Moccia Giuseppe redentorista

Fratello Giuseppe Moccia  (1878-1970) – Italia.

A S. Andrea dello Jonio, il 13 marzo 1970, è morto il Fratello Coadiutore Giuseppe Moccia.
Fratello Peppino [così lo si chiamava da tutti] nacque a Somma Vesuviana (NA) il 16 giugno 1878, quindi mancava poco per il compimento del suo 92° anno di età.
Nel 1901 all’età di 23 anni entrò come postulante nel nostro Istituto; e fu proprio nella casa di S. Andrea ove ancora emise i voti perpetui il 18 giugno 1909, consacrandosi per sempre al Signore e alla Congregazione. E S. Andrea fu il suo campo preferito di lavoro: vi trascorse infatti i primi 10 anni di vita religiosa; e poi gli ultimi 20 fino alla morte.
Ma anche altre case lo videro generosamente intento al lavoro e alla osservanza regolare, particolarmente la casa di Pagani ove visse per 16 anni. Per un triennio fu anche col nostro Vescovo Mons. Carmine Cesarano, quando resse la diocesi di Aversa.
Si può dire di lui che ben meritò nella Provincia per il suo attaccamento alla vocazione, all’assiduo lavoro e alla vita di preghiera. Una caratteristica della sua vita fu la devozione alla Madonna a cui sempre che poteva offriva la recita del S. Rosario. Anzi tutti quelli che lo conobbero lo ricordano con la corona tra le mani.
Il 29 giugno 1969 festeggiò il suo 60° della Professione Religiosa, e in quella occasione ebbe la gioia di vedere intorno a sé non solo molti confratelli, ma lo stesso Superiore Generale della Congregazione il P. Tarcisio Amaral.
Da alcuni anni Fratello Peppino soffriva di scompenso cardiaco, e la sera della domenica 8 marzo 1970 fu colpito da trombosi cerebrale con paralisi del lato sinistro. Per 5 giorni si protrassero i suoi dolori che egli sopportò con fede e generosità sforzandosi di pregare continuamente: rendeva la sua anima a Dio il 13 marzo alle 10,35.

P. Michele Bianco
Vicario Provinciale

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Profilo tratto da
Nella luce di Dio, Redentoristi di ieri.
del P. Francesco Minervino, Pompei 1985

Fratello giuseppe (Peppino) Moccia: Una caratteristica della sua vita fu la devozione alla Madonna a cui sempre che poteva offriva la recita del S. Rosario.

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Altro breve profilo

Fr. Giuseppe Moccia di Alfonso e Angela D’Avino.

Nato a Somma Vesuviana (Dioc. di Nola e Prov. Napoli) il 16.6.1878;  Prof. 18.6.1909; Morto a  S. Andrea Ionio  13.3.1970.

Itinerario di permanenza:
Nel 1912 a Marianella con Fr. Antonio.
Nel 1927 a Pagani (con la copiosa compagnia Rocco, Achille, Ciccillo, Raimondo…
Nel 1948 a Napoli col Fr. Gaetano E.
Nel 1955… a S. Andrea I. coi F.lli Eliodoro, Marcellino…
Ivi termina la sua lunga vita.

Nellasua lunga vita Redentorista s’è dimostrato sempre sottomesso ai Superiori e caro ai Confratelli. Quasi sempre ha espletato l’ufficio di buon cuoco, accontentando in tutto i diversi gusti e le giuste esigenze di ognuno.
Era di professione calzolaio, ma non ha mai potuto espletare questa sua competenza per ragioni comunitarie, essendo impegnato altrove.
Era molto stimato, perché accorto e non dissipatore, anche delle piccole cose, ma accorto economo a favore della sua Comunità.
Per un tempo piuttosto lungo è stato fedele compagno del nostro caro Arcivescovo Cesarano Carmine, nel tempo che è stato ad Aversa. Entrambi contenti perché formavano una piccola Comunità Religiosa, frequentando tutti gli atti di Regola e pratiche di pietà religiosa insieme.
La sua lunga vita è stata il più bel premio, che abbiamo ricevuto dal Signore…
Non si può pensare al Fr. Peppino senza la sua pipa, che però aveva sempre nascosta per non destare ammirazione, pur avendo il permesso del medico e dei Superiori… ma sempre in segreto…

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da Ricordo di fraterni amici
del P. Francesco Santoli
Tipolitografia Irpina, Lioni  1980

Fratello Giuseppe Moccia (Peppino) in una foto del 1935, dalle biografie di P. Salvatore Schiavone (APRN, Pagani).

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