Matrone Raffaele redentorista

biografielogopdf

P. Raffaele Matrone, C.Ss.R. 1919-1987 – Italia.

P. Raffaele Matrone, C.Ss.R. 1919-1987.

Il redentorista P. Raffaele Matrone, 1919-1987, Italia, Provincia di di Napoli, poi di Palermo. La predicazione delle Missioni è stata il desiderio costante della sua vita a cui si accompagnava la ricerca di germi di vocazione ecclesiastica e religiosa. Aveva una grande capacità di lavoro e un forte attaccamento alla Congregazione. La morte lo ha raggiunto a 68 anni in un incidente automobilistico.

___________

Dati Ufficiali

  • Cognome = Matrone
  • Nome = Raffaele
  • Nazionalità = Italia– (Provincia di Napoli, poi di Palermo)
  • Nato = 20-Gen-1919
  • Morto = 03-Ago-1987
  • Professione = 29-Set-1938
  • Sacerdote = 18-Mar-1945

Il P. Raffaele Matrone, è stato raggiunto da sorella Morte mentre si recava a Protonotaro, frazione di Castroreale (ME), per il suo servizio sacerdotale.
Non era tenuto ad andarvi, avendo già sistemato tutto, in quanto si accingeva a partire per alcuni giorni di riposo in famiglia, ma non si è sentito di privare i suoi fedeli della S. Messa, e così, come ogni giorno, si accingeva a raggiungere la «sua» parrocchia, quando, come sembra, il sorpasso di una bicicletta lo portava a scontrarsi con una autovettura proveniente dal senso opposto.
L’urto era violentissimo e disastroso: infatti P. Raffaele riportava numerose fratture, praticamente in tutto il corpo.
Soccorso e trasportato in ospedale vi giungeva cadavere. Era il 3 agosto 1987.

Il 5 agosto si sono svolti i funerali, prima a Protonotaro, presieduti dal Vicario Generale Mons. Scarcella e con la partecipazione commossa di numerosi fedeli, e dopo, nel pomeriggio, a Castroreale, dove il Vescovo ausiliare Mons. Amoroso ha presieduto la Concelebrazione alla quale hanno partecipato, oltre al sottoscritto, i Padri Bulone, Alessi S., Romito N., il fratello del P. Raffaele [mons. Giuseppe Matrone] e numerosi Sacerdoti convenuti dai paesi vicini.
Al termine del sacro rito la salma del caro Padre è stata prelevata dai parenti per essere tumulata nel cimitero di Ercolano dove attende la Resurrezione dei corpi.

Il P. Matrone era nato il 20-01-1919; sin da bambino sentì forte la chiamata al Sacerdozio. La sua fu una vocazione contrastata, tanto che fuggì da casa per raggiungere Pagani, dove fu accolto dai nostri.
Terminati i suoi studi ed ordinato Sacerdote il 18-03-1945 si dedicò con grande zelo alla predicazione missionaria, partecipando ad oltre 100 Missioni.
L’annunzio esplicito della Parola di Dio è stato il desiderio costante della sua vita a cui si accompagnava la ricerca di germi di vocazione ecclesiastica e religiosa.
Da circa 10 anni era incardinato nella nostra Provincia e tutti ne abbiamo potuto ammirare lo zelo, la grande capacità di lavoro e il forte attaccamento alla Congregazione.

Dal cielo, dove speriamo sia stato accolto, continuerà a pregare perché il Signore mandi operai nella sua messe, anche come Missionari redentoristi.
Padre Filippo Indovino
Superiore Provinciale

(dalla rivista S. Alfonso 1987, anno 1 nuova serie, pag. 20)

Il 6 agosto 1987 nel pomeriggio il Provinciale di Napoli, P. Antonio Napoletano, va ad Ercolano per i funerali del P. Raffaele Matrone, morto a Castroreale, in Sicilia, per incidente stradale.
(Vita Nostra, n.80, p. 116).

Il P. Raffaele Matrone in alcuni momenti della sua vita missionaria: nel 1952 insieme a P. Luigi Pentangelo (+1984) missionario in Madagascar; nel 1953 alla missione di Acerra e nel 1956 con i chierichetti ad Avellino.

_______________

Testimonianza di Francesco Munafò,
antico chierichetto di Padre Raffaele
a distanza di 31 anni dalla sua morte
(dalla posta di questo sito, 2 marzo 2018)

Salve,
mi chiamo Francesco e vi scrivo dalla Sicilia.
In passato ho contattato la vostra congregazione senza riuscire ad avere informazioni utili su un vostro sacerdote tragicamente scomparso nel 1987.
Oggi cercando sul web ho finalmente trovato qualcosa: Padre Raffaele Matrone ricordato nei necrologi del 3 agosto.

Padre Raffaele  è stato mio parroco e direttore spirituale da quando avevo l’età di 8 anni. Purtroppo per meno di un anno, visto il tragico incidente che gli ha tolto la vita. Ha lasciato un ricordo indelebile nella mia vita e nella comunità intera già provata dalla morte improvvisa del precedente parroco.
Essendoci allora il convento dei pp. Redentoristi a Castroreale (ME) sotto la cui direzione era guidata la nostra comunità parrocchiale, in principio venne temporaneamente il Padre Sciortino del quale ho letto un bell’articolo sul vostro sito, poi venne mandato come parroco il Padre Raffaele Matrone.

In poco tempo seppe rianimare e far ricrescere la nostra comunità, facendo cose grandiose che mai nessuno fece in passato e nessuno è più riuscito a fare.
Persona affabile con tutti e molto risoluto nel suo ruolo di pastore e guida si occupò di tutti e soprattutto dei giovani che attratti da lui lo seguivano a frotte. Diede inizio al primo oratorio nel quale gioco, spiritualità e catechesi si fondevano accrescendo in tutti noi una grande fede e un gran senso di comunione fraterna.
Della mia infanzia non ricordo molto, ma quel tempo di grazia e poi di dolore è impresso nella mia mente e nel mio spirito.
Uomo di grande fede e tenacia, seppe tenere a bada i politicanti che cercavano di prendere il sopravvento anche all’interno della parrocchia.

Fedele al suo carisma ci parlava sempre della Congregazione facendoci conoscere S. Alfonso e San Gerardo, come pure ci trasmetteva il suo amore e la sua confidenza nella Madre nostra celeste.
Tante sono le cose che si potrebbero narrare e molte di più quelle che ormai sfuggono alla nostra mente dopo 31 anni. L’ideazione e l’avvio al progetto di una chiesetta in un villaggio a pochi km dalla nostra parrocchia dove andava a dir messa in uno scantinato. Progetto che fu poi completato e messo in opera dai suoi successori.

Ricordo quando, fra tutti, mi scelse per essere il suo angioletto nei suoi spostamenti e suo ministrante prediletto all’altare. Ricordo quando salivo sulla sua 500 vecchia e piccola, ma grande per contenere tutto il suo affetto e la sua cordialità paterna. Mai i miei genitori mi lasciarono andare solo e in giro con altre persone. Solo con lui che seppe conquistare anche loro.
La mia prima comunione con lui, la mia prima messa servita all’altare, la mia prima gita, i primi approcci alla musica e al canto.
Quanti insegnamenti e quanta fede seppe darmi.

Il 3 agosto 1987, l’indomani della festa patronale (la prima per lui) che tanta gioia aveva lasciato…una tragica notizia bussò alla mia porta… accorsi a vedere sulla strada non lontano da casa mia… ormai erano rimaste solo 2 auto frantumate. Ebbe la peggio quella del mio amato parroco il quale non fece più ritorno fra la sua gente e i suoi amati figli che rimasero orfani e dispersi e che nessuno seppe più raccogliere.
Del suo funerale ricordo solo la bara con i fiori, le lacrime e i singhiozzi che non mi permetterono di vedere o sentire altro che il dolore e il vuoto immenso lasciato nel mio animo dal nuovo “San Giovanni Bosco”.

Da allora continuai costantemente il mio ministero all’altare come ministrante, lettore, cantore ricordando i suoi esempi e rendendolo sempre vicino nella preghiera.
Sono stato l’unico a rimanere e ringrazio lui per aver fatto crescere la mia fede e la mia conoscenza di Dio che mai si è fermata.
Purtroppo ai nostri giorni mancano santi sacerdoti. Mancano pastori che raccolgano invece di disperdere. Mancano operai che si rimbocchino le maniche, sudando sulle difficili e polverose strade e coscienze del nostro tempo.

Vorrei avere più notizie di questo uomo santo. Vorrei poter leggere anche su di lui una biografia un giorno.
Un piccolo seme (anche se sconosciuto) caduto in terra germoglia e non importa quanto, quando, dove, e chi lo può vedere.
Dio ha già visto.
Chiedo gentilmente informazioni. Avrei bisogno di sapere dov’è sepolto poiché ho intenzione di visitare la Campania e recarmi a Materdomini.

Aveva un fratello nel vostro stesso ordine, ma non ricordo se si chiamasse Luigi [no: era del clero diocesano, parroco della baisilica di S, Maria a Pugliano, mons. Giuseppe Matrone]. Non parlava quasi mai della sua famiglia poiché ormai la sua famiglia eravamo noi.
Vi ringrazio di cuore per l’aiuto che vorrete darmi e fraternamente vi auguro ogni bene.

Francesco

 

Vai alla pagina delle Biografie di Redentoristi