Pregare sempre 198

15ª sett. Tempo Ord. – Mercoledì – Governa tutto con bontà
Io confido in te, Signore!… In mano tua sono le mie sorti (Salmo 31, 15.16).

• Tu e solo tu, mio Dio, sei infinitamente saggio e infinitamente sapiente. Nella tua sapienza hai determinato tutti, dal primo all’ultimo, gli avvenimenti della mia vita. Ogni cosa hai determinato nel più perfetto dei modi.
Tu sai quello che mi accadrà, di anno in anno, fino alla fine; tu sai quanto a lungo vivrò e quale sarà la mia morte. Tutto hai previsto e tutto hai voluto, tranne il peccato. Ogni evento della mia vita è il migliore possibile, perché viene da te.
Tu mi conduci innanzi, anno per anno, nella tua meravigliosa provvidenza, dalla giovinezza alla maturità, con la scienza più perfetta e con il più perfetto amore…

So, o Signore, che come io desidero con la tua grazia di adempiere ai miei impegni verso di te, così tu non mancherai certo di fare altrettanto. So bene che tu non puoi dimenticare coloro che ti cercano, né puoi deludere coloro che confidano in te.
Ma so pure che, con quanto maggiore insistenza io chiedo la tua protezione, con tanto maggiore sicurezza e pienezza l’otterrò.
Per questo ti prego ora e ti supplico che tu mi liberi da me stesso e mi impedisca di obbedire ad una volontà diversa dalla tua.
Ti chiedo anche per quale motivo, nella tua infinita compassione, tu voglia adattarti alla mia debolezza. Ti chiedo per quale motivo tu non sia severo ma indulgente con me.

Non darmi, mio amorevole Signore, non darmi, se appena mi è lecito pregare così, quelle prove che solo i santi possono sopportare. Abbi pietà della mia debolezza…
Tutto io lascio nelle tue mani, mio amabile Salvatore, perché non voglio contrattare con te. Se tu vorrai darmi delle prove più dure, dammi anche più grazia, inondami con la pienezza della tua forza e delle tue consolazioni, perché tali prove non siano occasione di morte, ma di vita e di salvezza.
(J. H. Newman, Maturità cristiana p 294‑5)

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da “Intimità divina”
Roma 1992

Alla fine tutto ridonderà in esaltazione della divina gloria, per la quale Iddio ha creato il mondo, come si disse da principio (S. Alfonso).