Murino Pasquale

P. Pasquale Murino (1826-1913) – Italia.

Il P. Pasquale Murino nacque a Pellezzano, il 26 giugno 1826, da Alessio e Fumo Teresa. Era l’ultimo di dodici figli, 8 maschi e 4 femmine. Sua madre era donna di carità, di preghiera e di confidenza in Dio; soleva dire: «Tutto ciò che a Dio chieggo ottengo».

Quando i Padri si portavano per predicazione a Pellezzano, erano sempre ospiti di casa Murino e, a 10 anni, egli poté servire la Messa al P. Ribera che gli profetizzò: un giorno sarai dei Nostri. A pochi anni era già alunno del Seminario di Salerno che contava allora 250 alunni, ed era apprezzato per la osservanza della disciplina, della pietà e dello studio. Era diretto dai Gesuiti, ed era particolarmente fiorente per la direzione spirituale del celebre P. Ramirez, gesuita, insegnante e prefetto di spirito.

Terminata la Rettorica e il Diritto naturale, con altri 9 seminaristi, si portò alla nostra casa di Pagani per gli esercizi spirituali in preparazione agli ordini minori. Ne riportò ottima impressione per l’affettuosa accoglienza dei Padri e per la solitudine accanto a S. Alfonso. Gli sorse il desiderio della vocazione religiosa. Ricevuti gli ordini minori si concerta con un compagno per prendere una decisione, ma questi non si presenta all’appuntamento. Egli non si scoraggia e, nonostante la opposizione di un suo fratello parroco, si porta a Ciorani per alcuni giorni di esperimento. La decisione è presa: col P. Pisani si porta a Pagani per dare l’esame col P. Rev.mo Ripoli (un uomo di Dio che, quando in casa teneva i capitoli, anche i Padri piangevano), e riuscì felicissimo.
Per metterlo alla prova, il P. Rev.mo Ripoli finge di ritenerlo inetto, ma egli: «Io son venuto per darmi alla Congregazione anche se da laico». Il P. Generale lo abbraccia e gli dice che è ammesso. Pieno di gioia torna a casa, prepara i documenti del patrimonio e, nonostante le lacrime dei parenti, il 17 maggio 1847, parte per il noviziato a Pagani. Era Maestro dei Novizi il santo P. Ribera, devotissimo di Gesù Sacramentato e della Madonna. Un giorno, per qualche mancanza commessa dai novizi il Maestrò li punì tutti assieme per 8 giorni. Il Murino era innocente, ma non si scusò. Conosciuta la sua innocenza, il P. Maestro gli disse: «Tu persevererai nella vocazione, ma quelli no». E così fu.
Studiò filosofia e morale a Caposele con i Padri Vittoria e Spina. Il P. Prefetto Cozzi lo prediligeva. Il 20 marzo 1852, veniva ordinato sacerdote a Nocera Inferiore da mons. D’Auria.

Nel 1854, chiamato a Napoli con altri 8 compagni, tra cui mons. Capone, è fatto imbarcare immediatamente per Tropea con l’ordine al Rettore di assegnare a lui e agli altri la casa. Giungono a Tropea col piroscafo a mezzanotte.
Qui viene assegnato a Stilo ove permane per 12 anni. Missioni continue, istruzioni, predica grande da Natale fino a Pasqua, e molti altri lavori, specialmente sotto il rettorato del P. Giovanni Tudino di Sicignano. Era un superiore che esigeva obbedienza ed esatta osservanza, ma era di buon cuore ed un grande missionario. Con lui il Murino lavora e progredisce nello spirito.

All’inizio della soppressione del 1861, il Rettore Maggiore Berruti richiama tutti i Padri da Stilo; durante tutto il viaggio per mare viene insultato e deriso perché religioso. Giunge a Napoli a mezzanotte, ma sbarca alle quattro.
Quando giunge a Tarsia il Berruti lo esorta a ritirarsi in famiglia e a deporre l’abito religioso per non essere perseguitato. Non accetta questa ultima imposizione, ma si porta a Pellezzano, ove si trattiene per un anno. Predica ad Eboli, a Montecorvino Rovella, nella piana di Salerno e in altri paesi. Torna finalmente a Ciorani, ove muore il 31 luglio 1913.

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Profilo tratto da
Nella luce di Dio, Redentoristi di ieri.
del P. Francesco Minervino, Pompei 1985

P. Pasquale Murino, nativo di Pellezzano (SA), era già seminarista quando chiese di entrare tra i Redentoristi. La vita missionaria lo attirava e vi si dedicò fino alla morte, anche in mezzo al turbinio delle soppressioni delle Case religiose. Terminò la sua zelante vita a Ciorani (SA).
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