Pregare sempre 174

12 sett. Tempo Ord. – Domenica – Il Messia di Dio.
«Chi dicono le folle che io sia?… E voi?» (Lc 9,18.20).

• O Cristo, Figlio di Dio, meditando intorno alla tua passione e morte, suona nell’anima mia la tua parola divina: « Io non ti amai per inganno ».
Questa frase mi colpisce con dolore mortale, poiché mi apre gli occhi dell’anima e constato la verità di tale affermazione. Vedo le opere della tua dilezione, vedo quanto hai fatto, Figlio di Dio, per manifestarmi il tuo amore. Scorgo quanto hai sostenuto durante la vita e la morte sempre per lo smisurato amore che mi porti. Vedo in te tutti i segni della sicura dilezione, né posso dubitare in alcun modo della verità di quelle parole: non per inganno, ma con amore perfettissimo e sviscerato tu mi hai amato.

Considero poi come sia tutto l’opposto in me, che ti amo insinceramente e con menzogna. Il dolore dell’anima mia è tanto grande che essa grida: « Maestro, quanto dici che non è in te, è purtroppo in me. Poiché io mai ti amai se non con inganno e con menzogna. Mai volli appressarmi a te per dividere i dolori che portasti per me. Mai ti servii se non per simulazione e non per sincerità ».

Vedo come tu mi hai veracemente amato, scorgo in te tutti i segni e le opere dell’amore verissimo, come tutto ti sei donato per il mio servizio, e tanto ti sei appressato a me da farti uomo e sentire in te i miei dolori. E tu dici: « Tutti coloro che ameranno e imiteranno la povertà, il dolore e l’umiltà mia, questi sono miei figli legittimi. Quelli che terranno lo spirito fisso nella mia passione e morte, dove vi è vera salute, e non altrove, essi sono i miei figli legittimi » .
(cf B. Angela da Foligno, Il libro della B. Angela 11, p 227‑9).

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da “Intimità divina”
Roma 1992

Fratello mio, hai da credere che il Figliuolo di Dio... è morto in croce per salvare le anime nostre, e si chiama Gesù Cristo, vero Dio, e vero uomo. Hai da credere che Gesù Cristo ha istituito i ss. sacramenti, per mezzo de' quali ci perdona i peccati, e ci santifica le anime: applicandoci i suoi meriti, e l'efficacia del suo prezioso sangue. (S. Alfonso).