S. Alfonso. Amorevole e riconoscente con i preti buoni

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238. S. Alfonso. Amorevole e riconoscente con i preti buoni.

Incontri di S. Alfonso con la Misericordia di Dio
(seguendo le sue biografie)

238. S. Alfonso. Amorevole e riconoscente con i preti buoni.

♦ Se severo ed implacabile era Alfonso con i preti discoli, amorevole era con i buoni. Si consolava averli in Diocesi, ed avendo per questi una stima particolare, non lasciava mezzo per non vederli allontanati.

  • Con compiacimento egli impiegava questi soggetti in vari incarichi. Tanti li volle non solo Confessori, ma Esaminatori Sinodali. Ad alcuni affidava i monasteri delle Monache. Altri nella Quaresima, ed in altri tempi, li faceva girare per le prediche. Spesso li voleva a consiglio, e ne magnificava il talento.
  • I Cappuccini specialmente, dai quali non ebbe amarezza, erano come la porzione del proprio cuore; e tra questi i due Fratelli Cipriano e Samuele da Napoli, che, come è noto, li aveva sommamente a cuore, e per ordinario se ne serviva in vari impegni.
  • Se in tutti Alfonso aveva in orrore il vizio dell’impurità, nei Confessori ne esecrava l’ombra. Tanti che egli stimò aggraziarli per la Confessione, conoscendoli morigerati, anche da questi ebbe motivo di pentirsene con suo maggior dolore.

♦ Un Benedettino, essendosi presentato per la Confessione, graziosamente restò approvato. Monsignore ne godeva, perché esemplare e faceva del bene. A capo di tempo, restando informato di qualche leggerezza, se ne dolse col proprio Abate. La cosa era tale, che non meritava indulgenza; e l’Abate per togliere se stesso e Monsignore da qualunque impaccio, fece subito cambiar cielo al Religioso.

♦ Ad Alfonso piaceva la conversazione di un altro, sia perché esemplare che per essere parente di Monsignor Mastrilli Arcivescovo di Taranto. Lo approvò anche per la Confessione.
Ma in seguito, essendo stato informato che frequentava certa casa che non conveniva, lo sospese dalla Confessione, e tanto si adoperò che fece rimuoverlo da quel Convento. E diceva: “Tolta di mezzo la graticcia [impalcatura – fig. disciplina], altra libertà si prende ed il male, se non è succeduto, succede di certo”.

(Tannoia, Della vita ed istituto del venerabile Servo di Dio Alfonso Maria Liguori – Libro Terzo, Cap. 57)  Leggi tutto nell’originale.

Alfonso era amorevole con i preti buoni; si consolava di averli in Diocesi ed aveva per loro una stima particolare. Spesso li voleva a consiglio e ne magnificava il talento.