Memoriale 28 novembre

28 novembre
EFFEMERIDI C.Ss.R – 1887. S. Alfonso e la sua devozione alla Santa Sede.

1887. S. Alfonso e la sua devozione alla Santa Sede.

Nella udienza del 28 novembre, il Reverendissimo Padre Mauron fu felice di offrire al Papa Leone XIII, di cui il mondo intero festeggiava il Giubileo sacerdotale, i doni dei membri della Congregazione.
Il Papa si rallegrò del grande bene che operavano le missioni e l’incaricò di trasmettere a tutti i membri dell’istituto la benedizione apostolica.
– In questa occasione il Padre Generale ricordava gli esempi di devozione di S. Alfonso verso la Sede Apostolica: «Nessuno ha mai superato questo grande Santo nella totale devozione e nel filiale amore per il Vicario di Gesù Cristo; e ci ha lasciato questo amore come una preziosa eredità».
Citava anche le parole di San Clemente; questo uomo che era, secondo la sua propria espressione, cattolico dai piedi alla testa, catholicus tantus quantus. «Il non pregare per i propri genitori, diceva S. Clemente, è di un cattivo figlio; il non pregare per il Sovrano Pontefice è da cattivo cristiano.”
P. DUMORTIER. Vita del P. Mauron, p. 172.

S. Alfonso fu animato da zelo ammirevole per la difesa dei diritti e delle prerogative dell’autorità pontificia. «Si è acquistato una gloria speciale tra i santi canonizzati, poiché è il primo che abbia difeso ex professo l’infallibilità del Pontefice Romano e la sua supremazia sul Concilio ecumenico». Così si esprime il difensore della causa nella sua beatificazione.
VILLECOURT. Vita di S. Alfonso, IV, 353.

Altissimo è stato in S. Alfonso il senso di fedeltà alla Santa Sede e al Papa di turno: una sottomissione piena di amore e venerazione, anche quando sono arrivati i momenti difficili.

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1899. Leone XIII firma il decreto di introduzione della causa del Servo di Dio Cesare Sportelli e gli concede il titolo di “Venerabile “.

Il P. Cesare Sportelli raffigurato in una delle vetrate della Basilica S. Alfonso in Pagani (Raccolta Marrazzo).

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IN MEMORIAM 

F. Girolamo Ferrazzano. Ciorani, 1756. Studente. [è morto a Solofra]
Lo studente Girolamo Ferrazzano è nato il 31 dicembre 1737 [a Solofra-AV]. Il suo carattere pacifico lo portò presto verso la vita contemplativa. Poco dopo lo attirò ulteriormente la vita del certosino; si decise infine per la vita metà attiva e metà contemplativa che vivono i membri della Congregazione redentorista.
La lettura degli “Avvisi sulla vocazione religiosa” che S. Alfonso aveva appena pubblicato, fu una delle cause dell’ingresso in Congregazione. Accettandolo al noviziato, S. Alfonso gli aveva predetto: «Figlio mio, preparatevi ad un grande combattimento».
Ebbe difatti, a lottare contro la volontà del papà che non credeva alla sua vocazione. Poi, durante il noviziato l’assalirono grandi prove interiori, tentazioni di ogni genere: ne trionfò per il suo abituale ricorso alla Madonna e per una ubbidienza sempre pronta.
Dopo alcuni mesi dalla professione religiosa, morì di un male di petto, non senza aver avuto la consolazione di vedere entrare nella Congregazione uno dei suoi fratelli.
Fratello Girolamo aveva diciannove anni.  – «Roptus est ne malitia mutaret intellectum ejus». Sap, 4-11.
Professione nel 1755.

Solofra, Piazza San Michele nel 1700. – Lo studente Girolamo Ferrazzano proveniva da Solofra ed è morto a Solfra (vicino Ciorani) dove era stato inviato per curarsi della tubercolosi; anche il fratello Michele Arcangelo, di due anni più giovani ed entrato anche lui in Congregazione, era tubercolotico, per cui fu dispensato dai voti e rientrò in famiglia.

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P. Othmar Allet. Roma, 1914.
Il P. Othmar Allet, è nato a Loèche, diocesi di Sion (Svizzera), il 21 luglio 1851; era parente stretto del colonnello Allet degli zuavi pontifici. Agli inizi della Provincia di Spagna, il P. Allet fu mandato lì dal P. Desurmont, Provinciale della Francia.
A partire da quest’epoca si vede il P. Allet esercitare successivamente, in Spagna, tutti gli incarichi della Congregazione.
Chiamato a Roma, diventò Consultore generale del Rev.mo Padre Raus. Due anni dopo rendeva la sua anima a Dio.
Durante gli otto anni del suo Provincialato in Spagna, il P. Allet fondò le prime tre case in Messico: Città del Messico, Cuernavaca e Veracruz. A Granada, come a Madrid, si era acquistato una grande stima all’esterno per la sua prudenza, per lo spirito di fede e delle eminenti virtù.
Dovunque si distinse per la sua saggezza e seppe dimostrare anche risolutezza quando la coscienza lo richiedeva. Guadagnò la stima di tutti i confratelli della Provincia spagnola. Assorto abitualmente in sé, si mostrò distaccato coi confratelli: era più stimato che amato.
Il P. Desurmont diceva di lui «Che bella anima! Innanzitutto era l’uomo del dovere».
Il P. Allet morì a Roma con sentimenti di grande pietà. – Mementote praepositorum vestrorum, quorum imitamini fidem. Eb. 13-7.
Professione: 18 dicembre 1872.
Ordinazione sacerdotale: 14 luglio 1878.

Il P. Othmar Allet, Provinciale di Spagna, al Capitolo di Madrid 1904 insieme ad alcuni capitolari: da sinistra seduti:  G. Cámara, Rodríguez, Allet, Runner, F. González.

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Pensiero e testimonianza sulla virtù del mese nelle SPIGOLATURE
PREGHIERA = 28 novembre
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