Pregare sempre 37

Tempo Ordinario 4a settimana, giovedì – La Chiesa
O Cristo, che hai amato la Chiesa e hai dato te stesso per lei (Ef 5, 25),
fa’ che io l’ami con cuore di figlio.

• O Cristo, Signor nostro, hai trasmesso alla tua Chiesa la potenza sovrana che avevi ricevuta. Per virtù della tua dignità, l’hai costituita regina e sposa. Al suo potere sovrano hai sottomesso 1′universo intero. In cielo hai ordinato che gli uomini riconoscano il giudizio della Chiesa.
Essa è la madre di tutti i viventi, ancora più degna per la moltitudine dei suoi figli.
Ogni giorno essa ti genera nello Spirito nuovi figli.
L’universo intero è coperto dai pampini della sua vite. 1 rami sostenuti dal legno della croce, salgono fino al regno dei cieli.
La tua Chiesa, o Cristo, è la città forte costruita sulla montagna, visibile a tutti gli sguardi e che illumina ognuno. Il suo fondatore e insieme il suo primo cittadino sei tu, Gesù Cristo, Figlio di Dio e Signor nostro.
(Prefatio ambrosiano, Cons. Cattedrale, da Preghiere dei primi cristiani 330).

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• O Divino Redentore, che hai amato la Chiesa e per essa hai dato te stesso, al fine di santificarla… e farla comparire innanzi a te risplendente di gloria, fa’ rifulgere sopra di essa il tuo Volto santo!
Che la tua Chiesa, una nella tua carità, santa nella partecipazione alla tua stessa santità, sia ancor oggi nel mondo vessillo di salvezza per gli uomini, centro di unità di tutti i cuori, ispiratrice di santi propositi per un rinnovamento generale e trascinatore.
Che i suoi figli, lasciata ogni divisione e indegnità, le facciano onore, sempre e ovunque, affinché tutti gli uomini che ancora non le appartengono, guardando ad essa, trovino te, via verità e vita, e in te siano ricondotti al Padre, nell’unità dello Spirito Santo!
(Paolo VI, Insegnamenti v 1, p 325‑6).

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da “Intimità divina”
Roma 1992

“E lo stesso vi dico della fede, basta che vogliate credere quanto la Chiesa v’insegna senza voler sentire di credere. Verrà tempo che si sgombreranno le nuvole e verrà la luce che doppiamente vi consolerà” (S. Alfonso).