NESSUNA CONDANNA PIU’

5. NON C’E’ PIU’ NESSUNA CONDANNA

Quale grande speranza di salvarci ci dona la morte di Gesù Cristo! Chi condannerà? Gesù Cristo, che è morto… e intercede per noi? (Rm 8,34).

Chi è colui che dovrebbe condannarci?, si chiede l’Apostolo. E’ lo stesso Redentore che, per non condannarci alla morte eterna, ha condannato se stesso a morire crudelmente su di una croce.
Quindi san Tommaso da Villanova ci fa animo dicendo: “Che timore hai, peccatore, se vuoi lasciare il peccato? Come ti condannerà quel Signore che muore per non condannarti? Come ti scaccerà, quando tu ritorni ai suoi piedi, colui che è venuto dal cielo a cercarti quando tu lo fuggivi?”
Ma più ancora ci fa animo lo stesso nostro Salvatore, dicendo per bocca di Isaia: Ecco ti tengo scritta nelle mie mani: le tue mura sono sempre davanti ai miei occhi (Is 49,16 Vg). Pecorella mia, non diffidare. Vedi quanto mi costi. Io ti tengo scritta nelle mie mani, in queste piaghe che ho sofferto per te: esse mi ricordano sempre di aiutarti e di difenderti dai tuoi nemici. Amami e abbi fiducia.

Sì, Gesù mio, io ti amo e confido in te. Riscattarmi ti è costato caro, salvarmi non ti costa niente. La tua volontà è che tutti si salvino e che nessuno si perda. Se i miei peccati mi spaventano, mi rincuora la tua bontà, che desidera farmi del bene più di quanto io desideri riceverlo.
Mio amato Redentore, ti dico con Giobbe: Anche se mi ucciderà, spererò in lui… Egli sarà il mio Salvatore (Gb 13,15-16 Vg). Anche se tu mi cacciassi dalla tua faccia, io non cesserò di sperare in te, che sei il mio Salvatore. Le tue piaghe e il tuo sangue mi danno animo a sperare ogni bene dalla tua misericordia.
Ti amo, caro Gesù, ti amo e spero.
(da Amore delle Anime, XIV,4).