Memoriale 9 aprile

9 aprile
EFFEMERIDI C.Ss.R = * S. Alfonso e l’amore al lavoro.

* S. Alfonso e l’amore al lavoro.

L’amore al lavoro in un vecchio quasi agonizzante, come era S. Alfonso, riempiva di ammirazione quelli che venivano a fargli visita.
Osservava un venerabile ecclesiastico: “Se di S. Girolamo si dice che superava le sue malattie col non smettere di leggere o di scrivere (perpetua lectione ac scriptione superabat); se c’è motivo di meravigliarsi vedendo tutto ciò che S. Gregorio scriveva, sebbene invalido e sofferente (infirma et aegra valetudine), Mons. de Liguori deve eccitare ancora di più l’ammirazione per i numerosi lavori ai quali si dedicò in un stato peggiore di quello cui erano ridotti S. Girolamo e S. Gregorio.
Diceva S. Alfonso: “Per il tempo che mi resta, non credo possa bastarmi incrociare le braccia e guardare il cielo!”.  Se ancora poteva guardare il cielo! Perché tutto curvato com’era, non aveva neanche questa consolazione per distrarsi. Parecchie volte il P. Villani lo pregava di moderare il suo zelo, e sempre S. Alfonso rispondeva che il lavoro per lui era una distensione, che i suoi lavori potevano avere qualche utilità per le anime.
P. BERTHE. Vie de Saint Alphonse, II, p. 264.

S. Alfonso mantenne un’attività incredibile che stupiva, anche nella sua tarda vecchiaia e in mezzo alle molte sofferenze che lo accompagnavano.

IN MEMORIAM

Fr. Louis (Nafsgier). Contamine-sur-Arve, 1872.
Louis Nafsgier nacque a Niederstinzel, (Mosella) il 9 maggio 1812. Cuoco apprezzato nel mondo, lo fu poi anche nella Congregazione, a Téterchen, a Contamine.
Dovette fare molti sforzi per dominare il suo carattere, infiammabile come la polvere da sparo. Ma egli prendeva la sua rivincita umiliandosi. Era infaticabile nel lavoro; si coricava per ultimo, si alzava spesso di prima mattina per servire la messa ai Padri Missionari e preparare la loro colazione prima della loro partenza per le missioni.
Molto severo con se stesso, non si risparmiava in niente. Era cuoco e portinaio all’occorrenza. La morte lo trovò con le armi in mano. Diceva: “Quando mi metterò a letto, questo sarà per non rialzarmi più”.  Dopo due giorni di malattia, si addormentò nel Signore. – Caro mea requiescet in spe. Ps. 15.
Professione: 1 marzo 1851.

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Fr. Conrad (Leodegarde Koeble). Cuenca (Spagna), 1897.
Il Fratello Conrad nacque ad Oriesingen, diocesi di Rottenburg, il 2 ottobre 1841. Appena entrò nella Congregazione, cominciò a praticare le virtù che fanno l’ornamento del santo Fratello Redentorista.
La sua squisita carità lo portava a fare favore a ciascuno dei suoi confratelli, animandoli tutti con la sua gioiosa bontà. Era di un’umiltà profonda, di una piacevole semplicità e di una pietà straordinaria anche quando si dedcava ai lavori più assorbenti.
Abile falegname e direttore di costruzioni, lo si vedeva alla testa delle squadre di muratori ad eseguire lavori nelle nostre case di Spagna, senza riposarsi un istante, sacrificandosi allegramente a quanto gli imponeva l’obbedienza, e santificando sempre le sue azioni con una preghiera incessante.
Cadde infine esausto ed esclamò: “È il momento di imitare Gesù Cristo”· Tutto erano unanimi a dire: “Fratello Conrad era un santo religioso”. Perciò fece egli la morte del un predestinato. – Domine, dilexi decorem domus tuae. Ps. 25.
Professione: 23 ottobre 1875.

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P. Auguste Oudeville. Uvrier, 1900.
Il P. Oudeville nacque a Nancy il 30 settembre 1835. La sua famiglia era tra le più cristiane della città.
Intelligenza aperta, memoria felice, Auguste Oudeville fu un lavoratore. Aveva una corporatura alta, forti spalle, ma gli organi deboli, predisposti alla malattia ed alle infermità precoci.
Poiché aspirava alla vita religiosa, consultò i Padri di Porto. L’imitazione di Gesù Cristo, soccorrere le anime più abbandonate, le missioni, le predicazioni popolari erano il sogno della sua vita.
Ordinato sacerdote, fece le sue prime esperienze nella vita apostolica; il successo incoronò completamente i suoi primi lavori. Il suo genere oratorio era più da conferenziere che da missionario che. I suoi sermoni si distinguevano per l’uso quasi esclusivo della Sacra Scrittura.
Dopo i decreti del 1880 il Padre Oudeville insegnò con competenza notevole l’ermeneutica e l’esegesi. Lavorò, durante gli ultimi anni della sua vita, alla composizione di un libro ascetico sulle dodici virtù del mese. Lo fece innanzitutto come lavoro di santificazione personale ma non fu pubblicato, con suo grande dispiacere.
L’asceticismo del P. Oudeville era fatto di umiltà, di diffidenza di sé, di ubbidienza, di abnegazione e di amore verso Gesù Cristo. Aveva, inoltre, un coraggio da leone per affrontare le più rudi fatiche delle missioni; e queste virtù aveva la loro sorgente nel suo grande amore per Nostro Signore, di cui aveva meditato la vita.
Il suo ultimo lavoro fu il Triduum preparatorio alla festa del Sacro Cuore di Gesù. Quale accoglienza avrà ricevuto da Colui col quale viveva in intimità perfetta! – Memor fui Dei et delectatus sum. –  Ps. 76.
Professione: 15 ottobre 1856.
Ordinazione sacerdotale: 2 giugno 1860.

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P. Henri Payen. Fauquemont (Olanda), 1918.
Il Padre Henri Payen nacque a Cousolre (Nord) il 22 febbraio 1851. I suoi antenati conosciuti risalgono a più di duecento anni.
La sua famiglia era una delle più onorabili e delle più considerate del luogo. Dei numerosi figli che la formavano, la maggior parte si consacrarono a Dio nella vita religiosa. Uno entrò nella Compagnia di Gesù, e altri tre (Arturo, Henri e Paul) entrarono nella famiglia di S. Alfonso.
Diventato missionario, il Padre Henri si comportò da apostolo, con tutto il brio di una natura ardente. Il successo soprannaturale corrispondeva ai suoi slanci. La sua predicazione, sebbene molto curata, non aveva niente della grande ed alta eloquenza; non faceva sermoni di grido, ma appariva sul pulpito con un’aria grave, raccolta, e parlava con tale spirito di fede e tale ardore di convinzione da producerre un’impressione profonda.
La sua reputazione di santità, l’austerità della sua vita, gli esempi della sua pietà preparavano il suo uditorio ad ascoltarlo con rispetto ed attenzione. Durante i sei anni del suo Rettorato a Châteauroux, egli era riconosciuto e visto dai tutti come una regola vivente. La sua regolarità faceva il pari con la sua umiltà.
Mentre faceva parte della casa di Parigi, fu incaricato dell’opera dei poveri stabilita nella nostra chiesa. Dio solo sa tutto il bene che realizzò, sia nella propria sede che nei diversi quartieri della capitale: apostolato molto modesto, talvolta anche ripugnante, ma assai caro a Gesù Cristo.
Apostolo attraverso la predicazione, il Padre Henri lo fu soprattutto attraverso il sacrificio, in forma brutale e terribile.
Un terribile lupus cominciò a divorargli gli occhi, uno dopo l’altro. Si annunciava una cecità completa. Il Padre Henri passò allora i suoi ultimi dieci anni di vita a Fauquemont, nello studendato francese della Provincia di Parigi; per lui furono anni di vero martirio. Poco a poco sparì la carne della fronte, delle guance, del naso, e delle due labbra. Questa terribile malattia lo divorava vivo.
La conformità alla volontà di Dio fu la virtù dominante del Padre Henri.” Diceva: “Faccio solamente una sola cosa nella mia orazione: adorare ed accettare per amore la santa volontà di Dio.”
Malgrado queste grandi sofferenze, era di un’allegria affascinante, umile, paziente e modesto, passando ore intere in cappella, e trovando la sua consolazione nella lettura dei libri di S. Alfonso. Temeva la morte, che per lui fu delle più dolci.
Il Padre Henri Payen lasciò tra il ricordo di un santo religioso, di un vero martire della volontà di Dio. La sua vita fu scritta dal R. P. Drouart. – Ego autem libentissime impendam e superimpendar ipse pro animabus vestris. Is. 53-11.
Professione: 19 marzo 1881.
Ordinazione sacerdotale: 29 giugno 1874.

La Comunità di Parigi il 30 luglio 1903 di ritorno dal Palazzo di Giustizia dove ha ricevuto l’ordine di espulsione: il P. Henri Payen si trova tra gli altri Padri: Béthume, George, Castelain, Monniot, Trêsat, Mouton, Voinot, Jacquemard, De Purseval (foto in AGHR).

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Pensiero e testimonianza sulla virtù del mese nelle SPIGOLATURE
AMORE VERSO IL PROSSIMO = 9 aprile
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