Pregare sempre 194

14ª sett. Tempo Ord. – Sabato – Dio è amore
O Dio, che sei amore, fa’ che io conosca e creda al tuo amore (1 Gv 4, 16).

• Ti adoro, Signore, nell’infinito e limpido amore che hai per te stesso, amore scambievole del Padre e del Figlio, da cui scaturisce la processione dello Spirito Santo…
Ecco, mio Dio, la tua ineffabile, unica beatitudine: l’amore. Mio amore infinito, ti adoro! Quando tu ci hai creato, non hai fatto che amare, se ciò fosse possibile, ancora di più. Tu non hai amato soltanto la tua essenza consustanziale, nella Trinità delle Persone, ma anche le creature. Sei diventato amore per noi, come già sei amore in te stesso.
Per l’uomo tu sei amore più che per ogni altra creatura. È l’amore che ti ha tratto dal cielo e ti ha sottomesso alle leggi della natura creata. Unicamente l’amore ha potuto conquistare te, Altissimo, e spingerti a diventare piccolo. Per il tuo infinito amore ai peccatori sei andato alla morte ed è l’amore che ti trattiene ancora qui sulla terra, anche dopo la tua ascensione, nel piccolo tabernacolo, sotto apparenze umilissime…
Mio Dio, l’infinito non posso afferrarlo, ma di una cosa mi rendo conto, ed è che tu ami con una profondità infinitamente superiore a qualunque mio apprezzamento… Com’è possibile che io non ti ami con tutta l’anima?
J. H. Newman, Maturità cristiana p 297 . 311‑2

________________

• O dolcissimo Signore e unico bene dell’anima mia, benché io non senta più il tuo soavissimo amore, maggiormente e con maggior sollecitudine ti voglio amare. Ma chi sono io che merito di essere amato da un Dio così grande e onnipotente?…
Io ti voglio amare, o Signore, che sei il mio Dio e meriti, per la tua sola bontà, di essere eternamente amato; [ti voglio amare] avendo da te ricevuto l’essere e la somiglianza tua. Chi ero, mio Dio, prima che tu mi formassi? Riflettendo in me stesso, conosco che ero un niente, inferiore a tutte le cose e all’ultimo vermicciolo della terra. Dalla tua Maestà ho ricevuto tutti i doni… Ma come potrò amarti senza amore? Ti amerò, o Redentore dell’anima mia, con l’osservanza della tua divina legge…, e cercherò di compiacerti per quanto potrò in tutte le cose che sono conformi alla tua volontà.
S. Carlo da Sezze, Autobiografia VII, 30, Op. v 2, p 300‑1

_______________
da “Intimità divina”
Roma 1992

Non si può amare Dio, senza amare il nostro prossimo. Dalla stessa carità nasce l'amore a Dio e al prossimo, perché la carità ci fa amare così Dio come il prossimo, perché così vuole lo stesso Dio (S. Alfonso).