Pregare sempre 327_14

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34ª settim. TO. – Domenica – Solennità di Cristo Re dell’universo
A lui, che ci ama e ci ha liberati dai nostri peccati con il suo sangue… la gloria e la potenza nei secoli (Ap 1, 5-6).

• O Cristo Gesù, Re dei nostri cuori, aiutaci con la tua grazia a vivere la tua Parola, poiché incarnandola nelle nostre azioni quotidiane, contribuiamo a gettare le basi del tuo regno, che non essendo di questo mondo, avrà il suo compimento nella vita ultraterrena.
Fa’ che diventiamo testimoni della tua Verità, per camminare alla sequela di te, che sei la Via, e per vivere in unione con te, che sei la Vita, la quale appaga la nostra sete di felicità, di amore e di pace. (d. Mariano Grosso, osb.)

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• Dio onnipotente ed eterno, tu hai voluto rinnovare ogni cosa in Cristo tuo Figlio, re dell’universo: concedi che tutte le creature, liberate dalla schiavitù del peccato, ti servano e ti lodino senza fine. (Messale Romano, Colletta)

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• Tu sei Re, o mio Dio, Re eterno ed immenso, e di un regno che non ti è stato certo dato in prestito. Quando nel Credo si dice che il tuo regno non avrà fine, trasalisco di gioia. Sì, il tuo regno sarà eterno, e io ti lodo e benedico! (Cammino 22, 1).

• O mio Dio, come far comprendere la maestà con cui ti manifesti, e fino a che punto ti mostri Signore della terra e del cielo, di tutte le terre e di tutti i cieli che potresti creare? Per un Signore come te sarebbero un nulla anche mille e mille mondi, tanta è la maestà di cui l’anima ti vede adorno! Ben chiaro si vede, o Gesù mio, il poco che possono di fronte a te i demoni, tanto che chi ti serve fedelmente può tenere tutto l’inferno sotto i piedi… Sì, vuoi far comprendere quanto sia grande la tua maestà, e quanto potente 1′ Umanità tua sacratissima congiunta alla Divinità. Da ciò si può comprendere quello che avverrà nel giorno del giudizio quando saremo innanzi alla tua Maestà, o eccelso Sovrano, e vedremo il tuo sdegno verso i peccatori. Intanto l’anima riconosce la sua miseria e si va radicando in umiltà. Sente confusione e vivo dolore dei suoi peccati, e vedendo che malgrado tante sue infedeltà tu, o Dio, continui a dimostrarle amore, non sa cosa fare e si sente tutta distruggere (Vita 28, 8‑9).
(S. Teresa di Gesù)

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da “Intimità divina”
Roma 1992

I soldati lo spogliano di nuovo e, trattandolo da re di burla, gli pongono indosso una veste rossa, che altro non era che uno straccio di mantello usato da’ soldati romani e chiamato clamide; gli mettono in mano una canna in segno di scettro ed un fascio di spine in testa in segno di corona. Ah mio Gesù, ma non sei tu il vero re dell’universo? e come ora sei divenuto re di dolore e di vitupero? Ecco dove ti ha condotto l’amore (S. Alfonso).