S. Alfonso. Dio si fa servo di misericordia e di amore.

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36. S. Alfonso. Dio si fa servo di misericordia e di amore..

Pagine Alfonsiane sulla Misericordia

36. S. Alfonso. Dio si fa servo di misericordia e di amore..
♦ Gesù appena nato, per ottenere a noi la liberazione dalla schiavitù dell’inferno, comincia a far la figura e l’officio di servo, facendosi descrivere per suddito di Cesare colla paga del censo.
Eccolo come in segno della sua servitù per cominciare a pagare colle sue pene i nostri debiti, qual servo si lascia da bambino legare dalle fasce simbolo delle funi, colle quali doveva poi un giorno farsi legare da’ carnefici per esser condotto alla morte.
♦ Eccolo poi per tutta la sua vita ubbidire qual suddito ad una vergine, ad un uomo. Eccolo qual servo in quella povera casa di Nazaret applicato da Maria e da Giuseppe ora a dirozzare i legni atti al lavoro dell’arte di Giuseppe, ora a raccogliere i frammenti di quei legni per fuoco, ora a scopar la casa, a prender l’acqua, ad aprire e serrar la bottega…Un Dio che serve! un Dio che scopa la casa! un Dio che fatica! Ah che un pensiero di questi dovrebbe infiammarci tutti e incenerirci d’amore.
♦ Uscendo a predicare, il nostro Salvatore si fece servo di tutti, dichiarando ch’egli non era venuto ad essere servito, ma a servire tutti; dice S. Bernardo che si contentò, non solo di prender la forma di semplice servo, per soggettarsi agli altri, ma anche di servo cplpevole, per esser in tal forma castigato, e così pagare la pena che toccava a noi come servi dell’inferno in castigo dei nostri peccati…
Sicché questo Dio ci amò a tal segno, che per nostro amore volle ubbidire da servo sino a morire, e morire con una morte amara ed ignominiosa, qual’è la morte di croce. Ubbidì non già come Dio, ma come uomo, come servo.
♦ Fece ammirare il mondo quel grande atto di carità che fece S. Paolino allorché si rendè schiavo per riscattare il figlio ad una povera vedova. Ma che ha che fare questa carità con quella del nostro Redentore, che essendo Dio, per riscattar noi dalla schiavitù del demonio e dalla morte a noi dovuta, si fece servo, si fece legare con funi, si fece inchiodar sulla croce, dove lasciar volle finalmente la vita in un mare di disprezzi e di dolori?
Acciocché il servo diventasse padrone, dice S. Agostino, volle Dio farsi servo. O ammirabile opera di misericordia, o imprezzabile degnazione dell’amore divino.Voi dunque, o Dio d’infinita maestà, siete stato cosi preso d’amore verso gli uomini, che per redimere i servi ribelli, avete voluto condannare alla morte il vostro unico Figlio!
Ma, Signore, perché tanto v’importa la salute e la felicità dell’uomo? Ditemi: perchè tanto l’amate, che par che il vostro cuore non attenda ad altro che ad amare e a render beato quest’uomo?
Allegramente dunque, o anime che amate Dio e sperate in Dio. Allegramente! Se il peccato di Adamo, e più i peccati propri ci han recato gran danno, intendiamo che bene assai maggior del danno ci ha apportato la Redenzione di Gesù Cristo. Dice anche S. Leone; “Maggiore è stato l’acquisto che noi abbiamo fatto per la grazia del Redentore, che non è stata la perdita che abbiam patita per opera del demonio”.

S. Alfonso, Novena del Santo Natale, Discorso terzo, Il Verbo Eterno da signore si è fatto servo,
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O ammirabile opera di misericordia, o imprezzabile degnazione dell’amore divino.Voi dunque, o Dio d’infinita maestà, siete stato cosi preso d’amore verso gli uomini, che per redimere i servi ribelli, avete voluto condannare alla morte il vostro unico Figlio! Ma, Signore, perché tanto v’importa la salute e la felicità dell’uomo?