S. Alfonso. Chi pratica misericordia, misericordia trova. 1762.

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40. S. Alfonso. Chi pratica misericordia, misericordia trova. 1762.

Incontri di S. Alfonso con la Misericordia di Dio
(seguendo le sue biografie)

40. S. Alfonso. Chi pratica misericordia, misericordia trova. 1762.

Tre giorni stette Alfonso in Loreto, ma non è da esprimersi la consolazione che provò, visitando la S. Casa. Non solo osservava, ma meditava le più minute circostanze. Estatico lo si sentiva ripetere: “Qui il Verbo Eterno si è fatto Uomo: qui Maria Santissima lo aveva tra le braccia!”
In tutte le notti, che stette in Loreto non prese mai letto, ma o se ne stava ginocchioni poggiato a letto, o a terra abbandonato sulle gambe. Non uscì mai di casa per osservare la Città; solo n’usciva per celebrare la mattina, e di sera per visitare Gesù Sacramentato, e Maria Santissima.
♦  Accerchiato dai pellegrini, che ivi non mancano, Alfonso sovveniva largamente ognuno. Ad uno di questi mezzo nudo, aperto il baule, gli diede la miglior camicia che aveva, e competente somma di denaro.
Bisogna dire, che se col corpo partì Alfonso dalla Santa Casa, ci lasciò il cuore. Per strada non so saziava parlare del gran mistero operato tra quelle sante mura.
♦ Partito da Marino la mattina seguente, ed avendo diluviato tutta la notte, si ritrovò ingrossato il fiume Tarni. Il vetturino da temerario vi si inoltra, ma nel mezzo Alfonso si vide perduto. Era tale la piena che le acque sopravanzavano lo scafo. Sarebbe perito se il servitore, buttandosi nel fiume, non se lo mise recava sulle spalle. Di certo fu un patente prodigio, se salvo si vide all’altra sponda.
♦ In Spoleto avendo saputo del suo arrivo Monsignor Acqua, che ne era Vescovo, non potendo di persona visitarlo, perché a letto con podagra, lo mandò a rilevare nella locanda con la sua carrozza, stimandosi troppo fortunato poter conoscere di persona un uomo che tanto egli ammirava nelle sue opere.
Troppo oppresso quel buon Vescovo viveva per il peso della vasta sua Diocesi, e appena vide Alfonso, gli aprì il cuore e gli manifestò le sue angustie. Tra le altre, avendo in Diocesi quattrocento Parrocchie, e quaranta Monasteri di Monache, non aveva operai per i particolari disimpegni. Sollevato lo zelante Prelato dalle santi riflessioni di Alfonso, benedisse Iddio di averle veduto.

(Tannoia, Della vita ed istituto del venerabile Servo di Dio Alfonso Maria Liguori – Libro Terzo, Cap. 4)  Leggi l’originale.

Tre giorni stette Alfonso in Loreto, ma non è da esprimersi la consolazione che provò, visitando la S. Casa. Non solo osservava, ma meditava le più minute circostanze. Estatico lo si sentiva ripetere: “Qui il Verbo Eterno si è fatto Uomo: qui Maria Santissima lo aveva tra le braccia!”…