Memoriale 27 febbraio

27 febbraio
EFFEMERIDI C.Ss.R. =1780. La Regola falsata [Regolamento] è presentata a S. Alfonso.

1780. La Regola falsata [Regolamento] è presentata a S. Alfonso.

Dopo l’anno 1749, in cui S. Alfonso aveva ricevuto l’approvazione dalla Santa Sede per il suo amato Istituto, voleva tentare un nuovo passo presso il Re Ferdinando per il regio exequatur.
Diede questo delicato mandato ai PP: Majone e Cimino con l’imposizione formale di non modificare nessun articolo essenziale. Trascurando questo ordine e deludendo la fiducia di Alfonso, essi accomodarono, su suggerimento del Cappellano Maggiore del Re Mons. Testa, un «Regolamento» che il Re avrebbe potuto approvare.
Presentarono questo Regolamento ad Alfonso, vecchio ormai di 84anni, il quale impossibilitato a leggerlo, lo presentò al vecchio Padre Villani. Questi sfogliò alcune pagine quasi illeggibili e si accorse che la Regola era stata cambiata, ma visto il carattere aggressivo e autoritario del Majone, non ebbe il coraggio di opporsi.

Si compilò la supplica e Alfonso la firmò con fiducia. Questo documento sopprimeva i voti, il giuramento di perseveranza, la vita comune e l’autorità del Rettore Maggiore. Il re l’approvò.
Alfonso ricevette il fatale documento il mattino del 27 gennaio 1780 ed esclamò singhiozzando: “Sono stato ingannato, sono stato ingannato!” Rimosse dall’incarico di procuratore il Majone e due mesi dopo ordinò ai Padri del Regno e dello Stato Pontificio di eleggere e mandare a Pagani due Padri da ogni comunità per esaminare le difficoltà relative al Regolamento e ristabilire così la pace negli spiriti turbati. Majone e Cimino, che avevano ceduto alle pressioni del cappellano maggiore, non avevano previsto le funeste conseguenze del loro errore: lasciarono tutti e due la Congregazione.
Solo il 9 ottobre 1790 i Padri e Fratelli napoletani furono liberati da questo fatale Regolamento.
P. Berthe. Vita di S. Alfonso, II, pp. 483 e 539. 

Presa visione del Regolamento, S. Alfonso esclamò singhiozzando: “Sono stato ingannato, sono stato ingannato!” (Ritratto in Pagani, sacristia).

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IN MEMORIAM 

Fr. Joseph Annexi. Friburgo, 1847. Studente.
Lo studente Annexi nacque l’11 aprile 1824 a Brigue nel Valais (Svizzera). Studente fu, nel vero senso della parola, un figlio prediletto della SS.ma Vergine: nelle sue conversazioni, nella sua corrispondenza inseriva sempre il nome di Maria.
Dolce di carattere, delicato di spirito e di facile memoria, era amante del lavoro e della pietà. Sembrava nato per la virtù e la scienza. Possedeva lo spirito di preghiera in un grado molto elevato. La sua morte fu quella che aveva chiesto durante la vita;  aveva scritto in un libretto di propositi: «Mio Dio, desidero morire da santo Redentorista». Si addormentò dolcemente un sabato, pregando la SS.ma Vergine che aveva tanto amato! – «Et in oratione confitebitur Domino». Eccl. 39,9.
Professione: 28 dicembre 1845

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Fr. Edmond. (Francesco Baurin) Mouscron, 1924.
Il caro fratello Edmond nacque il 22 febbraio 1879 a Lens, dipartimento del Nord, da una famiglia di minatori. Un ritiro predicato da un nostro Padre nella parrocchia di Saint-Barbe per la Prima Comunione fu l’inizio della sua vocazione religiosa.
Ammesso alla professione, fratello Edmond fu chiamato ad esercitare nella Provincia uffici di quasi tutte le mansioni. Soffriva molto per l’asma; nonostante questo si impegnò in tutti gli incarichi, rassegnato a portare in la vita la pesante croce di una malattia. Gli ultimi tre anni della vita li trascorse a Mouscron.
Fratello Edmond nelle sue convinzioni era uomo profondamente religioso, sia nel linguaggio che nel comportamento. Lo spirito di fede è stato una delle note caratteristiche della sua personalità morale, senza preclusione delle altre virtù. Questa fede si manifestava nelle relazioni con i Padri, improntate senza imbarazzo alla cordialità, ma anche al rispetto per il carattere sacerdotale. Era così anche per le cose sante, nella cura della sacrestia e degli altari. Suo merito è stato coltivare questa fede con lo studio della religione e l’ascolto della parola di Dio.
Non avendo ricevuto, nell’infanzia, una istruzione religiosa molto profonda, il buon fratello completò le lacune di questa prima educazione. Ignorando la Sacra Scrittura, l’apprendeva con avidità nei momenti liberi. Volentieri i Padri si facevano ripetitori e, nelle ricreazioni, l’interrogavano. Il buon fratello raccontava con bonomia franca e ingenua ciò che aveva letto con ammirazione.
Il prefetto di fratelli non ebbe un uditore più attento, più avido di istruirsi. Offriva l’immagine fedele di un vero religioso preoccupato di tendere alla perfezione. Le conversazioni rivelavano il suo zelo per la vita soprannaturale.

Durante tutta la vita, Fratello Edmond camminò per il sentiero della croce, vivendo umilmente e nascosto agli occhi degli uomini, ma preparando a poco a poco la bella corona riservata al vero redentorista. – «Ubi autem est humilitas, ibi et sapientia». Prov.11-2.
Professione: 8 settembre 1904.

Mouscron 1908: La comunità di Padri e fratelli (se ne contano otto) in occasione della visita del P. Raus. – La presenza dei Fratelli era vitale per l’esistenza di una Comunità (foto in AGHR).

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Pensiero e testimonianza sulla virtù del mese nelle SPIGOLATURE
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