Memoriale 11 gennaio

11 gennaio
EFFEMERIDI C.Ss.R. = 1828. La prima vita di S. Alfonso in francese.

 1828. * La prima vita di S. Alfonso in francese.

Nel gennaio 1828 è apparsa per la prima volta la Vita di S. Alfonso in francese. Al fine di diffondere il culto e le opere del Beato Alfonso de Liguori, il P. de Mazenod, fondatore della Congregazione degli Oblati di Maria Immacolata, e più tardi vescovo di Marsiglia, aveva raccolto i documenti necessari per comporre la biografia del grande Servo di Dio. Sovraccarico di lavori, egli ne affidò la redazione al P. Jeancard, giovane sacerdote di talento, che era appena entrato nella sua congregazione.
La stampa non gli risparmiò gli elogi. Si notano soprattutto i capitoli sulla Teologia Morale che avevano evidentemente per autore non il giovane sacerdote, senza esperienza, ma il suo venerato superiore. “La Teologia Morale – vi si leggeva – fu accolta con grande applauso da una folla di vescovi e di distinti teologi, in Italia, in Germania, in Spagna, in Francia, in una parola, in tutta la cristianità”.
Monsignore de Mazenod aveva fondato il suo istituto per lavorare all’evangelizzazione dei poveri. Fu presente alla beatificazione di Alfonso. Il nuovo fondatore lo sceglie come Patrono dei suoi missionari della Provenza. Fu egli ad erigere nel 1818, nella sua chiesa di Aix, il primo altare che il nostro santo Dottore abbia avuto in Francia. Più tardi, col cardinale Gousset, fu il più zelante promotore della sua morale.
Il primo panegirico del Beato Alfonso, che fu pronunciato il giorno della sua festa, diede luogo al miracolo di una guarigione istantanea. La solenne ottava della festa attirò un grande concorso di popolo. “Ben presto – scriveva il Padre de Mazenod, – brilleranno più ceri all’altare del Beato che a quello della Madonna”.
(Vita di S. Alfonso del P. BERTHE, 1I, p. 671-72).

Eugenio de Mazenod, grande ammiratore di S. Alfonso e suo primo biografo in lingua francese.
Eugenio de Mazenod, grande ammiratore di S. Alfonso e suo primo biografo in lingua francese.

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IN MEMORIAM

P. Gabriel Blanc. 1918. Varallo (Italia).
Il P. Blanc, nato a Tolone, diocesi di Fréjus, il 18 maggio 1880, fece i suoi studi alla Seyne, dai Padri Maristi. Entrato in Congregazione nel 1897, fece il professore allo studendato della Provincia di Lione, ad Attert (Belgio), casa di rifugio dopo le espulsioni del 1901.
Fu missionario solamente per poco tempo a causa della sua debole salute. Intelligenza viva, carattere a volte ingenuo e generoso nello stesso tempo, dotato di un portamento affascinante, il buon Padre avrebbe trovato nell’apostolato dei successi e, può essere, dei pericoli.
Dio permise che un forte raffreddore gli causasse un mal di petto che gli impedì, sin dagli inizi, lavori faticosi. Si applicò allora agli studi personali. Ebbe a cuore due amori: quello del Cuore Eucaristico di Gesù e quello della madonna del Perpetuo Soccorso.
Lavorò qualche tempo in Roma col P. Gaudé alla revisione della XIII edizione della morale del P. Marc e più tardi a due Riviste “del Cuore Eucaristico ” L’apostolo del focolare “. Compose “Gli Atti per la santa comunione in unione con Maria” e si consacrò a lei, come schiavo, secondo la formula del Beato Grignon di Montfort.
Intraprese la composizione di un libro sul Cuore Eucaristico, libro che non poté terminare.
Era molto dolce, molto paziente ed uomo di preghiera. Essendo divenuta impossibile a lui la vita di missionario, volle, prima di morire, fondare una missione gratuita con le sue rendite patrimoniali.
A Varallo (Italia), casa di rifugio della Provincia di Lione in seguito alla persecuzione del 1901, egli morì con gli occhi fissi sul quadro della Madonna che aveva tanto amato, pregando fino all’ultimo istante. – ” Qui elucidant me, vitam aeternam habebunt”. Eccli. 24, 31.
Professione: 25 dicembre 1902.
Ordinazione sacerdotale: 27 settembre 1903.

La Comunità redentorista francese di Lyon rifugiata a Varallo in seguito all’espulsione del 1901: I padri: Paulin, Macley, Wilpotte, Kern, Herbinet, Charpenel, Riegert, Claude Bernard, Charbonier, Nouais, Gabriel Blanc, De la Salle, Const. Bernard. (Foto in AGHR).

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P. Antonin Touzot. Cuenca (Equatore), 1920.
Il giorno 11 gennaio 1920 moriva a Cuenca un grande apostolo degli indiani, il P. Touzot.
Era nato a Lione il 5 aprile 1855. Un celebre missionario, il P. Delobel, l’aveva attirato alla Congregazione. Nello stesso anno della sua ordinazione sacerdotale, partì per l’ Equatore e si dedicò all’apostolato degli indiani con tale ardore che arrivò a parlare la loro lingua – il quitchua – alla perfezione.
Era, quindi, il vero “religioso-apostolo” come le nostre sante Regole desiderano. In casa si occupava della vita interiore e dell’amore dello studio. Egli avrebbe voluto fare di tutte le sue azioni, anche le più insignificanti, altrettanti atti di amore, di riconoscenza, di zelo e di riparazione.
Nello stesso tempo leggeva e rileggeva i grandi predicatori; studiava S. Tommaso e S. Agostino. Le opere di santa Teresa e di S. Francesco di Sales gli erano familiari; tutto ciò gli aveva dato una stupefacente facilità di adattamento a tutti i generi di predicazione ed ai bisogni delle varie classi di fedeli.
All’esterno, il suo zelo ardente ed illuminato faceva del P. Touzot un missionario completo.
Fu l’apostolo convinto e instancabile della preghiera. E, siccome deplorava la disgrazia di questi poveri indiani privi di pastori, insegnava loro a supplire all’assenza della confessione in punto di morte con frequenti atti di amore e di perfetta contrizione. Ed egli ugualmente terminava tutti i suoi sermoni e conferenze, qualunque fosse il suo uditorio, con atti ferventi di contrizione e di carità.
Morì siccome aveva vissuto, in piena conformità alla volontà di Dio. – Zelus domus tuae comedit me.” Ps. 60.
Professione: 2 luglio 1876.
Ordinazione sacerdotale: 19 marzo 1884.

 

Cuenca, Ecuador 1929 – In giro per le missioni: i padri Tergncil, Vassmueller, Charlen, Sepúlveda, Vouillans (Foto AGHR).

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Pensiero e testimonianza sulla virtù del mese nelle SPIGOLATURE
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