Pregare sempre 160

10 sett. Tempo Ord. – Domenica – Non piangere più.
«O Signore, mio Dio, a te ho gridato e tu mi hai guarito» (Sl 30, 3).

• Ti esalto, o Signore, perché mi hai tratto in salvo, non hai permesso che i miei nemici gioissero di me. Signore, mio Dio, a te ho gridato e tu mi hai guarito. Signore, hai fatto risalire la mia anima dagli inferi, mi hai reso la vita a differenza di quanti discendono nella fossa…
Signore, grido a te; ti supplico, Signore. Che guadagni nella mia morte? nel mio scendere nella fossa? Ti loderà forse la polvere, proclamerà la tua fedeltà?…
Hai cambiato il mio cordoglio in festa; hai sciolto la mia veste di lutto e mi hai cinto di allegria. Perciò ti inneggerà la mia gloria e non tacerà! Signore, mio Dio, ti loderò in eterno.
(Salmo 30, 2‑4.9‑13)

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• Da quale grande amarezza mi hai spesso liberato, o buon Gesù, venendo a me! Quante volte, dopo affannosi pianti, dopo inenarrabili gemiti e singulti sanasti la mia coscienza piagata con l’unzione della tua misericordia e la irrigasti con olio di letizia! Quante volte la preghiera, che all’inizio mi vide quasi disperato, mi rimandò esultante e audacemente sicuro del perdono!
Coloro che sono similmente tribolati, ecco questi sanno che il Signore Gesù è veramente il medico che sana i contriti di cuore…
Quelli che non ne hanno fatto esperienza, credano a quegli stesso che disse: lo Spirito del Signore mi ha unto, mi ha mandato ad evangelizzare i miti e a sanare i contriti di cuore. Se dubitano ancora, si avvicinino con sicurezza, ne facciano esperienza e così imparino in se stessi che cosa significa: misericordia voglio e non sacrificio.
(S. Bernardo, In Cantica Cant. 32, 3).

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da “Intimità divina”
Roma 1992

Gesù tu hai detto: Piangete su voi stessi... - Mio Gesù, io piango le offese che ti ho fatte, per il disgusto che ho dato a te che tanto mi hai amato. Non tanto l'inferno quanto l'amor tuo mi fa piangere i miei peccati. Gesù mio, io ti amo più di me stesso. Mi pento d'averti offeso. Non permettere ch'io ti offenda più.