Preghiere 88


28 marzo – Quar.36 – Il Figlio vi farà liberi
In te, o Cristo, abbiamo la redenzione, la remissione dei peccati (Col 1, 14).

• Mio rifugio e mia fortezza, mio Dio in cui confido! Sì, tu mi libererai dal laccio delle tentazioni e del peccato, dalla peste che semina rovine. Con le tue penne mi coprirai; sotto le tue ali mi rifugerò.
Non mi sopraggiungerà alcun male perché tu comanderai ai tuoi angeli di custodirmi in tutte le mie vie. Essi mi solleveranno sulle loro palme, perché il mio piede non urti nella pietra.
(Cf Salmo 91, 2‑4.10‑12)

 _____________________

•  Come il medico odia la malattia e fa di tutto per eliminarla e alleviarne il malato, così tu, Dio mio, con la tua grazia operi in me per estinguere il peccato e liberarmene…
La prima libertà, infatti, consiste nell’essere esenti da colpe… Quando comincerò a non avere più colpe, allora comincerò ad alzare il capo verso la libertà; ma questo non è che un inizio di libertà, non la libertà perfetta, perché « vedo nelle mie membra un’altra legge che ripugna alla legge della mia ragione »; e « così non faccio quello che voglio, ma faccio invece ciò che odio » (Rm 7, 23.19)…
Da una parte la libertà, dall’altra la schiavitù; la libertà non è ancora completa, non ancora pura, non ancora piena, perché non è ancora l’eternità. In parte conservo la debolezza, e in parte ricevo la libertà… Nella misura in cui servo te, o Signore, sono libero, mentre nella misura in cui servo la legge del peccato sono schiavo…

Che cosa devo fare, o Signore, per quella debolezza che resta in me? Non altro che rivolgermi a te che hai detto: « Se il Figlio di Dio vi libererà, allora sarete veramente liberi» (In lo 41, 9‑11).
O Signore, so da te che tu custodirai l’anima mia, perché dici: « Non temere coloro che uccidono il corpo e non possono uccidere l’anima » (Mt 10, 28)…
Nessuno mi atterrisca: più potente sei tu che mi hai chiamato, perché sei onnipotente: tu sei più forte di tutti i forti, più alto di tutti i più alti.
Tu sei morto per me: quindi sono sicuro di ricevere la tua vita, avendo in pegno la tua morte. Per chi infatti sei morto? per i giusti forse? Lo chiedo a Paolo e mi risponde: « Cristo morì per gli empi » (Rm 5, 6). Quando io ero empio tu moristi per me; ora che sono giustificato mi lascerai in abbandono? (In Ps 96, 17).
S. Agostino.

_______________
da “Intimità divina”
Roma 1992

Caro mio Gesù, a quest'ora avrei da stare all'inferno, ma ora ti amo e spero di sempre amarti. Gesù mio, nel giorno del giudizio non mi separare da te. Gesù mio, fatti conoscere da tutti e fatti amare: dammi il tuo amore e niente più ti domando. (S. Alfonso).