S. Alfonso. 1774. Sono stato ad assistere il Papa

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222. S. Alfonso. 1774. Sono stato ad assistere il Papa.

Incontri di S. Alfonso con la Misericordia di Dio
(seguendo le sue biografie)

222. S. Alfonso. 1774. Sono stato ad assistere il Papa.

♦ La mattina del 21 settembre 1774 Alfonso, terminata la Messa, si vide fuori del solito, sulla sua sedia di appoggio, abbattuto, e taciturno. Non si smuoveva, non parlava, né chiese cosa a nessuno.
Così stette tutta la notte seguente senza aver preso cibo né di mattina, né di sera, e senza cercare chi lo spogliasse.
I domestici stavano sottosopra, non sapendo cosa fosse. Era a vista di tutti, ma nessuno ardiva di entrare.
La mattina seguente del 22, vedendosi ancora taciturno, non si sapeva che pensare. Il fatto era che stava in una continua estasi.

♦  All’improvviso verso tardi, come se si fosse risvegliato, toccò il campanello per voler celebrare. Non vi accorse, come soleva il solo Fratello Francescantonio, ma tutti.
Monsignore, vedendoli sbigottiti, meravigliandosi disse: “Che è?” – E quelli: “E che ci deve essere: sono due giorni che non parlate, non mangiate e non ci date nessun segno”.
 Rispose Alfonso: “Dite bene voi; ma non sapete che sono stato ad assistere al Papa, che già è morto?”

Vi era presente Agata Viscardi, serva delle Monache del Redentore. Avendo essa portato tal notizia in S. Agata, fu presa per sogno, come per sogno si prese in Arienzo.
Ma non tardò molto e si seppe che il 22 settembre Clemente XIV ad ore 13 era passato all’altra vita, cioè in quel momento che Alfonso ritornò nei sensi.

(Tannoia, Della vita ed istituto del venerabile Servo di Dio Alfonso Maria Liguori – Libro Terzo, Cap. 55)  Leggi tutto nell’originale.

Dicono i servi: “Monsignore, sono due giorni che non parlate, non mangiate e non ci date nessun segno”. Rispose Alfonso: “Dite bene voi; ma non sapete che sono stato ad assistere al Papa, che già è morto?”.