Pregare sempre 274_14

PregareOttobre

26ª settim. TO. – Mercoledì – Spirito di timore
Spirito Santo, insegnami il timore del Signore, principio e pienezza della sapienza (Ecli 1, 11.16).

• Benché tu, o Signore, ci favorisca di molte grazie e di grandi pegni di amore, non possiamo mai crederci così sicure da non temere ricadute… Che altro dunque possiamo fare se non ricorrere a te e supplicarti che i nostri nemici non ci traggano in tentazione? Se ci attaccassero apertamente, con il tuo aiuto potremmo liberarcene con facilità. Ma come scoprire le loro insidie?
Oh, mio Dio come abbiamo bisogno del tuo aiuto! Signore, di’ a noi qualche parola che ci porti luce e sicurezza…
Degnati, o nostro buon Maestro, di insegnarci qualche rimedio per metterci al riparo dagli assalti di questa guerra tanto pericolosa! Eccola il rimedio…; tu stesso ce l’hai in. segnato: amore e timore. Mentre l’amore ci fa accelerare il passo, il timore ci induce a guardare dove mettiamo i piedi per non cadere.
(S. Teresa di Gesu’, Cammino 39, 4.6; 40,1)

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• Il tuo timore, o Signore, è gloria e vanto, gioia e corona di esultanza. Il tuo timore rallegra il cuore e produce contentezza, gioia e lunga vita. Chi ti teme, Signore, avrà una fine felice; sarà benedetto nel giorno della sua morte.
Principio della sapienza è temerti, Signore… Pienezza della sapienza è temerti; essa inebria con i suoi frutti i propri devoti… Corona della sapienza è il tuo timore, o Signore, esso fa fiorire la pace e la santità… Radice della sapienza è temerti, o Signore…
Chi confidò in te e rimase deluso? Chi perseverò nel tuo timore e fu abbandonato? Chi t’invocò e fu trascurato da te? Sì, tu, o Signore, sei compassionevole e misericordioso, rimetti i peccati e salvi al momento della tribolazione… Quanti ti temono, o Signore, non rigettano le tue parole; quanti ti amano custodiscono le tue vie. Quanti ti temono cercano di piacerti; quanti ti amano si saziano della legge. Quanti ti temono dispongono i loro cuori e davanti a te si umiliano.
Ci gettiamo nelle tue braccia. Signore,… perché quale è la tua grandezza, tale è anche la tu amisericordia.
(Ecclesiastico 1, 11‑20; 2, 10‑11. 15‑18)

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da “Intimità divina”
Roma 1992

Eterno Padre, per amore di Gesù Cristo, non permettete ch’io lasci di raccomandarmi a te, sempre che sarò tentato. Io sto certo che tu sempre mi soccorrerai, quando a te ricorrerò; ma questo è il mio timore: di trascurare di raccomandarmi a te (S. Alfonso).