Memoriale 2 aprile

2 aprile
EFFEMERIDI C.Ss.R = I doni mistici di San Gerardo Maiella.

I doni mistici di San Gerardo Maiella.

Le grazie di ordine mistico abbondano in S. Gerardo. Pochi Santi, crediamo, ne hanno ricevuto tale meravigliosa profusione in una vita tanto breve. Estasi, profezie, penetrazione dei cuori, vista a distanza, levitazione, bilocazione, miracoli: tutti questi fenomeni prodigiosi fanno risplendere di un luce celeste i cinque anni che il Santo Fratello passò nella Congregazione.
Sebbene di per sé non costituiscono la santità, questi doni ne sono tuttavia une delle prove più ordinarie, e quelli di  S. Gerardo lasciano intravedere ancora i tesori meravigliosi della grazia santificante di cui la sua anima era ripiena.

La bilocazione è uno dei fenomeni più strani dell’ordine mistico, e non tra i più frequenti nella storia della santità. Riportiamo alcuni esempi presi in prestito alla vita dal nostro Santo.
Il primo accadde in una famiglia di Lacedonia (Provincia di Avellino), dove S. Gerardo in precedenza aveva operato un miracolo, e dove il suo ricordo era restato in venerazione. Un servo di questa famiglia venne a cadere gravemente malato. Una sera, in mezzo alle sue sofferenze, gli venne il pensiero di S. Gerardo edesclamò: “Oh! Fratello Gerardo, dove siete voi, perché non venite in mio soccorso?” Appena finì queste parole si sentì bussare alla porta. Si aprì, e si presentò Fratello Gerardo dicendo che veniva a visitare il malato. “Mi hai chiamato ed io è venuto a te. Hai una fede viva in Dio? Credi con tutta l’anima e sarai guarito” – . Pronunciando queste parole, il Fratello fece una croce sulla fronte del paziente e lo lasciò. All’istante i dolori cessarono ed il malato non provando più alcun male, si alzò dal suo letto e si vestì per andare a ringraziare il suo salvatore; ma lo cercò invano: il santo non si trovò da nessuna parte; era sparito.
Anche un giovane uomo, Teodoro Cleffi, ebbe la felice fortuna di constatare in S. Gerardo il dono prodigioso della bilocazione. Un giorno nel lasciare il convento di Materdomini, il santo Fratello lo pregò di fargli conoscere per la sua prossima visita, i malati di Caposele che avevano più bisogno di soccorso. Teodoro glielo promise e prese congedo dal Fratello.
Tuttavia, prima di ritornare da lui; andò direttamente da un infermo che sapeva essere in estrema miseria, e gli chiese di cosa avesse più bisogno. “Di niente – rispose il malato – perché Fratello Gerardo mi ha appena visitato, lasciandomi tutto ciò che mi occorreva”. Il giovane uomo fu sorpreso non poco. Pensando al lungo colloquio che aveva appena avuto con Gerardo, rispose apertamente che la cosa era impossibile. Ma il malato mostrò allora ciò che il santo Fratello gli aveva appena dato, ed affermò con energia che era al suo fianco pochi istanti prima.

Gerardo usò del dono della bilocazione in diverse altre circostanze. Un giorno, aspettava da Muro·una risposta riguardante un affare molto importante che doveva procurare a Dio grande gloria. Scoraggiato per l’attesa, disse: “È necessario che domani vada di persona”. E difatti un uomo degno di fede, chiamato Lorenzo di Maio, dichiarò di averlo visto il giorno seguente, mentre il Santo quel giorno non uscì affatto di casa.
Un uguale prodigio fu segnalato dal P. Margotta, di passaggio a Caposele, al dottore Santorelli: che Fratello Gerardo era stato visto in estasi davanti al SS. Sacramento nella chiesa dei Francescani, senza avere lasciato la sua stanza.

Tutti questi fatti, e parecchi altri dello stesso genere, sono stati attestati sotto giuramento al processo di canonizzazione di S. Gerardo. Essi formano appena una piccola parte dei favori mistici che gli furono accordati durante la sua vita, e permettono di immaginare quale doveva essere in cielo il suo credito presso Dio.

Arricchito d doni mistici, San Gerardo correva in aiuto della povera gente.

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IN MEMORIAM

Fr. Joseph (Daneggre). Tournai, 1864.
Nato a Jestetten, nel granducato di Bade, il 17 marzo 1795, fu presentato, ancora giovane, dalla sua devota madre al P. Passerat, il quale si offrì di fargli finire gli studi per arrivare al sacerdozio. Ma egli preferì l’umile condizione di Fratello coadiutore e fu ammesso in questa qualità nella Congregazione da S. Clemente a cui era andato a presentarsi a Vienna.
Nove anni dopo, fu mandato a Tournai, dove trascorse i suoi ultimi anni nell’esercizio delle virtù religiose. Si distingueva per il suo spirito di povertà, il suo ardore per il lavoro, il suo zelo nel servire all’altare, ed il suo amore verso la Madonna; la sua occupazione preferita era di fare delle corone; vi dedicava tutto il suo tempo libero, ed anche gran parte delle notti, persino nella sua lunga e dolorosa malattia, finché gli restò qualche forza.
Persuaso che la sua fine avvicinava, chiese e ricevette gli ultimi Sacramenti con vivi sentimenti di pietà il Sabato Santo, nella speranza di morire in questo giorno, grazia che sollecitava ardentemente della divina Madre; ma il Signore sembra voler prolungare le sue grandi sofferenze affinché facesse il suo purgatorio su questa terra, secondo il suo desiderio. Perciò le accettò con totale rassegnazione, non smettendo di offrirle a Dio per la conversione dei peccatori, e specialmente per il successo di una missione importante data allora dai Padri.
Infine, sabato 2 aprile 1864, alle sette e mezza della sera, continuando con piena conoscenza le sue preghiere ed i suoi atti ferventi fino all’ultimo sospiro, spirò dolcemente all’età di sessantanove anni. – “Beati pauperes spiritu, quia vestrum est regnum Dei. Luca. 6, 20.
Professione: 25 aprile 1822.

Tournai 1936 – Cappella del Venerabile Padre Passerat che qui morì nel 1858. E qui morì nel 1864 anche il Fratello Joseph Daneggre (foto in AGHR).

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Pensiero e testimonianza sulla virtù del mese nelle SPIGOLATURE
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