Pregare sempre 219

18ª settim. Tempo Ord. – Mercoledì – Il secondo è simile al primo
O Dio, fa’ che come vero figlio io sia tuo imitatore, vivendo nella carità (Ef 5, 1)

• O carità, tu non cerchi le cose tue, ma cerchi solo la gloria e lode del nome di Dio nella salute delle anime, e non cerchi il prossimo tuo per te ma solo per Dio. Tu sei una madre che nutri al petto tuo i figlioli delle virtù: poiché senza di te nessuna virtù può avere vita…
Tu ami quello che Dio ama e odi quello che Dio odia. Perciò chi ti possiede, si spoglia dell’uomo vecchio… e si veste dell’uomo nuovo Cristo dolce Gesù; lo stringe a sé, seguitando la dottrina sua…
In te non cade sdegno, ma con pazienza porti i difetti del prossimo tuo: non sei iraconda ma benigna… Con grande diligenza servi il prossimo tuo, mostrando sopra lui quell’amore che porti a Dio.
A Dio non puoi fare utilità, perciò t’ingegni di farla a quello che Dio molto ama, cioè la creatura che ha in sé ragione, che lui ha posto come mezzo. Bene sei dolce, o madre della carità: in te non cade veruna amaritudine ma sempre dai allegrezza nel cuore di colui che ti possiede.
(S. Caterina di Siena, Epistolario 357, v 5, p 272. 274)

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• Concedimi, benignissimo Dio, di amare te sopra tutte le cose come tu comandi e come è giusto; inoltre di amare il prossimo non meno di me stesso come ancora comandi. Infatti è giustissimo e pienamente ragionevole che dobbiamo amare te sopra tutte le cose e anche più di noi stessi, poiché tu ci hai amati prima che fossimo, amandoci ci hai creati, e dopo averci creati ti sei preoccupato di portarci alla conoscenza del tuo santissimo nome; noi invero nulla abbiamo se non da te, neppure la capacità di amare te o qualche altro bene.
Giustamente poi ci comandi di amare il nostro prossimo come noi stessi… poiché ci hai creati tutti con uguale amore; spinto da un medesimo amore, per tutti sei andato incontro alla passione, per tutti indistintamente hai preparato la vita eterna.
Padre clementissimo, concedi a quanti hanno la vera fede di vivere rettamente e santamente e di non deviare minimamente in nessuna cosa dai tuoi comandamenti; e a coloro che ancora non credono in te concedi, prima della morte, la fede e l’amore del tuo santissimo nome e fa’ che li custodiscano integri e inviolati sino alla fine.
(S. Anselmo, Orationes 28).

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da “Intimità divina”
Roma 1992

Il miglior atto di carità è l'avere zelo per il bene spirituale del prossimo. Quanto lo spirito è più nobile del corpo, tanto più la carità che si fa alla anima del prossimo è a Dio più accetta che quella che si fa al corpo (S. Alfonso).