Memoriale 5 maggio

5 maggio
EFFEMERIDI C.Ss.R = Excursus sulla diffusione e sviluppo del culto alla Madonna del Perpetuo Soccorso.

Excursus sulla diffusione e sviluppo del culto
alla Madonna del Perpetuo Soccorso.

Il nostro “Memoriale” sarebbe lacunoso, mi sembra, se in questo mese di maggio, non si parlasse dello sviluppo mondiale del culto della Madonna del Perpetuo Soccorso.

Durante i tre secoli che precedettero la Rivoluzione francese il culto della santa immagine aveva oltrepassato appena i confini della Città di Roma.
La sua diffusione era riservata al nostro tempo. A giudizio di molti la nostra Madonna è  l’immagine mariana più diffusa, se non in tutte le regioni del mondo, certamente nell’area cattolica in generale. Pio IX e Leone XIII espressero in alcune circostanze la loro entusiasta sorpresa. Pio IX consegnando la santa Immagine al reverendissimo Padre Mauron aveva detto: «Abbiate cura di farla conoscere in tutto il mondo».
Dal 1866 il Superiore Generale dei Redentoristi ha commissionato la riproduzione di copie autentiche dell’immagine ad esperti pittori. 4.500 copie munite della benedizione del Sommo Pontefice si sono diffuse fino ad ora in tutte le parti del mondo compresa la Siberia, il Giappone, le isole Filippine.
Si calcola che il numero delle immagini diffuse della nostra Madonna  sia di una decina di milioni o meglio il numero non possa essere valutato.
Il numero delle medaglie è ancora superiore a quello delle immagini. Un solo incisore di Parigi, in dieci anni, ne ha impresse più di cinque milioni. Un altro di Lione più di cinquanta milioni. Alcuni vescovi hanno consacrato le loro diocesi alla Vergine miracolosa. Citiamo Mons. Cannavo, religioso cappuccino, vescovo di Candie; Mons. Doumani, vescovo di Tripoli in Siria; Mons Kerzuzan, arcivescovo di Port-au-Prince, nelle Antille….

Inoltre Congregazioni religiose sono state poste sotto la sua protezione; come anche il suo nome  è stato dato ad opere di ogni genere: ospedali, battelli a vapore, riviste….

  • In Italia forse si riscontra meno diffuso il culto alla nostra Madonna: ciò si spiega per il grande numero di immagini  già venerate in molte località di questa nazione.
  • In Spagna la Madonna del Perpetuo Soccorso ha avuto molto seguito. A Madrid, il culto  di venerazione  è superiore a quello che riceve a  Roma. Il Re Alfonso XIII è riconoscente per aver ricevuto parecchie grazie di guarigioni. Nella solo provincia dell’Andalusia sono stati eretti 1200 altari con il nome del Perpetuo Soccorso.
  • In Irlanda si sono formati centri di aggregazione molto devoti alla Madonna a Limerick,  Belfast,  Dublino e si può affermare che sia nelle città e nelle campagne non vi sia casa cristiana dove non sia esposta e venerata la dolce immagine.
  • In Inghilterra sono a Lei dedicate le cattedrali di Leeds e di Middlesbrough. Sono dedicati santuari a Londra, Liverpool, Perth…Non è raro vedere la santa Immagine persino nelle chiese protestanti.
  • In Belgio l’immagine del Perpetuo Soccorso è l’immagine classica della Santa Vergine. E’ la più popolare. Durante la persecuzione contro le istituzioni cattoliche intrapresa dal ministro Frère-Orban, la nostra immagine fu elevata  come scudo in tutte le aule della scuole cristiane.
  • In Olanda, Germania, Austria, nella Cecoslovacchia, sei santuari sono dedicati alla nostra amata Vergine.  La Polonia è seguace dell’Irlanda di cui sopra abbiamo accennato.
  • Il Congo Belga, Transilvania, l’India, le Filippine, la Siberia hanno appreso a conoscere la Madonna. Questa buona Madre ha ugualmente esteso la sua protezione sulle vaste regioni cattoliche dell’Australia.
  • Ma soprattutto in America il culto della Madonna del Perpetuo Soccorso  è fiorito con più splendore. Senza parlare del Canada, di cui le popolazioni cattoliche hanno in grande venerazione la sua Immagine; negli Stati Uniti esistono numerosi centri di devozione ove sono sorti santuari molto celebri. Il più famoso è quello di Boston eretto nel 1871.
    A Saint-Louis, durante la novena del 1925, più di centomila persone sono venuti a pregare nel santuario della Madonna. Sono dedicate a lei chiese a New-York, Brooklyn, Baltimore, Philadelphia…. la diffusione di questo culto nell’America latina è ancora più sorprendente, si rileva anche fra gli Indiani e i Neri.
    L’arcivescovo di Santiago del Cile scriveva: da qualche anno il popolo è entusiasta della Madonna del Perpetuo Soccorso. Nelle mie visite pastorali non ho quasi mai trovato  una chiesa o una cappella ove la sua Immagine non fosse venerata. E nel 1922 un missionario Redentorista scriveva dal Cile: Sarà difficile trovare in Cile una casa ove non ci sia  esposta l’Immagine della Madonna del Perpetuo Soccorso.
    Vi sono santuari eretti in Messico, Perù, nelle Antille, Columbia, Equatore, Bolivia, Argentina, Uruguay , Brasile e Surinam.
  • In Francia l’Immagine della Madonna del Perpetuo Soccorso è venerata in più di dodicimila chiese o cappelle pubbliche. – La prima sede di affiliazione all’Arciconfraternita  della Madonna del Perpetuo Soccorso e S. Alfonso di Roma fu stabilita a Parigi nella nostra cappella di Ménilmontant, e nel 1900 la Francia ha avuto centocinquanta confraternite canonicamente aggregate all’Arciconfraternita di Roma.

I missionari Redentoristi ricordano con gioia che Pio IX ha donato ad essi questa antica e miracolosa Madonna come «protettrice delle loro missioni». Hanno anche la gioia di constatare di giorno in giorno i risultati meravigliosi della potenza e  bontà materna di Colei che si ama invocare sotto il bel titolo di “Perpetuo Soccorso”.
Possiamo forse ignorare il bene che procura un modesto libretto di trentadue pagine nelle nostre missioni francesi dal titolo: Nostra Signora del Perpetuo Soccorso, Protettrice delle missioni, e dopo trent’anni sta per raggiungere il suo secondo milione di copie?

Ciò che è stato detto qui sullo sviluppo della devozione alla Madonna è, in parte, un estratto dello studio presentato nel 1902  al Congresso Mariano di Friburgo dal P. Favre C.Ss.R. e dell’opera più recente del P. Henze sulla Madonna del Perpetuo Soccorso, il cui culto si incrementa sempre più nel mondo intero.

Icona originale della Madonna del Perpetuo Soccorso esposta alla venerazione dei fedeli nella chiesa di S. Alfonso in Rioma.

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IN MEMORIAM

Il servo di Dio Francis Kosmacek. Vienna,1860.
Francis Kosmacek nacque il 6 ottobre 1799 a Pilgram in Boemia. Dotato di un temperamento  allegro, si dedicò fin dalla giovane età ad una solida pietà, allo studio della letteratura e della medicina.
Nell’apprendere che Jean Madlener, discepolo di S. Clemente, Boemo pure lui  , abiurava i suoi errori ed entrava nella Congregazione del SS.mo Redentore, provò tanta ammirazione per il suo compatriota che venne a Vienna unicamente con l’intenzione di vederlo e parlargli.
Madlener lo accompagnò al convento delle Orsoline ove risiedeva S. Clemente . Quale non fu la sua meraviglia nel vedere Jean, prima panteista, recitare il santo rosario alla vista di tutti! Preso dal desiderio di imitarlo, ottenne subito da S. Clemente l’ammissione dai redentoristi. Era il 1820.
Ordinato sacerdote Kosmacek si diede anima e corpo al suo Istituto e si dedicò con fervore straordinario alle missioni, particolarmente in Stiria, predicando con frequenza al popolo sulle verità della fede cattolica e consacrandosi con ardore alla educazione cristiana dei fanciulli.
Rettore a Vienna, ne fu espulso nel 1848; vi rientrò in seguito e vi dimorò di nascosto. Nominato in seguito Consultore del P. Smetana e Vicario generale per i paesi transalpini, prese parte al Capitolo del 1855 ove fu eletto Rettore Maggiore il P. Nicolas Mauron.
Rettore di comunità o Missionario lasciò dappertutto un ricordo imperituro di santità. E’ impossibile enumerare ciò che ebbe a soffrire nel tempo degli anni, le intemperie delle stagioni, la fame, la sete durante il tempo del suo ministero.
In tutto e per tutto, nonostante le molteplici occupazioni era costantemente assorbito dall’ impegno della santificazione. Vedendo declinare le forze ottenne dai superiori di poter ritirarsi nel convento di Santa Maria Gestade a Vienna per dedicarsi unicamente alla sua anima e al pensiero dell’eternità. – «Non satis recordabitur dierum vitae suae, eo quod Deus occupet cor ejus». Eccl. 5,19.
Professione: 24 settembre 1821.
Ordinazione sacerdotale: 21 agosto 1823.

Il redentorista P. Jean Madlener. Il giovane Kosmacek nell’apprendere che Jean Madlener, discepolo di S. Clemente,  abiurava i suoi errori ed entrava nella Congregazione del SS.mo Redentore, provò tanta ammirazione per il suo compatriota che venne a Vienna unicamente con l’intenzione di vederlo e parlargli.E fu presentato a San Clemente.

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Fr. Marius Lyonnet, Dongen. 1887.
Fr. Lyonnet nacque a Sallèles, diocesi di Carcasonne il 7 agosto 1866. Entrò nell’aspirantato di Contamine-sur-Arve nel 1878.
Questo giovane studente all’inizio degli studi fu raggiunto da una infezione al petto, per cui la debole costituzione lo predispose ad un peggioramento. Il vigore e l’energia erano la base del suo carattere; propose di consacrarsi alla salvezza degli Indiani dell’America per ottenere la conversine di un membro di famiglia. Dio gli domandò un altro sacrificio – quello della sua salute. L’agonia fu virtuosa: “Non voglio abbattimento, diceva”. Eccomi sulla croce come Gesù Cristo… e come Gesù Cristo non rispose,  no.
Il P. Desurmont allora Provinciale amava proporre agli Studenti Fr.  Lyonnet come modello di religioso virtuoso. – «Raptus est ne malitia mutaret intellectum ejus». Sap 4,11.
Professione: 24 settembre 1885.

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Il Servo di Dio François Tendler. Vienna, 1902.
Nato a Vienna il 21 marzo 1820 da pii e onesti genitori, François Tendler manifestò fin dalla tenera età segni inequivocabili della sua santità.
Fin da adolescente, né gli inganni tesi dai suoi compagni, né l’illusione del mondo potettero giammai distoglierlo dalla via della santità per cui si era incamminato.
Lo si vedeva spesso circondato da amici che sapeva attirare con amabile parole e così approfittando della sua autorevolezza li conduceva in qualche chiesa. Là, con le braccia in croce, pregava con tanto fervore che provocava con la sua condotta l’ammirazione generale.
In questo periodo il Venerabile  P. Passerat si trovava a Vienna. François ammirò molto  le virtù di questo uomo di Dio, tanto da prendere la risoluzione di entrare al più presto nell’Istituto di S. Alfonso.
Quando fu ordinato sacerdote i superiori l’inviarono nella nostra casa di Mautern per studiarvi la teologia. Da missionario poté realizzare gli ardori che divoravano il suo cuore di apostolo.
Richiamato a Vienna nel 1857  fondò e poi,  aiutato, diresse la celebre associazione della “Santa Famiglia”.  È difficile numerare il numero dei tanti lavori che intraprese,  le  difficoltà subìte, i mali e le ingiustizie provocate  da parte dei cattivi. Ma trionfò nonostante questi ostacoli. Ora si trova fondata questa grande e magnifica associazione a vantaggio delle anime e della città di Vienna.
Anche il servo di Dio meritò di essere decorato dall’Imperatore con la croce di onore e dal capo della municipalità con la medaglia detta  del San Salvatore e onorato dell’attestato di cittadinanza.  Al suo funerale partecipò un grande concorso di popolo, di autorità e senatori. Questi per perpetuare la memoria del servo di Dio intitolarono una via di Vienna con il suo nome che, da questo momento, fu chiamata: Via Tendler.   «Pro eo quod laboravit anima ejus, vide bit et saturabitur». Is 53,11.
Professione: 27 dicembre 1841.
Ordinazione sacerdotale: 21 dicembre 1842.

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P. Joseph Volfang. Huanta, 1907.
Il P. Volfang, nato a Harancourt (Meurthe-et-Moselle) il 15 dicembre 1879 era animato da grande zelo per la salvezza degli indiani. I superiori lo inviarono in America, a Huanta, dopo tre anni della professione religiosa.
La salute, lo zelo, e il suo talento garantivano come valido missionario.  Diceva spesso: «Se non debbo restare a Huanta, che il Buon Dio mi doni almeno di potermi occupare degli Indiani».
Il P. Volfang apprese con facilità la lingua quitchua e nell’aprile del 1907, predicò una missione in due periferie di una parrocchia vicina con il P. Carinci della provincia Romana. Ritornò da questa missione affetto dal tifo che aveva contratto dal confessare un Indiano malato. Egli fu vittima della sua grande abnegazione: questo male peggiorò in pochi giorni.
«Modicum laboravi…inveni mihi multam requiem». Eccl. 51,35.
Professione: 8 settembre 1901.
Ordinazione sacerdotale: 23 dicembre 1905.

Huanta, Peru Sud 1920- La poverissima casa dei missionari e indigene intente a filare la lana (foto in AGHR).

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Fr. Joseph Casco, Buga, 1907.
Nato a Pénipé, diocesi di Riobamba in Equatore, il 12 dicembre 1851, Fr. Joseph apprese dai suoi genitori il timore di Dio e la paura del bastone.
Questa educazione impregnata di fede e di severa austerità lo preservò dai percoli del mondo. Fu ammesso ai voti dal P. Didier dopo dieci anni di postulantato.
Fra le virtù caratteristiche di questo buono e santo fratello, bisogna annoverare al primo posto l’amore al lavoro, una pietà totalmente alfonsiana  e un notevole spirito di fede. Chi lo ha conosciuto da vicino notava, che aveva i suoi difetti, ma sapeva farsi perdonare per la sua grande umiltà. Modicum dummodo sit constans: Fratello Joseph sembrava avere fatto di questa massima di un santo la norma della sua santificazione.
Ebbe funerali solenni come quelli di un generale di corpo d’armata, tanto era amato: fu veramente il trionfo della umiltà che in questi funerali sembrava verificarsi già la parola della Scrittura: «Qui se humiliat exaltabitur».
Professione : 17 luglio 1881.

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Pensiero e testimonianza sulla virtù del mese nelle SPIGOLATURE
POVERTA’ = 5 maggio
APRI

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