Novena di Natale 21

Novena di Natale
nello spirito di S. Alfonso
21 dicembre

Ecco, il Signore viene: venite, adoriamo.
* O Astro che sorgi, splendore di luce eterna e sole di giustizia: vieni, e illumina chi giace nelle tenebre e nell’ombra di morte.

  •  La venuta di Cristo-Sposo è attesa dalla Chiesa con l’amore ardente di una fidanzata, che attende il suo diletto per vivere con lui la piena gioia. La presenza di Dio tra il suo popolo, apportatrice di gioia e di salvezza, oggi è affidata a tutti, perché la rendiamo visibile, come Maria che la porta ad Elisabetta.
  • Ascolta, o Padre, le preghiere del tuo popolo in attesa del tuo Figlio che viene nell’umiltà della condizione umana: la nostra gioia si compia alla fine dei tempi quando egli verrà nella gloria. Per Cristo nostro Signore. Amen. 

Preghiera di S. Alfonso
 O Gesù mio disprezzato, col tuo esempio hai reso ai tuoi amici cari ed amabili i disprezzi. E come va che io nel ricevere qualche disprezzo dagli uomini, invece d’abbracciarlo, come hai fatto tu, mi sono rivoltato con tanta superbia, al punto da offendere anche te, maestà infinita? Peccatore e superbo!
Signore, io non ho saputo prendere gli affronti con pazienza, perché non ho saputo amarti. Ma voglio emendarmi, e perciò prometto di voler soffrire per amor tuo, o mio Gesù, da oggi in avanti, tutti i disprezzi che mi saranno fatti. Io voglio mutar vita, non ti voglio più disgustare; e da oggi innanzi non voglio cercare altro che il tuo gusto.
Per l’avvenire solo te voglio amare; e voglio che di te solo sia il mio cuore: prendine possesso, e questo possesso sia eterno. Disponi di me come ti piace: basta che mi dia la grazia d’amarti, e poi fa’ di me quel che vuoi.
Maria, speranza mia, madre del bell’amore, aiutami tu ad amare assai e per sempre il mio amabilissimo Dio.

 Impegno
Benedetto il frutto del tuo grembo! – La mamma genera una nuova vita; ma la sua missione va ancora oltre: fare di ogni frutto del grembo un autentico figlio di Dio.

Una canzoncina di S. Alfonso
Fermarono i cieli

Fermarono i cieli
la loro armonia,
cantando Maria
la nonna a Gesù.

Con voce divina
la Vergine bella,
più vaga che stella,
diceva così:

Mio Figlio, mio Dio,
mio caro Tesoro,
tu dormi, ed io moro
per tanta beltà.

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“Fermarono i cieli” nella esecuzione di Antonio Saturno (chitarra) e Tommaso Castello (voce)
Ascolta e scarica la canzoncina (mp3) – dur.2,28

P. Salvatore Brugnano