Memoriale 13 ottobre

13 ottobre
EFFEMERIDI C.Ss.R = * Concerto di lodi e di ammirazione in onore di S. Alfonso.

* Concerto di lodi e di ammirazione in onore di S. Alfonso.

Il P. Desurmont, parlando un giorno del nostro santo Fondatore, così si esprimeva:
«Se si paragona S. Alfonso agli antichi e grandi Dottori della Chiesa, non sembra inferiore a loro. Gregorio XVI lo chiama “Stella fulgente nel firmamento della Chiesa militante, astro scintillante tra le luci e le glorie della Chiesa cattolica!”
Per cui non si può essere tacciato di esagerazione se si paragona il nostro Dottore a S Anselmo nella ricerca appassionata della verità, a S Bernardo per la pietà verso la Madonna, a S Pier Damiani per lo zelo a promuovere la santità della Chiesa e del clero, a S. Bonaventura per la devozione al Santissimo Sacramento.
Non deve neppure sembrare esagerato paragonarlo a S Tommaso ed a S. Agostino, come hanno fatto la maggior parte dei vescovi nelle loro suppliche inviate al Sommo Pontefice in occasione del Dottorato.
E così S. Alfonso va di pari passi con gli antichi Dottori, supera notevolmente gli scrittori ecclesiastici degli ultimi secoli; li supera proprio in quelle materie ove sembra essere stato suscitato da Dio per produrre gli stessi effetti salutari che il Concilio Vaticano produrrà con le sue leggi ed i suoi canoni.
Nessuno come lui ha combattuto con tanto vigore l’incredulità moderna; nessuno ha celebrato come lui le lodi della Madre di Dio, specialmente l’Immacolata Concezione; nessuno ha difeso con altrettanta costanza il primato dei Sommi Pontefici e la loro infallibilità; nessuno ha dimostrato con tanta magistrale ampiezza il modo più sicuro di celebrare il sacramento della Penitenza e tracciare le regole per chi deve guidare le anime alla più alta perfezione.
Così quasi all’unanimità lo hanno giudicato i vescovi del mondo intero che hanno sollecitato per lui l’aureola di Dottore».
P. GEORGE. Vita del P. Desurmont, p. 241.

Particolare della gloria di S. Alfonso affrescata da Paolo Vetri nella cupola della Basilica di Pagani (Raccolta Marrazzo).

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IN MEMORIAM 

Fr. Nicolas Fasel. Contamine-sur-Arve, 1867.
Il caro Fratello Nicolas nacque a Friburgo, il 18 marzo 1809. I genitori buoni e devoti non erano benestanti, ma fecero sbocciare nel cuore del loro figlio sentimenti di grande pietà e l’ardore della devozione.
Nel 1820, Nicolas diventò chierichetto del P. Czech, nella collegiale di Friburgo; e, più tardi, si mise al servizio dello zio, maître d’hôtel, come cuoco.
Nel frattempo avvenne la fondazione della nostra casa di Friburgo. Nicolas, desideroso di una vita più perfetta, chiese di essere ammesso nella Congregazione.
A Friburgo, gli si affidò l’incarico di cuoco. Ciò riurscì di grande gradimento alla comunità, perché Fratello Nicolas si mostrò di una carità, di un’ubbidienza e di una pazienza veramente ammirevole verso tutti, anche verso coloro che venivano a chiedergli il suo servizio o prima o dopo l’orario segnato.
Da Friburgo fu mandato a Contamine dove edificò la comunità con le sue virtù, nel duplice impiego di cuoco e di portinaio.
Il 12 ottobre 1867, fu colpito da un attacco di apoplessia e restò privo dell’uso dei sensi; l’indomani rese l’anima a Dio, munito dei sacramenti.
La sua condotta sempre così devota e regolare per noi è una prova che la morte l’ha trovato preparato e maturo per il cielo.  – «Omnibus omnis factus sum». 1 Cor. 9, 22.
Professione: 18 dicembre 1835.

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P. François Xavier Machin Mina. Cuenca, (Ecuador), 1879.
Il P. Machin Mina nacque nella diocesi di Pamplona (Spagna) il 9 aprile 1822, da una famiglia molto cattolica. Fece gli studi nel Seminario della stessa città, fu ordinato sacerdote e diresse con grande zelo per otto anni la parrocchia di Urbican.
Sacerdote serio, uomo di orazione a tal punto da imporsi l’alzata alle tre del mattino per pregare. La vita spirituale gli fece intravedere i grandi pericoli che incorrono i sacerdoti nel mondo: decise allora di diventare religioso.
Rivestì l’abito di Redentorista a Saint-Nicolas-du-Port e, per dispensa, fece la professione il 2 agosto 1867 a Huete, una delle prime case della fondazione di Spagna.
Quando fu decisa la casa di Cuenca in Ecuador, la scelta dei superiori cadde immediatamente su di lui: era il religioso capace di condurre a buon termine un’impresa così difficile.
Dall’arrivo a Cuenca nel 1870 fino alla morte, il P. Machin Mina prestò la sua opera come ministro, missionario, e soprattutto come direttore di anime. Era di carattere energico, generoso e impulsivo, che dominava con la virtù, perché voleva santificarsi a qualsiasi costo.
Il suo compagno, il P. Lopez, era un vero oratore. La sua parola raffinata, calda, ardente, entusiasmava gli spiriti colti e guadagnava i fedeli alla nuova fondazione; ma il suo confratello, più semplice, più familiare, più popolare, faceva più bene tra le persone del popolo.
Questo degno religioso finì la vita dedicata interamente alla salvezza delle anime con una morte santa.
In riconoscenza per uno dei fondatori della casa di Cuenca, il vescovo ed i canonici fecero al Padre Machin uno splendido funerale.  – «Et in oratione confitebitur Domino». Eccli, 39, 9.
Professione: 19 luglio 1868.
Ordinazione sacerdotale: 19 settembre 1857.

La primitiva cappella di S. Alfonso nella chiesa redentorista di Cuenca (Ecuador). foto in AGHR.

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P. Aloys Burdet. Houdemont, 1892.
Nato a Syessel (Alta-Savoia), il 17 agosto 1866, il P. Burdet non ebbe la salute necessaria per affrontare le fatiche del missionario.
Dopo l’Ordinazione sacerdotale, fu mandato nella Lorena per rafforzare la salute. Per alcuni anni esercitò una carità ed una devozione senza limiti verso i confratelli malati come lui, e perì vittima del suo amore per il prossimo.
Umile, devoto e docile, il R. P. Burdet fu ovunque un confratello edificante e la sua presenza era piacevole nella comunità.
Soprattutto, fu servo devoto della Santisssima Vergine. All’annuncio della malattia che doveva portarlo, disse: «Eccomi in cammino per il cielo; muoio senza alcun timore, perché ho posto tutta la fiducia nel sangue prezioso di Gesù Cristo e nell’intercessione di Maria».
 – «Laetetur cor quaerentium Dominum» Sal. 104.
Professione:25 aprile 1885.
Ordinazione sacerdotale:5 ottobre 1890.

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P. Philippe Chillon. Espino, 1895.
Nato il 21 agosto 1854, a Fresno de la Ribera, il P. Chillon entrò nella Congregazione a ventinove anni. Con notevole zelo cercò di raggiungere tutto ciò che poteva aiutarlo a diventare un vero missionario.
Molto dotato nell’arte oratoria, elaborava le prediche con forza; era molto apprezzato dagli ascoltatori, temibile al demonio.
Era un religioso dolce e paziente, amato dai confratelli e dagli estranei, docile al minimo segno dei superiori, pronto e generoso ad eseguire ciò che gli si chiedeva.
Mentre una sera predicava sul peccato mortale, non poté finire la predica. Una congestione lo colpì. Si ebbe solamente il tempo di conferirgli gli ultimi sacramenti.
 – «Lex oristui, super millia auri ed argenti». Sal. 118.
Professione: 2 febbraio 1888.
Ordinazione sacerdotale: 24 giugno 1883.

La Casa di El Espino in Spagna in una cartolina del 1995.

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Fr. Simon (Gérard Vecoven), Contamine-sur-Arve, 1896.
Nato a Fontaine-l’Évêque (Belgio), il 12 agosto 1839, il caro Fratello Simon era di un carattere pacifico e tranquillo di condotta.
Una leggera nota di originalità talvolta si notava nel comportamento ma non nuoceva alle sue qualità. Esercitò l’incarico di cuoco in parecchie case, ed aveva nei suoi compiti il culto della pulizia: ci teneva che fosse tutto perfettamente in ordine nella cucina.
Il caro Fratello Simon era anche un infermiere esemplare. I malati gli devono gratitudine per essere stati curati con una dedizione e rara delicatezza.
Dio gli accordò la grazia di essere ripagato con la stessa moneta durante la sua malattia. Esclamava con entusiasmo: «Oh! come è felice morire nella Congregazione circondato dai confratelli! Avrò la felicità di perseverare?». Ed andò a celebrare in cielo la festa di San Gerardo Maiella, suo patrono per il quale ebbe sempre una tenera devozione.  –  «Suscipite infirmos, pazientes estote ad omnes». 1 Tess , 14.
Professione: 12 marzo 1867.

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Fr. Claude, (Gustave Delerue), San Bernardo, 1904.
Il caro Fratello Claude nacque a Sailly-lez-Lannoy (Nord) il 31 luglio 1849. Prima di entrare nella Congregazione fece parte dell’esercito di Faidherbe nel 1870-71 e partecipò in qualità di volontario alla battaglia di Bapaume.
Appena fatti i voti, il Fratello Claude si dimostrò un vero lavoratore, un modello di generosità.
Era anche pieno di delicatezza nei confronti dei missionari quando partivano in missione o quando ne ritornavano.
Aveva pure l’abitudine di pregare lavorando. Quando doveva curare i confratelli malati, si ammirava la sua angelica pazienza.
Durante la sua ultima malattia, soffrì molto; ma ripeteva senza tregua: «Tanto meglio! è per Gesù Cristo che soffro, è per le anime, è per il postulantato».
 – «Vigilate… in omni tempore orantes». Lc. 21, 36.
Professione: 1 novembre 1875.

Antica veduta della chiesa e della casa di San Bernardo in Francia (foto in AGHR).

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Pensiero e testimonianza sulla virtù del mese nelle SPIGOLATURE
RACCOGLIMENTO = 13 ottobre
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