, miracolosamente dilungata ultraottantenne!
Dopo lunga e monotona agonia, in uno stato quasi comatoso, morì senza di aver ripreso qualche momento di conoscenza” (F.M.F.).

È stato il fratello a me più vicino, perché io ero Prefetto di chiesa, lui sempre sottomesso e ordinato. Uomo apparentemente forte ed eretto; soprattutto sinceramente Religioso, senza prendersi mai un giorno di vacanze: i suoi giorni sono stati tutti pieni di lavoro ininterrotto. Era di straordinaria attività ed esemplarità di vita e di ritiratezza. Mai l’abbiamo visto fuori Collegio, anche per un passeggio limitato.

La sua storia è una di quelle che dovrebbe colmare i volumi per lo scrupoloso ed esatto lavoro di sacrestano, secondo il cuore di Dio. In Basilica, prima come cooperatore di Fr. Achille, e poi come assoluto responsabile, era sempre là, quale vigile sentinella di Gesù Sacramentato.
Con infinita solerzia serviva padri e fratelli, forestieri e familiari, sempre con religiosa calma. Anche così quando gli Esercizianti erano una sessantina per settimane ininterrotte. Ritrovava subito servienti per ognuno di noi celebranti. Con somma premura pensava all’occorrente per le ss. Messe.

Era scrupolosamente preciso per l’orario delle funzioni e per l’assistenza alle confessioni per gli uomini in sacrestia e per le donne in chiesa, persuadendoci a curare le anime con sollecitudine. Ogni elogio che possiamo fargli è un’ombra della realtà.

Si rendeva anche utile alla Comunità con l’assidua cura delle api, sotto una fila di alberi di mandarini, raggiungendo oltre i 50 alveari. Ma senza permesso espresso dal Supeiore, non dava mai un barattolo ad alcuno. Tutto il guadagno veniva consegnato nelle mani del P. Ministro.

Aveva un bravo nipote Sacerdote: D. Gaetano Ippolito, Parroco di S. Egidio, a noi ben conosciuto, che frequentava il nostro Collegio di S. Alfonso: quasi nostro confratello, invitandoci a predicare in Parrocchia.

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Profilo tratto da
Ricordo di fraterni amici.
del P. Francesco Santoli, Lioni 1980

Fratello Ciccillo Marcone nel corso della sua vita, a cominciare dal suo postulandato nel 1894. Una vita di servizio pieno: con infinita solerzia serviva padri e fratelli, forestieri e familiari, sempre con religiosa calma.

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