Pregare sempre 312

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31ª settim. Tempo Ord. – Venerdì – Vincolati dallo Spirito
O Signore, che io mi lasci guidare dal tuo Spirito (Rm 8, 14).

• O Fuoco divino, desta in tutti noi che partecipiamo al tuo apostolato quegli ardori che trasformarono gli apostoli riuniti nel cenacolo: allora non saremo più semplici predicatori del dogma e della morale, ma organi viventi della trasfusione del Sangue divino nelle anime.
O Spirito di luce, scolpisci a caratteri indelebili nelle nostre intelligenze questa verità, che cioè il nostro apostolato sarà efficace soltanto nella misura in cui noi stessi vivremo di quella vita intima soprannaturale, di cui tu solo sei il primo principio e di cui Gesù Cristo è la sorgente.
O Carità infinita, accendi nella nostra volontà una sete ardente della vita interiore; penetra il nostro cuore con i tuoi soavi e potenti effluvi, facci sentire che anche quaggiù la vera felicità si trova solo nella imitazione e partecipazione alla tua vita e a quella che il Cuore di Gesù vive nel seno del Padre di tutte le misericordie e di tutte le tenerezze…
O Gesù, Apostolo per eccellenza, chi mai si è prodigato come te nella tua vita mortale? Oggi ti doni più abbondantemente ancora con la tua vita eucaristica senza abbandonare tuttavia il seno del Padre! Fa’ che non dimentichiamo mai che tu non accetterai le nostre fatiche, se non sono animate da un principio davvero soprannaturale e se non hanno le loro radici nel tuo Cuore adorabile.
(G. B. Chautard, L’anima dell’apostolato, Preludio p 19; 111, p 108).

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• Per tua grazia, o Signore, nel mio impegno di apostolato tutto è venuto da assoluta, quieta, amabile, direi persino silenziosa ispirazione tua a questo tuo povero servo, che senza alcun merito suo, oltre quello semplicissimo di non discutere ma semplicemente di assecondare e di obbedire, ha potuto riuscire non inutile strumento di onore a te, o Gesù, e di edificazione per molte anime…
Che io sappia continuare ad attendere ed esprimere con fede, con modestia, con fervore confidente, le buone ispirazioni della tua grazia che presiede al governo del mondo e lo conduce alle più alte finalità della creazione, della redenzione, della glorificazione finale ed eterna delle anime e dei popoli…
Voglio insistere nella cura delle sante intimità con te, Signore: nel tenermi in tranquilla e amorosa conversazione con te, « parola del Padre fatta carne », centro e vita del Corpo mistico; e nel tenermi in continuazione di divina fraternità ‑ divina e umana ‑ per cui sono fratello tuo di adozione e, con te, figlio di Maria, la madre tua.
(Giovanni XXIII, Il giornale dell’anima 1961, p 369.376).

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da “Intimità divina”
Roma 1992

Per camminare alla perfezione bisogna attendere sopra tutto all’ esercizio del divino amore: Pertanto procuriamo di replicare spesso atti d’amor divino, dicendo: “Mio Dio, io ti amo, io vi amo, io ti amo; e spero di morire dicendo, mio Dio, ti amo” (S. Alfonso).