Memoriale 13 giugno

13 giugno
EFFEMERIDI C.Ss.R = 1873. Espulsione delle comunità redentoriste dall’Alsazia.

1873. Espulsione delle comunità redentoriste dall’Alsazia.

Dopo la guerra del 1870, Bismarck, esaltatosi per la sua potenza, volle assoggettare la Germaniaal protestantesimo. Per le leggi dette di maggio, furono dispersi i Gesuiti e le Congregazioni religiose affiliate ai Gesuiti.
Il 13 giugno 1873 un commissario di polizia venne, in nome della legge, ad intimare ai Redentoristi il decreto di soppressione. Da parte del popolo e del clero ebbero luogo a Landser, Mulhouse, Téterchen e Bischenberg, manifestazioni di simpatia, di dispiacere, di dolore. Era preludio delle future espulsioni dalla Francia del 1880.
I nostri Padri furono mandati alcuni a Pérouse ed a Houdemont, dove i Superiori avevano preparato un rifugio per accoglierli, gli altri a Parigi.

Annessione dell’Alsazia – Dopo la guerra franco-prussiana la Germania si annette l’Alsazia e il cancelliere Bismark sopprime molti Istituti religiosi.

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1908. Espulsione della Comunità di Antony. 

Nel 1908 ebbe luogo l’espulsione della comunità di Antony. I novizi erano già partiti per Glimes, in Belgio; la maggior parte dei Padri erano stati dispersi, e tutto il mobilio era stato inviato a Glimes ed a Mouscron.
Alla partenza degli ultimi membri della comunità, il Padre Lucien Leplat, proprietario legale dell’immobile, arrivò in fretta e furia ad abitarlo per impedirne la chiusura; lo accompagnavano il Padre Laurent e i Fratelli Germain ed Antoine. Le difficoltà cominciarono subito. Nel febbraio 1905 furono inviati al Padre Leplat ed ai due Fratelli tre atti di citazioni, imputati di ricostituire una comunità.
L’avvocato Prieur non ebbe alcuna difficoltà a confutare le insinuazioni del liquidatore Duez; e questo, confutato, si ritirò furioso dal Tribunale. Era solo un primo passo. Nell’aprile 1906 furono rimossi i sigilli della cappella che poté essere momentaneamente riaperta al pubblico.
Duez si impossessò del resto del mobilio che fu venduto all’asta per 61 fr. 75 centesimi. E contro la forza non ci sono diritti né protesta che valgano. Grandi manifesti annunciarono la vendita dell’immobile al prezzo di 350.000 fr.: ne divenne proprietaria, in modo ladronesco, la pubblica assistenza. Una sentenza del Tribunale permise di ricorrere alla forza armata.
Il 13 giugno 1908, alle 6 del mattino, si presentano l’usciere, il commissario dei Sigilli, quindici agenti di polizia e diversi scassinatori. Si rifiuta di aprire; le porte vengono forzate.
Il Padre Leplat protesta energicamente in nome della libertà, dell’uguaglianza e della fraternità, sferza l’odiosa tirannide massonica di cui è vittima, minaccia la scomunica e richiama alla giustizia di Dio: uscirà solamente con la forza.
Il commissario infame e tremante gli mette la mano sulla spalla; due agenti lo spingono fuori dalla sua cella. Passando vicino all’oratorio, il Padre Leplat ed il Fratello Germain si inginocchiano e pregano per i loro persecutori.
Appena furono usciti, il direttore della pubblica assistenza prendeva possesso del convento. Questa casa costruita durante i secoli, dove si era insegnato fino ad allora ai giovani religiosi la via della santità, diventerà rifugio di poveri bambini allevati fuori da ogni religione, e la casa di Dio diventava la spelonca di Satana!

Antony, Francia 1903 – La comunità redentorista accolta in festa dopo una udienza in tribunale: una breve vittoria, perché la comunità sarà sciolta con la forza )foto in AGHR).

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IN MEMORIAM 

P. Ézéchiel Bravo. Cuenca (Ecuador), 1892.
Questo Padre era originario di Cuenca. Nato il 6 gennaio1861 aLlacao, aveva ricevuto dal cielo eccellenti qualità: era giudizioso, intelligente, coraggioso, molto educato e gentile. Era un eccellente missionario: possedeva l’arte della parola. Molto esperto degli affari, si vide affidare dai superiori l’incarico di ministro.
Morì di febbre tifoidea contratta al servizio delle anime, con i sentimenti più belli di pietà e di riconoscenza.
Durante la sua ultima malattia diceva spesso: “Sono contento, perché muoio da Redentorista”. – Il Signore si degni donarci vocazioni tanto solide come quella del caro P. Bravo. – «Replet in bonis desiderium tuum». Sal. 102.
Professione: 11 giugno 1883.
Ordinazione sacerdotale: 8 dicembre 1884.

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Fr. Gabriel, (Joseph Doyen). Cuenca (Ecuador), 1905.
Fratello Gabriel è nato il 15 agosto 1843, inLorena. Fu mandato in Ecuador, poi a Buga, poi a Cuenca.
Qui lavorava come un negro, o meglio, come un trappista nella penitenza e nell’apostolato. Quando era stanco, cercava riposo nella preghiera davanti al Santissimo Sacramento o ai piedi della Madonna.
Dio gli accordò una grazia insigne: sua madre che era appena morta, gli apparve, splendente e gloriosa. Gli disse di santificarsi sempre più, perché si avvicinava la sua fine. Da allora si dedicò con ardore all’amore di Dio, al culto della Madonna ed alla pratica di tutte le virtù.
Tutti quelli che l’hanno conosciuto, superiori, confratelli e fedeli, sono unanimi nel dichiarare: “Fratello Gabriele ha praticato fino all’eroismo le virtù che hanno brillato nei grandi servi di Dio”.
Un attacco di apoplessia lo paralizzò, perse l’uso della parola, ma non la lucidità della mente. Prima di morire, volgendo gli occhi su un’immagine di Maria, il suo viso si illuminò, sembrava contemplare un oggetto incantevole. Il P. Manet, testimone di questa scena, fu persuaso che Fratello Gabriele stava vedendo la Madonna. Eral’ottava dell’Ascensione. – «Cor meum et caro mea exultaverunt in Deum vivum». Sal. 83.
Professione: 19 marzo 1867.

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Fr. Antoine (Remmlinger). Echternach, 1910.
Il caro Fratello è nato l’11 agosto 1891, ad Obergriesheim, piccolo villaggio del vecchio regno del Wurtemberg. Era il quinto di otto figli. Cresciuto in una famiglia sentitamente cristiana, Antoine si distinse presto per la pietà, lo spirito di sacrificio, l’applicazione al lavoro e la condotta esemplare.
La lettura della Vita dei santi faceva la sua delizia. All’età di sedici anni si presentò come postulante a Bischenberg e fu subito accettato. Era il 1907.
Un anno dopo, rivestì l’abito religioso ed i suoi superiori lo mandarono ad Echternach dove svolse il cempito di secondo sarto e di sagrestano.
L’anno seguente, alla vigilia di pronunciare i suoi voti, contrasse una pleurite che resisté a tutti i trattamenti; ebbe la gioia di emettere la sua professione sul letto di morte.
Fratello Antoine fu sempre un religioso esemplare, molto coscienzioso, di solida pietà e di devozione da edificare i confratelli. La sua allegria era di buona qualità. La pazienza, la rassegnazione e lo spirito di preghiera di cui diede prova durante la lunga e penosa malattia erano ammirevoli. – «Et in oratione  confitebitur Domino». Eccli 39-9.
Professione: 13 giugno 1910.

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Fr. Maurice (Francesco Magnin). Fauquemont, 1922.
Il 13 giugno 1922, si spegneva a Fauquemont il caro Fratello Maurice, all’età di ottantasette anni. Nato il 25 novembre 1835 ad Andilly, diocesi di Annecy, da pii genitori, frequentò piuttosto tardi la scuola.
Si mise allora al servizio di un fattore, sognando, però, diventare domestico di un curato per conservare la fede che aveva ricevuto dai suoi genitori. Le circostanze permisero che, diventato servitore di una signora molto ricca, ebbe l’opportunità di condurre un giorno un visitatore al convento di Contamine. Iniziò la conversazione col Fratello Jean-Marie, giardiniere del convento, e concepì il vivo desiderio di dedicarsi a Dio nella vita religiosa.
Fratello Maurice, dopo ave emesso i voti, per la maggior parte della sua esistenza esercitò l’incarico di giardiniere a Châteauroux. Quanto amava il suo copito! Non poteva farne a meno!
Dopo le espulsioni del 1903, dovendo abitare case senza giardino, si offrì a coltivare i giardini dei nostri amici e degli amici dei nostri amici. Lo troviamo infine a Fauquemont dove trascorse gli ultimi undici anni della sua vita Redentorista.
Questo buono Fratello aveva un carattere gioviale. Per le sue riflessioni divertenti, per la finezza delle sue risposte pronte, era un piacevole compagno.
Ebbe a lottare contro due difetti: lo spirito di indipendenza e la sua esuberanza. Quando credeva aver arrecato sofferenza a qualcuno diceva: “Ho una lingua da lupo, non avrei dovuto dire ciò, non ci pensate più e dirò bene di voi”. Non fu un mistico, tuttavia era molto esemplare e regolare.
Dal giorno in cui le sue braccia si rifiutarono di lavorare, recitava fino a sei rosari al giorno. Poco a poco declinavano le sue forze, ed il vecchio si spense dolcemente, senz’altra malattia che la vecchiaia. – «Hilarem datorem diligit Deus». 2 Cor 9-7.
Professione: 19 marzo 1867.

Valkenburg (Fauquemont), Limburg – Convento redentorista in Olanda che accolse gli studenti durante le persecuzioni e le soppressioni delle case. Qui morirà il Fr. Maurice.

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Pensiero e testimonianza sulla virtù del mese nelle SPIGOLATURE
PURITA’ = 13 giugno
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