Memoriale 30 luglio

30 luglio
EFFEMERIDI C.Ss.R = * 1759. S. Alfonso pubblica il libro «Il gran mezzo della preghiera».

* 1759. S. Alfonso pubblica il libro «Il gran mezzo della preghiera».

Nel 1759, Alfonso pubblicò la sua principale opera sulla preghiera. Per dimostrare l’importanza che attribuisce a questo tema, è sufficiente riportare alcune righe dell’introduzione:

 «Ho pubblicato, vari libri spirituali, ma credo di non averne scritto uno più utile di questo. Vorrei essere in grado di stamparne tante copie quanti sono i cristiani sulla terra per insegnare a tutti l’assoluta necessità di pregare per la propria salvezza … Si consiglia alcuni eccellenti modi per conservarsi in grazia di Dio, per esempio, evitando le occasioni, la frequenza dei Sacramenti, la lotta alle tentazioni, la meditazione delle verità eterne, ma mi chiedo a che servono tutti questi metodi senza la preghiera, poiché il Signore, come ci ha detto, non è disposto a concedere la sua grazia se non a colui che prega.

Senza la preghiera, nell’agire ordinario della Provvidenza, saranno inutili le meditazioni, le risoluzioni, i propositi. Saremo infedeli agli impegni più sacri, in quanto, per mantenerli, non basta il buon proposito: è necessaria la grazia attuale di Dio, che si ottiene con la preghiera.

Quindi, leggete questo libro con tutta l’attenzione che merita, non perché è opera mia, ma come grande mezzo di salvezza che il Signore vi propone.

Quando lo hai letto, abbi la carità di farlo leggere ai tuoi amici e a coloro con i quali hai a che fare».  (P. BERTHE, I, p. 609).

Si potrebbe definire S. Alfonso con tre parole: è l’uomo, il medico e l’apostolo della preghiera.
All’età di ottant’anni scrisse ancora alcune pagine, che furono le sue ultime, sulla necessità della preghiera a Maria.
P. Dujardin, Opere ascetiche, vol. I, p. 519.

La prima edizione del “Gran mezzo della Preghiera” 1759 – In seguito l’opera ha conosciuto moltissime altre edizioni.(Raccolta Marrazzo).

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IN MEMORIAM 

Il servo di Dio, P. Édouard Huchant. Tournai, 1888.
Il P. Huchant è nato a Montigny-sur-Sambre (Belgio) il giorno 8 febbraio 1815. Dopo aver studiato a Bonne-Espérence, divenne sacerdote, insegnante e vicario a Braine-le-Comte. Entrato nella Congregazione, fu Rettore a Douai ed ebbe frequenti relazioni con il Ven. P. Passerat residente a Tournai. Si confessavano l’un l’altro.
Il Venerabile P. Passerat diceva del P.  Huchant: “Questo è un santo!” – E Dio, infatti, si compiacque effondere con abbondanza nell’anima del P. Huchant i doni del suo amore.
Era di carattere allegro, comunicativa facile e piacevole, discernimento energico e sereno. Su questi doni di natura, la grazia aveva innestato ingenti doni.
Attratto da Dio con una chiamata dolce e forte, la sua anima si mise alla ricerca di una preghiera continua, il solo nutrimento che sembrava dargli vita; sempre raccolto, il pio religioso viveva un’unione costante con il cielo.
Si poteva ammirare in questo uomo di Dio una bontà, dolcezza inalterabile, una carità squisita, profonda umiltà, un grande spirito di rinuncia e di mortificazione, una semplicità e obbedienza di figlio, dedizione, zelo per le anime a costo di ogni sacrificio. Coloro che lo conobbero gli applicarono queste parole delle Scritture: «Il suo ricordo sarà benedizione». – Eccli 45-1.
Professione: 24 maggio 1845.
Ordinazione sacerdotale: 22 maggio 1842.

Il servo di Dio, P. Édouard Huchant redentorista (1815-1888). Fu un vero omo di Dio: una bontà, dolcezza inalterabile, una carità squisita, profonda umiltà, un grande spirito di rinuncia e di mortificazione, una semplicità e obbedienza di figlio, dedizione, zelo per le anime a costo di ogni sacrificio.

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Fr. André David. (Bouilly): 1918.
Ucciso nella guerra del 1914. 

Fratello David nacque il 24 gennaio 1899 a Saint-Michel, diocesi di Maurienne. Era studente ad Attert quando scoppiò la guerra del 1914.
Dopo aver trascorso tre mesi in Hotel-Dieu de Chambery come infermiere, David André venne preso per il servizio militare e seguì il corso di addestramento a Donzère (Drôme); venne iscritto nella linea 97; partì in guerra con la pace del cuore, e un solo rimpianto: quello di non essere ancora sacerdote. Dio volle così.
Fu mitragliere a Sedd-ul-Bahr, in Turchia. Tornò a Verdun nel 1916 e cadde alla Marne. A Bouilly noi lo identificammo attraverso il crocifisso della vestizione religiosa. Ebbe la citazione all’ordine del reggimento, in data 28 aprile 1915 (Croce di Guerra con la stella) per essersi dedicato in particolare negli ultimi combattimenti, ed essersi sempre offerto per le missioni più pericolose. «Bonus miles Christi Jesu». 2 Tim. 2-3.
Professione: 21 novembre 1913.

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Pensiero e testimonianza sulla virtù del mese nelle SPIGOLATURE
OBBEDIENZA = 30 luglio
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