S. Alfonso. 1773. Soffrire con la Chiesa

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220. S. Alfonso. 1773. Soffrire con la Chiesa.

Incontri di S. Alfonso con la Misericordia di Dio
(seguendo le sue biografie)

220. S. Alfonso. 1773. Soffrire con la Chiesa.

♦ Troppo scabroso fu il Pontificato di Clemente XIV. Considerando Alfonso i tanti torbidi che dappertutto vi erano, con le conseguenze che ne prevedeva, agonizzava anch’esso. In questo tempo le sue preghiere salivano presso Dio per la quiete del Pontefice e della Chiesa. E lo stesso insinuava a noi e voleva si facesse dagli altri.

Viveva afflitto e sentiva amaramente la generale tempesta che in ogni dove soffrivano i Gesuiti. E non vedendosi principio di calma, ne parlava con sensi di somma amarezza. Diceva Alfonso: “Tutto è trama dei Giansenisti e di tanti miscredenti. Se questi otterranno di veder distrutta la Compagnia, non avranno più che pretendere. Rovesciato questo baluardo, in quale sconvolgimento con la Chiesa non si vedrebbe anche lo Stato? Rovinati i Gesuiti, in maggiori travagli si vedrebbe il Papa e la Chiesa. I Giansenisti non hanno in mira la sola Compagnia, ma con la Compagnia la Chiesa e lo Stato”.

♦ Alfonso così pensava e così temeva; ma imperscrutabili sono i segreti di Dio.
Clemente XIV, stimando far cosa gradita a Dio e di vantaggio alla Chiesa, più che sostenerla, soppresse la Compagnia.
Troppo fatale fu per Alfonso questo colpo. Gelò e non ebbe più senso da quando fu noto il fulmine che a il 22 Luglio 1773 era uscito dal Vaticano. Benché egli non parlasse, manifestava nel volto la grave amarezza che provava nel cuore.

Ricevendo il Breve della soppressione, adorò, per un pezzo in silenzio, i giudizi di Dio nelle disposizioni del Papa; e ripigliando la parola, disse: “Volontà del Papa, volontà di Dio!… Povero Papa! che poteva fare nella dura circostanza in cui si ritrova, se tutte le corone concordemente hanno voluto questa soppressione? A noi non spetta che adorare in silenzio i profondi giudizi di Dio e quietarci”.

(Tannoia, Della vita ed istituto del venerabile Servo di Dio Alfonso Maria Liguori – Libro Terzo, Cap. 55)  Leggi tutto nell’originale.

1773. Ricevendo il Breve della soppressione dei Gesuiti, Alfonso, benché non parlasse, manifestava nel volto la grave amarezza che provava nel cuore; adorò in silenzio i giudizi di Dio nelle disposizioni del Papa; e ripigliando la parola, disse: “Volontà del Papa, volontà di Dio!”.