6 Sett. di Pasqua – mercoledì 28/5/14 – Preghiere per le feste mariane = B. V. Maria del Monte Carmelo (16 lug.)
Ave Maria, «magnifico vanto d’Israele, splendida gloria della nostra gente» (Giudit 15, 9).
• Come sei amica del Signore, o Madre nostra! Quanto vicina, anzi quanto intima a lui hai meritato di diventare! Quanta grazia hai trovato presso di lui! Egli abita in te e tu in lui; lo vesti e ne sei vestita. Tu lo vesti con. la sostanza della tua carne ed egli veste te con la gloria della sua maestà. Tu vesti il sole col, una nube, e tu stessa sei vestita dal sole…
Ora, o Madre di misericordia, noi umilmente prostrati ai tuoi piedi, confidando nel tuo tenerissimo e purissimo affetto, t’invochiamo con devote suppliche quale nostra mediatrice presso Cristo, Sole di giustizia.
Nella tua luce possiamo contemplare la Luce e meritare, per tua intercessione, la grazia di Colui che ti ha amata sopra tutte le creature e ti ha rivestita col manto della gloria, incoronandoti col diadema della bellezza.
Tu sei piena di grazia, piena di celeste rugiada, appoggiata al tuo Diletto, ricolma di delizie. Nutri oggi i tuoi poveri, o Signora! Anch’essi, come i cagnolini, possano mangiare qualche briciola,… e attingere alla tua anfora traboccante.
(S. Bernardo, De duodecim praer«atiuis B.V.M. 6.15).
________________
• O Maria, tu sei il modello delle anime interiori, delle creature che Dio ha scelto a vivere al di dentro, nel fondo dell’abisso senza fondo. Con quale pace, con quale raccoglimento ti avvicinavi a ogni cosa, facevi ogni cosa! Anche le cose più ordinarie erano da te divinizzate! In tutto e per tutto tu restavi in adorazione del dono di Dio. E questo non ti impediva di prodigarti al di fuori quando si trattava di esercitare la carità (Elisabetta della Trinità, 1 Ritiro 10, 1).
• O Maria, Regina dei vergini, tu sei anche Regina dei martiri, ma è nel cuore che ti trapassò la spada. In te tutto accade al di dentro!… Come sei bella quando ti contemplo durante il tuo lungo martirio, così serena in quella tua maestà che spira a un tempo forza e dolcezza. Avevi ben , appreso dál Verbo stesso come devono soffrire coloro che il Padre chiama ad essere vittime, coloro che egli ha deciso di associare alla grande opera della redenzione, che egli « ha conosciuto e predestinato ad essere conformi al suo Cristo » crocifisso per amore.
Tu rimani là, in piedi accanto alla croce, forte ed eroica, e il Maestro mi dice: « Ecco tua madre » . Così ti ha data a me per madre. Ora che è ritornato al Padre suo e mi ha collocata al suo posto sulla croce perché « soffra nel mio corpo ciò che manca alla sua passione per il suo Corpo che è la Chiesa », tu, o Vergine santa, sei ancora là per insegnarmi a soffrire come lui, per dirmi, per farmi udire quegli ultimi canti della sua anima che nessuno, al di fuori di te, ha potuto percepire
(Elisabetta della Trinità, 2 Ritiro 15).
_______________
da “Intimità divina”
Roma 1992