S. Alfonso. Contentarsi di quanto ricevuto da Dio

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203. S. Alfonso. Contentarsi di quanto ricevuto da Dio.

Pagine Alfonsiane sulla Misericordia

203. S. Alfonso. Contentarsi di quanto ricevuto da Dio.

♦ Tutto quello che abbiamo, l’abbiamo ricevuto da Dio.

  • Se abbiamo qualche difetto naturale, della mente o del corpo, come una cattiva memoria, un’intelligenza scarsa, poche capacità, un difetto fisico o una salute debole, non lamentiamoci.
  • Che merito avevamo noi e che obbligo aveva Dio di darci una mente sublime o un corpo fatto meglio? Egli avrebbe potuto crearci con minori qualità e fattezze peggiori, oppure lasciarci nel nostro nulla!
  • Chi mai, nel ricevere un dono, mette delle condizioni? Ringraziamolo dunque di ciò che per pura bontà ci ha donato, e contentiamoci di come ci ha fatti.
  • Chi può dire che noi, avendo maggiori capacità, una salute più forte, un viso più attraente, saremmo più buoni o più felici? A quanti il talento e la scienza sono stati occasione di male, motivo di superbia e di disprezzo degli altri?

Questo pericolo infatti è maggiore in chi sopravanza gli altri nella scienza e nei talenti. A quanti altri la bellezza o la forza fisica è stata occasione di precipitare in mille scelleratezze? Al contrario molti, pur essendo stati poveri o malati o deformi nel corpo, si sono fatti santi e salvati, mentre se fossero stati ricchi, sani o belli si sarebbero dannati!

Perciò accontentiamoci di quello che Dio ci ha dato. Una cosa sola è necessaria (Lc 10,42). Non è necessaria né la bellezza, né la salute, né una grande intelligenza: solo il salvarci è necessario..

(S. Alfonso, Uniformità alla volontà di Dio pp. 298-299)
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Accontentiamoci di quello che Dio ci ha dato. Una cosa sola è necessaria (Lc 10,42). Non è necessaria né la bellezza, né la salute, né una grande intelligenza: solo il salvarci è necessario.