Redentoristi Mondo Iraq 2013

Redentoristi in Iraq – Baghdad.
2013 – I primi passi della missione redentorista.

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Redentoristi in Iraq – Baghdad
I primi passi della missione redentorista

Settembre 2013 – In questi giorni dell’aggravarsi della preoccupante crisi siriana causata dall’uso di gas sulle popolazioni civili e con la preghiera richiesta ardentemente da Papa Francesco per la pace e riconciliazione, sembra utile portare a conoscenza quale presenza ebbero i Missionari Redentoristi in questa zona del Medio Oriente.

Un precedente articolo ne ha dato una panoramica nel 2010 per bocca del vescovo redentorista Mons. Warda: Redentoristi in Iraq – 2010 – Intervista all’arcivescovo Warda.

Ed ecco quali furono i primi passi dei Redentoristi nella zona diventata da qualche anno in qua fonte di tensioni internazionali e teatro di violenze sui cristiani e sulle popolazioni civili.

Una casa nel deserto (1959 – 1971)

S. Alfonso (1696 -1787), fondatore della Congregazione dei Redentoristi, aveva un sogno durante la sua vita: inviare alcuni dei suoi confratelli in missione nella Chiesa d’Oriente, presso i nestoriani. A quel tempo il sogno non poteva essere realizzato, ma circa 200 anni più tardi qualcosa del suo sogno è venuto alla realtà.

Intorno all’anno 1952 il Cardinale Eugene Tisserand, Prefetto della Congregazione delle Chiese Orientali, sollecitò i Padri Redentoristi ad iniziare una missione tra gli assiri (i cristiani della Chiesa siriaca d’Oriente sono conosciuti sotto nomi diversi, in precedenza erano chiamato nestoriani, dalla fine del XVIII secolo si chiamano assiri, e in Occidente sono conosciuti come Chiesa ortodossa siriaca dell’Est.
Il Generalato Redentorista accettò a nome della Provincia Belga. Due Padri fiamminghi furono inviati a Parigi e poi in Libano per imparare l’arabo (1953 -55) e prepararsi alla loro missione: Padre Maurice Demarey (1900 -1974) e Padre Jan Praats (1929 -1970), che era stato insegnante di storia nel Collegio di Essen (1951).

Sotto la protezione del locale vescovo caldeo, arrivarono nella Siria orientale e iniziarono a lavorare lì (Tell Arbosh), tra gli assiri che ivi vivevano, dopo essere stati cacciati dall’Irak negli anni trenta. Essi furono in grado di costruire una scuola, ma per ragioni politiche poco chiare, dovettero lasciare il paese (1955) e si stabilirono infine in Libano, a Beyrouth, in un quartiere assiro della città (Sid el-Boushriye, Jedeydet el-Metn).

Con il passare del tempo, hanno costruito una chiesa e una scuola per i poveri della comunità assira. Diversi altri padri e fratelli si unirono alla missione. P. Maurice Bloemen divenne il direttore della scuola, e P. Timon de Cock visitava villaggi maroniti abbandonati.
Più tardi, un monaco-antonino maronita, Elie Sader, che era entrato nella Congregazione, costruì un grande complesso di 5 piani, in prossimità di Zahle, quale centro per ritiri e rinnovamento spirituale.

Nel frattempo, nel 1958, il nuovo Patriarca caldeo Paolo III Cheikho, in precedenza vescovo di Aqra, dove P. M. Bloemen aveva studiato Soereth (ligua dei Caldei), invitò ufficialmente i Padri a venire in Irak ed insegnare nel suo seminario, che doveva essere trasferito da Mosul, nel nord, a Baghdad, la capitale (1960).

P. Jan Praats fu il primo ad arrivare. Parlava fluentemente arabo e soereth, la lingua parlata dei Caldei. Un po’ più tardi si unì P. Lucien Cop, che aveva completato i due anni di arabo a Bikfaya, Libano.

Gli inizi furono molto difficili, perché i Padri sono stati alloggiati male nel patriarcato caldeo, in una stanza appena decente. Mentre preparavano i loro corsi per i seminaristi, un sacerdote caldeo P. Emmanuel Delly, diventato poi vescovo e Patriarca, ha insegnato liturgia Caldea, e P. Praats ha iniziato a tradurre La legge di Cristo in arabo. Ogni giorno P. Cop doveva camminare 5 km per raggiungere la Chiesa caldea per la liturgia.

Quando il Patriarca ricevé da parte del governo un appezzamento di terreno in un sobborgo di Baghdad, chiamato Daura, furono costruiti il seminario ed un orfanotrofio, sotto la supervisione di P. Praats.
A distanza di 500 m. dal complesso costruì una chiesa e una casa per i Redentoristi.
Ma questi edifici era lontani, in un luogo deserto (el -Mekaniek), a circa 5 km di distanza da Daura. A volte durante il periodo invernale l’intera regione era inondata, mentre in estate, mancando acqua ed elettricità, la vita era insopportabile.

Ogni giorno, P. Praats andava a Daura per comprare pane e prodotti alimentari ai seminaristi. Una volta, essendo la zona inondata, dovette portare tutto a spalla e fare la sua strada nel fango. Purtroppo, a causa di un malinteso con il superiore del seminario, fu obbligato a lasciare il paese nel 1965.

Per un breve periodo, P. Cop, insegnante di esegesi, fu lasciato solo. P. Praats continuò la sua missione in Libano, dove divenne superiore e fu ricompensato con il titolo di arcidiacono di rito caldeo dal Patriarca Bidawid. Morì in un tragico incidente sulla strada per Damasco nel 1970. È sepolto nella cattedrale caldea di Beiruth.

Nella storia della missione redentorista si incontrano il P. Jan Praats che parlava fluentemente arabo e soereth, la lingua parlata dei Caldei. Un po’ più tardi si unì P. Lucien Cop, che aveva completato i due anni di arabo a Bikfaya, Libano.

(traduzione dall’inglese: P. Salvatore Brugnano)
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