Preghiere 158

6 giugno – La sacra Liturgia
O Dio, fa che possa offrirti sacrifici spirituali a te graditi, per mezzo di Gesù Cristo (1 Pt, 2,5).

• Prima di lasciare questo mondo, o Salvatore divino, hai istituito il Sacrificio della nuova legge per rinnovare la tua immolazione: questa è la sorgente da cui tutto deriva.
Inoltre hai istituito i sacramenti per comunicare ai fedeli i frutti del tuo Sacrificio. Ma hai lasciato alla tua Chiesa la cura di circondare questo Sacrificio e questi sacramenti con simboli, cerimonie, esortazioni, preghiere, affinché essa onori maggiormente il mistero della Redenzione, lo faccia meglio comprendere ai fedeli e li aiuti a trarne più grande profitto…
La Chiesa, con l’amore di sposa che nutre per te e con la sollecitudine di madre che ha per noi, ha soddisfatto’ il suo doppio compito… La lode e la preghiera della Chiesa unendosi alla tua, Uomo‑Dio, si divinizza e la liturgia della terra si fonde, nel tuo Cuore, con quella delle gerarchie celesti per fare eco alla lode eterna che scaturisce dal Focolare di amore infinito, che è la santissima Trinità…

•  Unirsi al tuo Sacrificio, o Gesù, anche da lontano, insieme con la Chiesa, per mezzo del pensiero e dell’intenzione; fondere la propria preghiera con la preghiera ufficiale e continua della tua Chiesa, è cosa ben grande! II cuore vola così più sicuramente a Dio, portato dalle tue lodi, dalle tue adorazioni, dai tuoi ringraziamenti, dalle tue riparazioni e dalle tue domande.

•  Ma, o Signore, aiutami a non dimenticare mai che tutto ciò che la Liturgia mi offre è un mezzo per… far morire l’uomo vecchio affinché tu, o Gesù, possa vivere e regnare al posto suo… La S. Messa, le preghiere e i riti ufficiali della Chiesa mi giovino per progredire nella partecipazione della tua vita interiore, delle tue virtù e per meglio rispecchiarle agli occhi dei fedeli.
(G. B. Chautabd, L’anima dell’apostolato V, p 239‑40; 245‑6)

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da “Intimità divina”
Roma 1992

Il nostro amoroso Redentore continuamente in cielo intercede. Ma ciò specialmente lo fa in tempo della messa, nella quale egli, anche a questo fine di ottenerci le grazie, presenta se stesso al Padre per mano del sacerdote (S.Alfonso).