S. Alfonso. Carestia: la strana paga della misericordia

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65. S. Alfonso. Carestia: la strana paga della misericordia. 

Incontri di S. Alfonso con la Misericordia di Dio
(seguendo le sue biografie)

65. S. Alfonso. Carestia: la strana paga della misericordia.

♦ Ma una sera il Vescovo Alfonso ebbe in chiesa un complimento (!) che non se l’aspettava. Predicando ed insinuando al popolo di essere grati a Dio, per la grande provvidenza che si vedeva in S. Agata, mentre tanti altri luoghi scarseggiavano e perivano di fame, una donnaccia spezzandogli la parola, ed alzando la voce, non ebbe ritegno di rimproverargli la vendita che aveva fatto del grano.
♦ Ammutolì Alfonso; e quasi piangendo non seppe che dire. Tale sfacciataggine però fece senso in tutti. E la donna più avrebbe detto; ma ebbe a caro scappare di Chiesa e sfuggirsene.
Alfonso. vedendo il gran bisogno, aveva cercato danaro ad interesse, ma non avendo di che riscuotere, costantemente gli fu negato. Chi voleva rischiare il contante con un vecchio asmatico, carico di acciacchi, e di anni sessantasette?
In questo abbandono, non sapendo ove mettere mano, tirò fuori due anelli di valore, uno regalatogli in Napoli da D. Giovanna Sersale vedova di D. Francesco Cavaliere e moglie del consigliere Vespoli; e l’altro di Mons. Cavaliere suo Zio, che ebbe in regalo da Mons. Giannini Vescovo di Lettere.
Ritrovandosi in S. Agata il Sacerdote D. Bonifacio Galdieri, che fu nostro, ed ora è degnissimo Arciprete di Orsomarso, li consegnò a questi, per venderli in Napoli, insieme anche ad una crocetta di oro, che gli era stata regalata, conservando per sé una di argento indorato per l’uso dei Pontificali. Ordinò al Maestro di casa che si fossero vendute anche le poche posate di tavola, dicendo: Per noi bastano per noi, quelle di ottone”.
Non sapendo più che vendere, era per tirare fuori anche il rocchetto e l’orologio di sacca. In questo venne impedito da tutti, in quanto di un poco valore; e per l’orologio, anche per lo sconcerto in cui si sarebbe veduto, non avendo come regolarsi nelle sue azioni..

(Tannoia, Della vita ed istituto del venerabile Servo di Dio Alfonso Maria Liguori – Libro Terzo, Cap. 19)  Leggi l’originale.

Negli ultimi tre giorni di Carnevale, volendo allontanare il Popolo dagli spettacoli, il vescovo Alfonso soleva esporre il Santissimo Sacramento alla pubblica adorazione. E Dio, gradendo un tal culto, vi concorreva con una speciale misericordia.
Alfonso. vedendo il gran bisogno, aveva cercato danaro ad interesse, ma non avendo di che riscuotere, costantemente gli fu negato. Chi voleva rischiare il contante con un vecchio asmatico, carico di acciacchi, e di anni sessantasette?