Pregare sempre 97_14

5 Quaresima, Lunedì – Non peccare più
Purificami, o Signore, e sarò mondo; lavami e diventerò più bianco della neve (Sal 51,9)

• Tu, Signore, non rifiutarmi le tue misericordie; la tua grazia e la tua fedeltà mi guidino sempre… Le mie iniquità mi hanno sopraffatto; non posso più vedere. Sono più numerose dei capelli del mio capo; il mio cuore mi ha abbandonato. Ti piaccia, Signore, di liberarmi; Signore, affrettati a venirmi in aiuto…
Io sono misero e povero; eppure il Signore provvede per me. Tu sei il mio aiuto e il mio liberatore; Dio mio, non ‘indugiare.
(Salmo 40,12‑14.18).

• Guardami, o Gesù, misericordia infinita; volgi sopra di me la tua faccia, come devotamente ti supplico, affinché sotto il tuo sguardo possa piangere i miei peccati.
Una volta guardasti Pietro, caduto in peccato; sotto il tuo sguardo e per effetto del soccorso divino, pianse amaramente; tornato in grazia, ci restò per sempre. Guardasti anche il ladro, quel criminale, affinché ti riconoscesse umilmente come Signore di maestà; e così meritò di varcare con te le porte del paradiso.
Guardasti Maria la peccatrice; subito ferita dai rimorsi, senza più chiedere, e prostrata ai tuoi piedi, pianse le sue colpe. Lavò ì tuoi piedi con le sue lacrime, li asciugò con i suoi capelli per ottenere il tuo perdono, e con i suoi preziosi profumi ti imbalsamò in anticipo. A lei fu molto perdonato perché molto amò; lei venerò la Passione di Colui da cui era amata e sparse sul suo capo il liquido profumato.
O santa volontà, o Creatore, tutto bontà! o re che proteggi coloro che sperano in te per strapparli alla morte! o buon Pastore che porti sulle spalle le tue pecorelle! Sii Pastore anche per il peccatore prostrato, languente, meschino; alzami, tendimi la mano, degnati di rimettermi in piedi, affinché possa stare così alla tua presenza, o dolcissimo Signore.
(S. Leone IX, da Quelques prières composées par les Papes).

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da “Intimità divina”
Roma 1992

Signore, basta quanto ti ho offeso. La parte di vita che mi resta non la voglio più spendere per amareggiarti: no, tu non lo meriti; la voglio spendere solo per amarti e per piangere le offese fatte a te. Me ne pento con tutto il cuore. Gesù mio, ti voglio amare: dammi forza (S. Alfonso).