Nguyễn Tín Etienne redentorista

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P. Etienne Nguyễn Tín, CSSR, 1920-2012 – Vietnam.

P. Etienne Nguyễn Tín, CSSR, 1920-2012.

Il redentorista P. Etienne Nguyễn Tín, [P. Etienne Chân Tin] 1920-2012, Vietnam, Vice-Provincia Indonesiana di Hué. Grande difensore dei diritti umani: ha parlato e scritto contro l’oppressione e l’ingiustizia ovunque si trovassero. Testimone di libertà  riconosciuto da tutti, è morto all’età di 92 anni.

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Dati Ufficiali

  • Cognome = Nguyễn Tín
  • Nome = Etienne (Chân-Tín)
  • Nazionalità = Vietnam – (Vice-Provincia Indonesiana di Hué)
  • Nato = 15-Nov-1920
  • Morto = 01-Dic-2012
  • Professione = 02-Ago-1944
  • Sacerdote = 06-Giu-1949

Nel pomeriggio del 1° dicembre 2012, P. Etienne Chân Tin, redentorista, è morto all’età di 92, nella sua cella del convento dei Redentoristi Ky Dong Street a Saigon dove era stato riportato dopo un soggiorno di diverse settimane in ospedale.  

Padre Chân Tin è stato indubbiamente il rappresentante più emblematico e appassionato della resistenza cristiana verso l’invasione del potere politico sull’autonomia della società civile e sulla libertà della Chiesa e dei cristiani, una resistenza avvenuta ancor prima che il nuovo regime prendesse il potere nel 1975 nel Vietnam del Sud.
Durante tutta la sua vita, Padre Chan Tin ha fatto il suo dovere di parlare contro l’oppressione e l’ingiustizia ovunque si trovassero. Questi interventi hanno assunto varie forme, orali (interviste, interrogatori, omelie), scritti (articoli, lettere aperte) e fatto ampio uso del supporto informatico. Il saggista Do Manh Tri, nel 1993, ha scritto un lungo articolo su P. Chân Tin: “Chân Tin o il dovere di parlare” . Al religioso redentorista piaceva citare la frase di San Paolo: “Per Lui, io soffro nel portare catene come un malfattore. Ma la parola di Dio non è incatenata. » (2Tm 3,9).

Padre Chân Tin era nato il 15 novembre 1920 in un piccolo villaggio nella provincia di Thua Tien – Huê. Nel 1944, emise i suoi voti religiosi nella congregazione redentorista. Nel 1949 fu ordinato sacerdote.
Negli anni che seguirono, la situazione nel suo paese continuò a cambiare.
La prima guerra del Vietnam terminò nel 1954 con la divisione del paese in due stati. Un’altra guerra iniziò pochi anni dopo: alla fine di aprile 1975, il Vietnam del Sud fu assorbito dal Nord.
Il Partito Comunista cercava di imporsi sulla società civile. I tempi erano cambiati, i regimi si susseguivano e padre Chan Tin continuava imperturbabilmente i suoi interventi, i suoi discorsi, le sue lettere aperte e, regolarmente, appariva davanti agli organi direttivi.

Dopo aver studiato a Roma e aver conseguito un dottorato, nel 1953 fu incaricato a insegnare teologia allo Studentato Redentorista a Da Lat. A lui venne poi affidata la direzione della famosa rivista Notre-Dame du Perpétuel Secours . Era il tempo del Concilio Vaticano II e la rivista contribuì notevolmente alla diffusione delle idee e della teologia conciliari. Con alcuni sacerdoti e il suo amico Nguyen Ngoc Lan, ha poi fondato la rivista Dôi Diên (“Faire face”) che si chiamerà anche Dung Day(“Alziamoci”) per aiutare i cristiani ad affrontare le questioni dei tempi moderni.
Le sue posizioni e in particolare la sua campagna per il rilascio di prigionieri politici detenuti dal governo dell’epoca gli hanno causato molti problemi da parte delle autorità.

Dopo il 1975, la rivista fu autorizzata ancora per un po’, ma non molto tempo che questo mezzo di espressione fu bandito dalla pubblicazione. Tuttavia, questo non gli impedì di far sentire la sua voce, specialmente di fronte al crescente numero di violazioni dei diritti umani, alle centinaia di migliaia di prigionieri politici, inclusi molti preti cattolici.
Nel 1982 egli era ancora membro del Fronte patriottico, un’organizzazione sussidiaria del Partito Comunista. Inviò al Comitato Centrale del Fronte Patriottico una lettera aperta denunciando vigorosamente il mancato rispetto dei diritti umani (“Diritti umani e i libertà repressa in Vietnam” , Dossier Exchange France-Asia, novembre 1982.)

Nel 1987-1988 il governo vietnamita tentò con ogni mezzo di impedire la canonizzazione dei martiri del Vietnam. Con molti altri sacerdoti e laici, tra cui il suo amico Nguyen Ngoc Lan, P. Chân Tin interviene pubblicamente per sostenere e giustificare la canonizzazione.
Nel 1989, le tre lettere aperte che firma o ispira sono all’origine di un grande dibattito nella Chiesa del Vietnam. Queste lettere invitavano la Chiesa a impegnarsi direttamente verso lo Stato, con senso di autonomia e dignità.

Per la censura vietnamita, il religioso redentorista superò i limiti quando, nella sua terza conferenza di quaresima, l’11 aprile 1990, a Saigon, dopo aver sottolineato i segni del pentimento che si manifestavano nei paesi comunisti dell’Europa, delll’Unione Sovietica, esortava il potere vietnamita ad un esame approfondito di coscienza e di sincero pentimento.
Poco più di un mese dopo, il 16 maggio 1990, un’azione amministrativa del Comitato popolare di Ho Chi Minh City condannò il religioso redentorista in esilio in una piccola parrocchia del distretto di Duyên Hai e il suo collaboratore Nguyên Ngoc Lan agli arresti domiciliari a casa sua. Questa misura aveva lo scopo di reprimere le attività che “minavano la sicurezza nazionale” e di rafforzare la politica della libertà di credo”.

Al suo rilascio, il 13 maggio 1993, lungi dal ritirarsi dalla lotta per la libertà, continuò i suoi interventi pubblici, lettere aperte su eventi religiosi, sociali e politici. Sostenne i dissidenti e gli imputati nei processi politici; fu collaboratore della rivista del gruppo di opposizione (il blocco 8406).
Questo articolo non può di enumerare tutti i suoi interventi. La maggior parte di essi sono stati segnalati in vari articoli delle Chiese di Asia.

A Saigon, tra la folla (più di cento preti e mille fedeli) che ha pregato intorno alla bara di P. Etienne Chân Tin, il 4 dicembre, nella chiesa della Madonna del Perpetuo Soccorsoi, c’erano molti amici e compagni di lotta del defunto; ma anche un buon numero di altri che, durante questi tempi difficili, si erano scontrati con lui.
Nella sua omelia, il provinciale dei Redentoristi vietnamiti, P. Vincent Pham Trung Thanh, ha ricordato che il perdono non è solo il grande comando cristiano, ma anche un elemento della tradizionale cultura vietnamita che richiede perdono e riconciliazione intorno ai morti.

Solenni funerali per P. Etienne. Il provinciale dei Redentoristi vietnamiti, P. Vincent Pham Trung Thanh, ricordandolo ha detto che il perdono non è solo il grande comando cristiano, ma anche un elemento della tradizionale cultura vietnamita che richiede perdono e riconciliazione intorno ai morti.

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