Memoriale 27 marzo

27 marzo
EFFEMERIDI C.Ss.R = 1499. Solenne intronizzazione dell’Immagine miracolosa della Madonna del Perpetuo Soccorso.

1499. Solenne intronizzazione dell’Immagine miracolosa della Madonna del Perpetuo Soccorso.

La Santissima Vergine Maria si era scelto lei stessa il nome di “Perpetuo Soccorso” quando arrivò a Roma e aveva voluto che la Santa Immagine fosse collocata tra l’amata chiesa di Santa Maria Maggiore e quella del figlio S. Giovanni in Laterano.
Così, il 27 marzo 1499, sotto il Pontificato di Alessandro VI, una grandiosa processione si svolse lungo le vie della città di Roma. Il clero e il popolo scortando la Santa Immagine della Madonna, si recarono in processione alla chiesa di S. Matteo custodita dai religiosi Agostiniani. Un miracolo avvenne lungo il percorso della processione. La Santa Immagine fu esposta sopra l’Altare Maggiore di questa chiesa e per tre secoli, fino alla rivoluzione del 1793, questo santuario divenne uno dei più frequentati della città di Roma.
Papa Leone X concesse il titolo cardinalizio a questo santuario ed eminenti cardinali ne furono di volta in volta i titolari. Da allora si chiamò sempre Madonna del Perpetuo Soccorso, la «Madonna miracolosa».

Roma, Una vetrata della chiesa di S. Alfonso ricorda l’intronizzazione avvenuta nel 1499.
La consegna della sacra Icona ai Redentorist nel 1866 (Bruxelles-Jette, foto Brugnano).

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IN MEMORIAM

Fr. Costant (Louis Gatier). Sant-Mandé,1882. Fratello novizio.
Fratello Constant nacque a Lagny, diocesi di Meaux. Era sacrestano nella cappella di Ménilmontant a Parigi nel 1878. Colpito dalla malattia di petto, come lo era stato san Gerardo, svolgeva con coraggio il suo compito molto impegnativo e doloroso. Mai lo si intese lamentarsi e continuamente testimoniava la sua riconoscenza alla Congregazione.
Fratello Constant pronunciò i voti su letto di morte nella casa di Saint-Mandé, vicino Parigi, ove si erano rifugiati i Padri della comunità dopo l’espulsione del 1880. – «Caro mea requiescet in spe». Ps 15.
Professione: 6 gennaio 1882.

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P. Eugène Marchal. Huanta, 1925.
Il P. Eugène Marchal nacque il 7 dicembre 1849 a Kerprich-aux-Bois, presso Sarrebourg, nella diocesi di Metz. Era nato in una di quelle famiglie ove l’amore per la religione e per la Francia era unito inscindibilmente.
Eugène cominciò gli studi sotto la direzione patriarcale di M. Mansuy, papà del P. Mansuy della provincia di Lione. Nel 1870, Eugène optò per la Francia. Fece gli studi nel piccolo seminario di Pont-à-Mousson e allora la chiamata di Dio si manifestò chiaramente alla sua anima: volle entrare nella Congregazione.

Ordinato sacerdote in Avon, successivamente divenne professore nell’Educandato di Contamine e missionario in Spagna fino al 1901. Aveva una sola aspirazione: dedicarsi alle missioni nella lontana America; all’età di 52 anni lo vediamo rinnovare la domanda ai superiori. Fu accettata.
Ovunque il P. Marchal ha lasciato la reputazione di religioso di grande mortificazione, di umiltà esemplare, e di totale abnegazione. Religioso di perfetta osservanza, non ometteva alcuna penitenza o tradizione lasciata in eredità dai nostri anziani. Non potendo più portare il cilicio, si fabbricò una piccola croce ispida di 15 chiodi che portava sul suo petto.
Sapeva ben incoraggiare e aiutare nel bisogno! Rallegrarsi del successo degli altri per lui era naturale. Al racconto del numero delle confessioni ascoltate, dei matrimoni riabilitati, non sapeva come esprimere la sua gioia. Queste belle virtù scaturivano da una intensa vita interiore: trascorreva lunghe ore in cappella presso il Tabernacolo e davanti l’immagine del Perpetuo Soccorso. Il Padre Marchal era la gioia della comunità… le ricreazioni erano vivaci, gioiose.
Nel ministero delle missioni ebbe sempre una grande difficoltà. Non conosceva bene la lingua degli Indios, il Quichua, ed era come bloccato.. Tuttavia dedicava ogni giorno mezz’ora allo studio della lingua india al fine di rendersi utile agli indios: li amava tanto!

Il P. Marchal ebbe la gioia di celebrare le nozze di oro della professione religiosa. Ma già da alcuni anni la sua salute dava preoccupazioni. Otto mesi dopo il suo giubileo il Padre Marchal, assistito dai confratelli, rese la sua anima bella a Dio, lasciando il ricordo di un religioso sempre unito a Dio, non vivendo che per lui, per la Congregazione e per le anime. – «Vita vestra  abscondita est cum Christo, in Deo». Col.3,3.
Professione: 22 luglio 1873.
Orinazione: 6 aprile 1878.

Huanta, Ayacucho. Perù 1920. – Padri e fratelli della Comunità. Padri: Porret, Bourel, Vagner, Jeanmaire, Marchal, Chételat, Chouvene, Gaugey, Littner (foto in AGHR).

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Pensiero e testimonianza sulla virtù del mese nelle SPIGOLATURE
AMORE VERSO DIO = 27 marzo
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