Preghiere 46

15 febbraio = La penitenza come virtù

Signore, che io crocifigga la mia carne con le sue passioni e i suoi desideri (Galati 5,24)

• Signore, se tu avessi voluto un sacrificio, certamente te lo avrei offerto. Ma tu non gradisci gli olocausti.
Dunque, non ti offrirò niente? Verrò così a te? E in qual modo ti placherò? Offrirò: certamente ho in me di che offrire. Non preparerò doni al di fuori di me;… non cercherò fuori di me un animale da immolare: ho in me la vittima da sacrificare. 0 Dio, sacrificio a te è lo spirito contrito; tu non disprezzi il cuore contrito e umiliato… So che tu sei altissimo; se io mi innalzerò, ti allontanerai; se mi umilierò, ti avvicinerai a me.
Quando l’animale tutto intero veniva posto sull’altare per essere consumato dal fuoco, era chiamato olocausto. Mi prenda tutto intero il tuo fuoco divino, o Signore, e di me tutto intero si impadronisca…
Non soltanto la mia anima sia presa dal fuoco divino della tua sapienza, ma anche il mio corpo, affinché meriti l’immortalità.
(S. Agostino, In Ps 50, 21.23).

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• Signor mio e Dio mio, quanto bisogno ho io, così vile, che tu mi faccia amare la penitenza facendomi vedere quanto è indissolubilmente legata al tuo amore!
Mi basti sapere che tu l’hai fatta per tutta la vita, nascosta e pubblica, che hai digiunato durante la santa Quaresima e che sei morto sulla croce!
Fa’ che mi basti il tuo esempio per praticare la penitenza con tutte le mie forze, senza altro motivo che il puro amore e il semplice bisogno di imitarti, di somigliare a te, di partecipare alla tua vita e soprattutto alle tue pene! E se ti amo tanto poco che il tuo esempio non mi basta, non ho forse le tue parole? « Fate penitenza… Quando lo sposo non sarà più, essi digiuneranno » .

Fa’, o mio Dio, che ti offra in spirito di sacrificio, in tuo onore, tutti i miei pensieri, parole e azioni della giornata, i miei movimenti, il mio essere, e ti prego che tutto sia per te un sacrificio di gradevole profumo; in tal modo sarò una vittima perpetua e il mio sacrificio durerà in tutti i momenti del giorno.
(Cf C. De Foucauld, Retraite à Naxareth, Écr. sp. p 115‑8).

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Da “Intimità divina”
Roma 1992 

Mio Dio, tu mi hai aspettato per perdonarmi. E vuoi perdonarmi, se io mi pento. Sì, che mi pento con tutto il cuore, o bontà infinita, d'averti disprezzato. Non voglio aspettare ad amarti nell'ora della morte; da ora ti amo, ti abbraccio e ti stringo, e prometto di non lasciarti più (S. Alfonso).