Pregare sempre 182_14

PreghieraContinua07

13a Sett. TO – Martedì – Funzione regale.
Gloria e potenza a te, o Cristo, che ci hai costituiti in un regno di sacerdoti per Dio, tuo Padre (Ap 1, 6).

• O Cristo, per l’unzione divina, tu sei re, pontefice e profeta. E per lo spargimento della tua unzione noi siamo fatti re e sacerdoti: un sacerdozio regale. Donaci dunque un coraggio regale perché non ci lasciamo assoggettare dalle nostre passioni, nutriamo soltanto grandi pensieri e non ci rendiamo schiavi della mentalità del mondo.
Fa’ che, come re, siamo magnanimi, magnifici, aspirando a ciò che vi è di più alto; e come sacerdoti spirituali, aspiriamo a ciò che vi è di più santo. Non siamo più uomini profani; siamo coloro ai quali il Padre tuo ha detto: « Siate santi, perché io sono santo ».
E ci hai fatto anche profeti; insegnaci perciò ad agire per celeste istinto, uscendo dalla cerchia delle cose presenti, riempiendoci delle future, non respirando che l’eternità. Non possiamo accontentarci di edificare sulla terra. O Signore, aiutaci ad elevarci, a pensare al paese in cui regneremo con te che hai detto: « Non temere, o piccolo gregge, perché è piaciuto al Padre vostro di dare a voi il Regno » (Lc 12, 32).
(cf J. B. Bossuet, Elevazioni a Dio sui misteri 13, 3)

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• O Gesù, che io mi adoperi a instaurare ogni cosa in te. Devo incominciare da me stesso; fa’ che io sia più cristiano. Perché il mondo ritorni buono, aiutami a divenire migliore; perché il mondo diventi cristiano, aiutami a divenire cristiano migliore.
Dammi un senso cattolico più profondo; rendimi più caritatevole, più penetrato dalle incalcolabili conseguenze dei miei atti e delle mie omissioni.
Fa’ che il mio cristianesimo sia più profondo, più sentito, più irraggiante, più degno di te, Maestro adorato, mio diletto Salvatore!
(cf R. Plus, Gesù Cristo nei nostri fratelli p 332‑3).

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da “Intimità divina”
Roma 1992.

L’amore sta nella volontà: volete voi amar Dio? Se volete amarlo, sappiate che già l’amate. Voi vorreste la consolazione di sentire la confidenza e l’amore; ma Dio per vostro maggior profitto non vuole che abbiate la consolazione di sentir questa confidenza e questo amore; contentatevi dunque di averli senza sentirli. – Voltiamoci, dunque, coll’amore a Dio ed egli subito si volterà coll’amore a noi (S. Alfonso).