S. Alfonso. 1774. L’amore per i Salmi

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211. S. Alfonso. 1774. L’amore per i Salmi.

Incontri di S. Alfonso con la Misericordia di Dio
(seguendo le sue biografie)

211. S. Alfonso. 1774. L’amore per i Salmi.

♦ 1774. Certe piante hanno questo di proprio che le rende singolari: maturato un frutto, l’altro è già comparso. Così si rendevano singolari in Alfonso le sue produzioni: non ancora era uscita una dal torchio, che vedevasi l’altra già pronta.

♦ Trai travagli della sua Congregazione, Alfonso non perdette di mira il bene della Chiesa. Considerando il poco frutto che da tanti si ricavava dalla recita del Divino Officio per la poca intelligenza dei Salmi, sia perché non capiti, sia perché recitati senza riflessione, ne fece una traduzione italiana, rendendo chiari più che potette i sensi più oscuri.

Dedicò anche questa sua fatica nel 1774 a Clemente XIV:

“Avendo io fatta la presente opera in questi ultimi anni di mia vita, poiché sono già nella età decrepita ed aspetto di giorno in giorno la morte… ho stimato non poterla dedicare ad altri meglio che alla Santità vostra, che è Capo della Chiesa, e tiene in terra le veci di Gesù Cristo. Spero che la Santità Sua, gradirà questa mia fatica, che può giovare a tutti coloro che recitano il Divino Officio, tra quali si ritrovano molti, che poco intendono il linguaggio latino, il significato delle parole, e tanto meno il senso dei Salmi.”

♦ Quest’opera così scabrosa ed in età così avanzata, fece stupire in Napoli i primi Letterati. Il Canonico Massa considerando l’ignoranza di tanti, lo encomiando mettendo in risalto il di lui zelo, la pietà, la sapienza.

Benedetto Cervone, di poi Vescovo dell’Aquila, anch’esso encomiando l’Opera; dice che Alfonso, con le sue fatiche, si sforza ad andar incontro a quelle virtù che si ammirarono nei Vescovi della primitiva Chiesa, e che non contento di aver sparsa la divina parola per tutte le Provincie del Regno, continua a farlo con tante opere date alle stampe. Quest’opera dove sono spiegati i salmi e posto in chiaro con tanta sua industria e pietà i sensi oscuri, merita l’immortalità.

(Tannoia, Della vita ed istituto del venerabile Servo di Dio Alfonso Maria Liguori – Libro Terzo, Cap. 53)  Leggi tutto nell’originale.

1774. Alfonso, considerando il poco frutto che da tanti si ricavava dalla recita del Divino Officio per la poca intelligenza dei Salmi, sia perché non capiti, sia perché recitati senza riflessione, ne fece una traduzione italiana, rendendo chiari più che potette i sensi più oscuri.