S. Alfonso. Cuore di Padre verso i nuovi pastori

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88. S. Alfonso. Cuore di Padre verso i nuovi pastori. 

Incontri di S. Alfonso con la Misericordia di Dio
(seguendo le sue biografie)

88. S. Alfonso. Cuore di Padre verso i nuovi pastori.

♦ Soleva Alfonso la mattina dell’Ordinazione, prima di convenire per la celebrazione, radunare i giovanetti nella Cappella, e far loro un sermone sopra l’eminenza dello stato, e l’obbligo, che porta di vivere santamente.
Così nella Messa, per animarli a ricevere con fervore la santa comunione, era solito fare un fervorino così pieno di unzione, che attirava le lacrime degli astanti, non che dei giovani Ordinandi.

  • Premeva ad Alfonso, vedendo il bisogno della Diocesi, avere i novelli Sacerdoti non solo costumati e dotti, ma che di fatto si fossero impiegati in aiuto delle anime, e promossa da ognuno nel proprio paese la gloria di Gesù Cristo.
  • Così egli si spiegava con gli Esaminatori: “Io quando esamino, non voglio approvati gli Ordinandi per la sola Messa, che Messe non ce ne mancano, ma li voglio operai utili alla Chiesa ed allo Stato. Voglio che siano capaci, una volta ordinati, di ascoltare le confessioni, e servirmene, se bisogna, non solo per le parrocchie, ma anche per le Monache; e voglio che siano idonei per aiuto delle Missioni e per tutti i bisogni che ho in Diocesi”.
  • Col Sacerdozio, dava per ordinario anche la facoltà per la Confessione degli uomini. Egli medesimo li istruiva sul modo, regolandoli praticamente come portarsi con gli abituati, recidivi, ed occasionali.
  • Vedendo taluno di questi novelli Sacerdoti, che prometteva e dava buona speranza di sé, ne faceva un capitale, ove poteva, non lasciandolo come aiuto sostituto, nella mancanza di qualche vecchio nelle Parrocchie.
  • Avendo stimato capaci due diaconi per il Sacerdozio e per la Confessione, ottenne loro, che erano poveri e mancanti di età, la dispensa, anche a sue spese.

♦ Insomma, bastava aver costume e talento, per esser una gioia incastrata nel cuore di Monsignor Liguori.

(Tannoia, Della vita ed istituto del venerabile Servo di Dio Alfonso Maria Liguori – Libro Terzo, Cap. 29)  Leggi tutto nell’originale.

“Io quando esamino, non voglio approvati gli Ordinandi per la sola Messa, che Messe non ce ne mancano, ma li voglio operai utili alla Chiesa ed allo Stato. Voglio che siano capaci, una volta ordinati, di ascoltare le confessioni, e servirmene, se bisogna, non solo per le parrocchie, ma anche per le Monache; e voglio che siano idonei per aiuto delle Missioni e per tutti i bisogni che ho in Diocesi”.